Oggi l’amico di iCrewPlay Marco Romano, ci parla della sua idea delle prossime mosse di Ubisoft.
Alessandro Rulli
A notte fonda c’è stata un’intervista da parte del Director di Ubisoft+, in cui in queste ore ha annunciato un cambiamento epocale del suo servizio di punta chiamato Ubisoft+, un servizio che permette di giocare tutto il parco titoli di ubisoft e giocare anche quelli suoi del DayOne.
In questo articolo prendo le frasi chiavi in cui si analizza la situazione che può accadere nei prossimi anni non adesso.
Prima di tutto Ubisoft ha rifatto il suo servizio, in cui è stato rinominata in Ubisoft+ Premium, in cui permette di avere le uscite dei videogiochi in anticipo e il catalogo ACTIVISION Blizzard, in cloud Gaming e PC e Xbox, tramite l’accordo di Microsoft, per esempio un gioco uscito in anticipo per gli abbonati è “Prince of Persia: The Lost Crown”, che è disponibile fin adesso per chi è abbonato e potrà giocare su PC, XBOX, e Amazon Luna, ad un costo di 17,99€ mensili.
Poi c’è un’opzione detta Ubisoft+ Classic, in cui costa 7,99€ e comprende di giocare i giochi Classici di Ubisoft, ed è incluso per i giocatori PlayStation tramite l’abbonamento di Sony, e include giochi del catalogo Precedente parliamo di Far Cry 6, Rainbow Six Siege e altri titoli.
Secondo Philippe Treambly:” Hanno osservato il comportamento dei consumatori, e il modo come interagiscono le persone sulla nostra offerta, e abbiamo visto un’opportunità per noi di evolverci”.
Poi continuando “Il modo in cui i giocatori interagiscono con i nostri diversi giochi, vediamo che il nostro catalogo è ancora molto attivo e vivo. Quindi abbiamo visto l’opportunità di offrire questi mondi ai nostri consumatori a un prezzo inferiore. E questa è una risosta alla domanda del comportamento che abbiamo visto dai giocatori”.
Secondo lui, dice:” che gli abbonamenti e stiamo assistendo ad un’espansione su console poiché PlayStation e Xbox attirano nuove persone. Su PC, dal punto di vista di Ubisoft, è già stato grandioso, ma stiamo cercando di raggiungere di più su PC, quindi vediamo delle opportunità lì, e continua su questa frase che fa storcere il naso in molti giocatori che è stato menzionato in tutte le testate di tutto il mondo:
“Una delle cose che abbiamo visto è che i giocatori sono abituati, un po’ come i DVD, ad avere e possedere i propri giochi. Questo è il cambiamento dei consumatori che deve avvenire. Si sono abituati a non possedere la loro collezione di CD o DVD. Questa è una trasformazione è stato un po’ più lento ad accadere [nei giochi]. Man mano che i giocatori si abituano a questo aspetto, non perdi i tuoi progressi. Se riprendi il gioco in un altro momento, il tuo file di progresso sarà ancora lì. Non è stato eliminato. Tu non perdere ciò che hai costruito nel gioco o il tuo coinvolgimento nel gioco. Quindi si tratta di sentirsi a proprio agio nel non possedere il proprio gioco.
“Ho ancora due scatole di DVD. Capisco sicuramente il punto di vista dei giocatori. Ma quando le persone abbracceranno questo modello, vedranno che questi giochi esisteranno, il servizio continuerà e sarai in grado di accedervi quando ne avrai bisogno.” mi sento come se fosse rassicurante.
Sul Cloud Gaming ecco la parola che secondo lui “Lo streaming è una cosa che funziona molto bene anche con l’abbonamento. Quindi paghi quando ne hai bisogno, invece di pagare sempre.”
Ecco qui la parola del Cloud Gaming in cui rimane per adesso un mercato di Nicchia, in cui il CEO Yves Guillemot, Crede nello streaming ma ha bisogno di tempo prima che viene attualizzato, sul tutto il mercato prima che viene fatta questa fase transitoria.
Il mio commento da Stagista Redattore, che ho visto molto il mercato videoludico dagli anni 90 fino ad oggi.
Dalla Dichiarazione di Philippe Treambly, che non vorrei criticare la sua visione del futuro, in quanto può essere che avverrà negli anni futuri, finche la tecnologia delle connessioni ultra veloci verrà raggiunto in tutto il mondo e anche un modello di business, funzionante per fare capire il giocatore del passaggio dal mercato del possesso a quello dell’abbonamento.
Voglio specificare che i giocatori, possiedono le copie videoludiche sia fisiche e digitali anche se si parlano che comprano il gioco che sarebbe un software.
In cui viene girato sul hardware in questione ma gli rimane il diritto dell’utilizzo sia fisico e il digitale che viene conservata una copia del suo hard drive, finche il servizio non rimane attivo delle compagnie parliamo di Nintendo, Sony e Microsoft, Valve PC e altre Aziende, in modo che il giocatore può recuperare ciò che ha acquistato per utilizzo per giocare i propri giochi legalmente acquistati, che gli rimangono nella sua libreria Fisica e Digitale.
Però c’è un problema enorme del cloud gaming, facciamo un esempio rampante, in cui capitasse disconnessione continua, oppure servizi irraggiungibili, addirittura un blackout che dura tanti giorni, e cosi via oppure problemi in zona, il giocatore come può giocare al Cloud Gaming se capitano queste cose unico modo e ritornare il vecchio rimedio della nonna, sistema fisico o digitale dalla propria console.
Il giocatore come si può adattare che ha comprato sempre roba fisica o digitale, in modo tale da conservare la propria copia d’esecuzione mantenendo anche l’esecuzione offline, in cui può giocare tranquillamente e godersi l’esperienza.
Poi se per esempio desidero tanto giocare ai vostri giochi perché mi devo abbonare, e poi se mi piace perché non lo posso comprarlo?
Molti giocatori, si fanno queste belle domande ma nello stesso tempo ci sono stati dei pareri discordanti a quelle di Tremblay, in cui gli hanno detto queste testuali parole: “Da una parte è vero che ci permettete di giocare con tantissimi giochi ad un costo molto conveniente, ma dall’altra parte il pubblisher, può rimuovere un gioco (che molto spesso accade), e rendendolo in accessibile, al meno che non compro la copia fisica o digitale.
Esistono i collezionisti, i giocatori che vogliono sostenere gli sviluppatori, per dare dei soldi che gli consentono di creare nuovi giochi per avere una qualità sempre più bella, poi c’è la questione del mercato digitale che verranno chiusi e saranno inaccessibili all’acquisto e rimane l’opzione della copia fisica.