In un vasto panorama di giochi gestionali e strategici, The Universim si distingue come un’avventura unica e affascinante che ci mette nei panni di un vero e proprio dio. Mentre titoli simili come Spore e Godus hanno esplorato il concetto di divinità nei giochi, The Universim si propone di portare questa esperienza a nuove vette, offrendoci l’opportunità di guidare e plasmare una civiltà intera con meccaniche rinnovate.
Ma varrà un posto nelle nostre librerie? Scopriamolo
The Universim, un’esperienza da dio
In questo universo di gioco, ci immergeremo completamente nel ruolo di un dio, senza nome, incaricato di guidare il popolo dei Nuggets. Questa civiltà in via di sviluppo attraverserà le ere e le sfide dell’evoluzione, e spetterà a noi proteggerli, aiutarli o castigarli secondo le nostre decisioni divine.
Tutto questo mondo e il nostro ruolo sono contestualizzati in modo ottimale, con un video emozionante e coinvolgente, dove dovremo dare inizio al Big Bang e osservare la creazione del nostro universo, accompagnati da una voce narrativa davvero azzeccata.
Gameplay e Meccaniche
Il gameplay di The Universim si basa su una serie di meccaniche non troppo complicate, ma da dover memorizzare data la carenza di suggerimenti. Queste ci offrono un’esperienza divina, con poteri che vanno dalla telecinesi alle tempeste, dandoci il pieno controllo sul destino dei Nuggets e sul loro ambiente.
La progressione della ricerca è la parte di gameplay più semplice, ma la gestione della civiltà richiede abilità strategica e decisionale, con sfide gestionali più che altro, come posizionamenti stradali di edifici che devono avere una buona collocazione per essere produttivi al massimo.
Per quanto riguarda il progresso del gameplay, lo sblocco degli edifici non è molto chiaro. A volte si basa sulla ricerca, altre volte invece dipende dagli obiettivi sbloccati nel corso delle ere. Purtroppo, non c’è una guida esaustiva per questa meccanica; semplicemente si va per intuito ed esperienza nei giochi gestionali.
L’esperienza di gioco offre profondità e varietà mantenendoci impegnati e coinvolti nel lungo periodo. Di fatti il nostro popolo ci farà delle richieste sotto forma di preghiere, si va da cose basilari, come dare il nome al figlio appena nato o curare i malati, al vendicare un torto subito.
Tutti questi poteri però non sono infiniti e richiedono l’utilizzo di CP(creator points), quindi bisogna stare attenti nel non abusarne troppo e non essere un dio che utilizza sempre “il bastone e la carota”, ma che interviene solo quando è veramente necessario. In relazione a questo la parte più divertente, a mio avviso, è vedere l’evoluzione del proprio popolo, il loro spirito di adattamento e di sopravvivenza e le loro reazioni in base ai nostri interventi divini.
Un’immersione divina
The Universim offre un‘esperienza visiva straordinaria che cattura l’immaginazione fin dall’inizio. Il suo stile artistico è indubbiamente il suo punto di forza, con un mondo ricco di dettagli e personalità che si sposa perfettamente con il tema divino del gioco. I colori vibranti e le forme accattivanti degli edifici, sebbene meno evidenti nei personaggi e nella fauna, contribuiscono a immergersi completamente nel mondo di gioco.
L’assenza di informazioni rappresenta una sfida innovativa che, a mio parere, riesce a catturare l’attenzione di chi cerca un’alternativa a titoli come Tropico o Frostpunk. Il concetto, i vari meccanismi e la gestione delle risorse, una volta compresi, risultano abbastanza semplici, ma combinare efficacemente tutti gli elementi può essere un’impresa ardua.
Un altro punto a favore di The Universim è il susseguirsi delle stagioni, che aggiunge ulteriore complessità al gioco, offrendo un’esperienza visivamente suggestiva e allo stesso tempo gratificante da affrontare. Gli eventi vari e devastanti, che vanno dalle piogge di meteoriti ai rapimenti alieni, sono altrettanto significativi. Oltre ad essere abbastanza belli dal punto di vista visivo, rappresentano sfide difficili da gestire.
Pochi difetti, ma incisivi
Non tutto è perfetto nel mondo di The Universim. Uno dei principali problemi del gioco è la mancanza di chiarezza nel tutorial e nella progressione del gioco. Per i nuovi giocatori, non abituati ai giochi gestionali, può creare confusione e frustrazione, data l’assenza di istruzioni chiare e la natura non lineare della progressione.
Per quanto riguarda altri difetti, ce ne sono alcuni da considerare. Ad esempio, il tempo accelerato potrebbe essere gestito in modo più fluido, poiché non si nota la differenza con lo scorrere naturale. Le animazioni dei nuggets e della fauna avrebbero potuto offrire una maggiore varietà e dettaglio per arricchire l’esperienza.
Personalmente, ciò che mi ha lasciato un po’ deluso è la monotonia dei nuggets. I loro movimenti, le loro vite e le loro azioni sembrano essere piuttosto meccaniche, mancando di una vera sensazione di guida su un popolo e piuttosto sembrando come se fossimo al comando di macchine con compiti predeterminati.
Infine, i poteri divini in The Universim sono molto intriganti, ma il fatto che non siano tutti disponibili fin dall’inizio e debbano essere sbloccati nel tempo solleva interrogativi. Dopotutto, siamo dei dei o dei principianti con poteri divini?