Dreamcutter, uscito lo scorso anno su Steam, è uno i quei titoli che fino a qualche anno fa non avremmo mai visto su una console Nintendo.
Invece, in un periodo storico in cui si fa a gara per mostrare il più totale bigottismo, il colosso nipponico ha dimostrato un certo coraggio aprendo le porte del suo store a produzioni più adulte.
Si, perchè Dreamcutter dietro l’aspetto di un tipico action-platform dall’aspetto rétro nasconde un titolo con una trama venata da sfumature erotiche, declinate in chiave saffica.
Anche se, va detto, gli sviluppatori non hanno fatto all-in sugli ormoni dei giocatori e hanno provato a proporre un titolo completo. Il risultato? Lo vedremo subito.
Sogni e pupe
La trama di Dreamcutter si sviluppa man mano che proseguiamo con il gioco, motivo per cui non saremo subito in grado di comprenderla nella sua interezza.
Diversamente da come avviene in titoli di questo genere, infatti, la trama si integra con i livelli e non sarà raro assistere a delle cut-scene (di varia natura) tra un livello e l’altro o in alcuni segmenti degli stessi.
A grandi linee, senza fare importanti spoiler, possiamo dire che la protagonista Haley si trova bloccata all’interno di un incubo di cui tuttavia non ha il diretto controllo, insieme alla sua amica Lucia. Quest’ultima, diversamente da Haley è scomparsa e tenuta prigioniera dagli incubi che governano il mondo di gioco, motivo per cui dovremo andare a cercarla e liberarla.
Per fortuna in nostro aiuto arriva proprio Dreamcutter, una falce senziente e dai poteri magici, che diventerà una preziosa (per quanto riottosa) alleata nella nostra battaglia che ci condurrà da Lucia e successivamente alla fuga verso il mondo reale.
In tutto questo, come elemento bonus ma non troppo, gli sviluppatori hanno inserito una forte componente erotica che serve sicuramente da sprone per il giocatore, affinché completi l’avventura.
Infatti, il rapporto tra le due ragazze è più di un’amicizia e la stessa Haley nel corso del gioco perderà più volte il controllo, invasa da una strana sensazione di calore che la porterà a svestirsi.
Beh si, qua e là sono presenti alcune scene esplicite che, come già detto, si incastrano tuttavia con la narrazione.
Gameplay di Dreamcutter
Dove purtroppo Dreamcutter compie qualche passo falso, è nel gameplay. Volendo assimilare la lezione dei classici del genere e proponendo un’esperienza in stile metroidvania, gli sviluppatori si sono lasciati prendere la mano sul fronte della difficoltà, sbilanciando in definitiva il gameplay.
E’ vero che nel corso del gioco potremo accedere a un negozio nel quale, con le monete raccolte nei vari livelli, potremo aumentare alcune nostre statistiche e sbloccare alcune (poche) abilità come visualizzare la barra dell’energia dei nemici o moltiplicare le monete raccolte, ma la sensazione generale è di squilibrio tra le vari componenti del gameplay.
Parliamo ad esempio dei salti, che vedono secondo me la meccanica peggiore dell’intero titolo: Haley non è in grado di compiere salti particolarmente potenti, per cui gli sviluppatori hanno pensato di inserire due elementi peculiari per aiutarla a superare distanze più importanti ovvero una fiamma fredda e una mezzaluna.
Nel primo caso, se colpita correttamente con la falce, la bolla che contiene la fiamma esploderà dandoci uno slancio, mentre la mezzaluna va agganciata e utilizzata come appoggio per volteggiare nella direzione utile a proseguire.
Purtroppo questo elemento funziona abbastanza male e spesso ci ritroviamo a perdere vite su vite perchè non riusciamo ad utilizzare la finestra che gli sviluppatori hanno ritenuto quella giusta per utilizzare questi “aiuti”. Non solo dovremo essere estremamente precisi, senza un’effettiva indicazione visiva dal momento che pur colpendo la luna spesso non la agganceremo, ma dovremo concatenare più azioni consecutivamente e spesso capire con che logica gli sviluppatori hanno ideato il percorso, perchè dovremo seguirlo più o meno pedissequamente.
Anche se Dreamcutter potrà essere lanciata contro una parte per utilizzarla come trampolino o ancora roteata per farne una sorta di elica, spesso il gioco diventa frustrante per la non eccelsa realizzazione della componente platform, che è uno dei fondamenti del gioco.
Per quanto riguarda i combattimenti, abbiamo due sole tipologie di attacco, entrambe da portare con la falce: un classico attacco ravvicinato, più efficace, e uno che prevede il lancio di Dreamcutter e che al tempo stesso stordisce i nemici inchiodandoli per qualche secondo.
Una meccanica così semplice non può non funzionare, ed in effetti è così: lo squilibrio in questo caso è dato sia dal rapporto tra danni inferti e ricevuti che dalla differenza tra nemici semplici e boss.
Posto che, come detto, possiamo incrementare i danni inferti nel corso dell’avventura, i nemici semplici sono in grado di infliggerci parecchio danno da subito (un colpo equivale circa a 10 punti energia in meno), il che nei momenti più frenetici in cui dovremo anche calcolare ed eseguire i soliti salti complicati non è un toccasana.
Allo stesso tempo sia i midboss che i boss stessi risultano a questo punto quasi depotenziati: i midboss poi sono delle semplici sfere che anzichè attaccare evocano frotte di nemici.
Le battaglie con i boss, infine, sono più lunghe e noiose che complicate: il danno inflitto, per quanto reso pericoloso dalla poca vita a nostra disposizione (specie all’inizio), talvolta è di poco superiore a quello dei nemici standard e spesso i boss si limitano ad aspettare i nostri attacchi per poi scagliare un attacco ogni tanto. La sensazione è che gli sviluppatori li abbiano “frenati”, altrimenti i soulslike sarebbero apparsi delle passeggiate di salute.
In definitiva, completare i 5 mondi che compongono Dreamcutter, ognuno dei quali è suddiviso in 3 o 4 livelli (più il boss) diventa più una questione di pazienza che di effettiva abilità che può impegnarci per 2-3, a tratti dense di imprecazioni.
Segnali di Stile: audio e sonoro
Dal punto di vista visivo, Dreamcutter è sicuramente piacevole. La grafica in pixel art, compilata a mano è sicuramente ben riuscita, con una discreta caratterizzazione dei mondi che pur essendo simili, riescono a differenziarsi per sfondi e altri particolari.
Un po’meno convincente il character design tra cutscene e contenuti bonus: Haley è ritratta spesso come una ragazza formosa e magra, ma ogni tanto inspiegabilmente mette su peso a causa di disegni probabilmente derivanti a mani diverse. Anche le scene erotiche, che non dispiaceranno ai giocatori più smaliziati, sono piacevoli a vedersi non sfociando mai nella volgarità.
Il comparto sono è riuscito, con musiche per lo più di impronta rock che risultano adeguate al contesto nelle quali vengono utilizzate e accompagnano in maniera piacevole il nostro procedere.