Sviluppato da Hadoque e pubblicato da quest’ultimo in sinergia con Kepler Interactive, ULTROS è un metroidvania con elementi da roguelite decisamente stiloso e psichedelico. Noi abbiamo indossato i panni della misteriosa viandante su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
ULTROS e i misteri di un mondo viscerale ed enigmatico
Lo diciamo subito: la narrazione di ULTROS è un continuo concatenarsi di non detti, di spunti, evocazioni, metafore, insegnamenti enigmatici, parole indecifrabili. Un continuo rimandare a eventi mai visti a situazioni non vissute e a personaggi mai sentiti.
ULTROS condivide il modo di raccontare di SCORN (qui la nostra recensione), fatto di azioni, di immagini uniche che si evolvono, modificano, di corpi che si uniscono, si tranciano, si eviscerano. Di budella multicolore sparpagliate sullo schermo, di esplosioni indescrivibili e di sensazioni confuse.
A differenza di SCORN, però, qui più che orrore e sangue, l’architettura, vero perno narrativo e nucleo del potere di tutta l’opera, è un inanellarsi di forme unite e scomposte, di colori sfavillanti che si fondono e scontrano di continuo regalando tavolozze di un mondo nuovo e che, in quanto tale, richiede tempo per essere decifrato, conosciuto e vissuto.
Non bastano i vari loop a farcelo conoscere come si deve, molto resta non detto e non capito, ancor di più non viene condiviso ed è giusto così. ULTROS regala una narrazione da interpretare e da vivere, da giocare. Un viaggio ciclico fatto di morte: la nostra e quella degli sciamani che se saremo chiamati a svegliare dal sonno… ammazzandoli.
Ma procediamo con calma, proviamo a dare un ordine, uno schema da cui partire. Come già detto, noi indossiamo i panni di una viandante che si desta sempre nello stesso luogo. C’è una pozza d’acqua poco lontana, ci si può specchiare ma un insetto ci distrae. E lo farà a ogni loop, ogni volta che deciderai di interagire con quella piccola pozza.
Pochi passi e ci ritroviamo già ad ammirare fondali enigmatici il cui significato ci è ignoto ma che non possiamo smettere di ammirare. Il viaggio allucinante e psichedelico è appena iniziato e più sprofondiamo, più non vorremo uscirne. La scoperta della lama celeste, nostra arma principale, ci permette di fare il nostro primo incontro: un guerriero morto.
La sua anima è viva, lui funge da nostra guida. Non ci è tutto chiaro però. Avanziamo. Avanziamo ancora. Di area in area. Hanno dei nomi questi luoghi ma non collegherai tutto, non subito. Ancora dei passi è troviamo Gardner, un individuo ammantato, gentile. Un giardiniere. Dona vita con le piante. Non dimenticarti di lui (o lei?), lo incontrerai spesso e delle sue piante, ne parleremo tra poco.
Il primo loop ci insegna che non siamo soli, c’è un altro essere ancora che troveremo spesso. Anche lui (o lei?) vive un percorso simile al nostro ma opposto. Lui deve partorire un dio noi, invece, a quanto pare, siamo stati messi sulla strada opposta. ULTROS ha la rara capacità di ammaliare e tenerci allo schermo anche se non sappiamo che diavolo stiamo facendo.
Siamo parte di un disegno folle e magnifico i cui passi, i dialoghi, i personaggi, le azioni, tutto ciò che avviene, non sempre trova un senso. Non sempre trova logica. E questo perché ULTROS ha la sua di logica. Scandita in loop dove noi siamo l’elemento di rottura. Ma chi siamo? Cosa stiamo realmente facendo? Cos’è ULTROS? A te trovare le risposte.
Un metroidvania classico ma unico
ULTROS è un metroidvania in 2D a scorrimento orizzontale con elementi da roguelite. La sua struttura, l’ossatura, è decisamente classica: ci sono percorsi principali, strade secondarie con collezionabili da raccogliere, scorciatoie da aprire e un mucchio di nemici da eliminare con un focus particolare sui boss, ognuno dotato di pattern d’attacco ben precisi e debolezze da scovare.
Anche il combat system è abbastanza standard, con un attacco semplice e relativa combo rapida, un attacco da caricare e che causa più danni, oltre a poter abbattere le barriere difensive e la possibilità di difendersi, seppur non da tutti gli attacchi.
In più, alcuni attacchi nemici possono essere respinti utilizzando una scivolata che ci permette di oltrepassare l’avversario ed eseguire dei pratici e veloci contrattacchi. Inoltre, ci sono alcuni nemici che possono essere immobilizzati e, quando succede, possiamo mirare e colpirli, trasformandoli in veri e propri proiettili.
Per quanto riguarda l’esperienza, ULTROS mostra un sistema di esperienza particolarmente stratificato, fortemente personalizzabile e basato sui drop dei nemici. Esatto, non esiste esperienza o meglio, questa viene accumulata in base a ciò che mangiamo. Cosa si mangia in ULTROS? I nemici e i frutti.
Ogni nemico, infatti, alla sua morte rilascia una parte di sé. Questa parte, può essere mangiata e il pasto, oltre a caricare una parte di energia (ogni cibo carica un determinato numero di energia vitale) fornisce anche un determinato numero e tipologia di esperienza.
L’esperienza in ULTROS è incanalata nelle memorie della corteccia suddivise in quattro valori differenti. Ogni pasto può caricare una o più barre e in quantità diversa. Tale esperienza può essere convertita nei punti di salvataggio interagendo con uno schema ad albero che si amplia man mano che progrediamo.
Ogni punto di questo schema, ogni memoria che andiamo a sbloccare mangiando e convertendo l’esperienza, si traduce in abilità extra e bonus passivi come: l’aumento permanente dell’energia, una combo extra, dei luoghi da indicare sulla mappa e così via. Peccato che, ogni memoria, sarà cancellata con l’avvento del nuovo loop.
L’unico modo per salvare una memoria sbloccata ed ereditandola di loop in loop, è fissandola con un micelio mnemonico. Si tratta di un oggetto raro che potrai liberamente posizionare e spostare di memoria in memoria. Cercare quanti più miceli possibili è la chiave per tramandare il maggior numero di memorie. Le altre, dovrai risbloccarle.
Ma torniamo al cibo. Abbiamo detto che ogni nemico rilascia una parte di sé ma non è tutto. In base a come combatti, tale parte può avere più o meno valore nutrizionale. Uccidere un nemico con attacchi diversi, garantirà materiali perfetti che curano più energia e offrono più esperienza.
Oltre ai nemici, potrai anche mangiare dei frutti e qui, la già citata Gardner, ti aprirà un mondo. Il giardinaggio, in ULTROS, è essenziale per innumerevoli ragioni. Il mondo di gioco ha un vero e proprio universo di piante, ognuna con una storia e un modo di crescere e interagire con l’ambiente.
ULTROS è pieno di zone dove poter piantare semi che, a loro volta, crescono col tempo. O meglio, con il loop. Di loop in loop, infatti, ti ritroverai ad ammirare le conseguenze delle tue scelte dal pollice verde con veri e propri alberi che possono aprire strade altrimenti inaccessibili. Alcune piante creano liane, altre delle piattaforme ma tutte, forniscono frutti utilissimi per cure ed esperienze.
Conoscere le piante, decidere dove piantarle, studiare gli ambienti (vasti e diversi) è la chiave per esplorare come si deve l’universo di ULTROS. Ma oltre alle armi, al cibo e al giardinaggio, c’è ancora un elemento essenziale da dover descrivere: il Tenebra Caligarum… anche detto “estrattore”.
L’Estrattore è un aggeggino fluttuante che si collega a noi tramite un cavo e che ci fornisce diverse abilità in base alla tipologia di estrattore che andremo a utilizzare. La sua stessa esistenza ci fornisce il doppio salto e questo è l’unico potere che rimarrà, a prescindere da quale estrattore andremo a equipaggiare.
Gli altri estrattori, invece, possono avere innumerevoli funzioni e la loro tipologia andrà ad espandersi col progredire dell’avventura. C’è quello che fa volare manco fossimo attaccati a un razzo a una lama rotante tipo yo-yo che falcia piante e nemici. La varietà, insomma, non manca.
Fin’ora, ULTROS si è dimostrato vario, intrigante, affascinante, eppure c’è un piccolo punto che potrebbe far storcere il naso ai puristi: il loop. Ogni loop di ULTROS è caratterizzato dal nostro vagabondare alla ricerca e conseguente eliminazione di uno dei saggi. Loro sono il nostro obiettivo.
Ucciso il saggio, dovremo fare un percorso a ritroso che ci porta alla sala “principale”, lì dove una sorta di buco nero e infame pone fine a tutto per poi ricominciare. In realtà, una volta abbiamo anche provato a non entrare nella sala principale… e v’invitiamo a fare altrettanto senza rovinarvi la sorpresa.
Tornando a noi, una volta concluso il loop, il gioco azzera ogni upgrade e ci priva anche dell’arma. Questo si traduce nel ripercorrere più e più volte, salvo la creazione di scorciatoie tramite piante, lo stesso percorso. Percorso che si traduce in: svegliati, recupera l’arma e recupera l’estrattore con tutte le sue tipologie fin’ora collezionate nella sala principale.
Questo ripetersi, unito a un backtracking comunque presente e un po’ insistente, alla lunga potrebbe stancare. In compenso, il livello di sfida del titolo è medio-alto rendendolo accessibile e godibile potenzialmente a chiunque abbia un minimo di riflessi. E permettici una provocazione enigmatica: è per forza necessario combattere?
Da segnalare a tal proposito, la possibilità di far amicizia con alcune creature del posto offrendo loro del cibo e anche quella di rendere il suolo fertile per nuove piantagioni. Presente anche il concime, da trovare sotto terra. E, sempre agendo nel sottosuolo, potrai sradicare completamente le piante per dar vita ad altri vegetali e mutare così più volte il level design stesso.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, ULTROS è puro fascino e stile. Le strutture architettoniche immaginate dagli autori sono evocative, uniche. I dettagli calamitano lo sguardo e spesso e volentieri ci siamo trovati immobili ad ammirare questo tripudio psichedelico di forme e colori.
Purtroppo in alcuni casi non è sempre palese cosa è distruttibile e cosa no. Così come alcuni nemici si mimetizzano con lo sfondo. Discorso analogo per alcune piattaforme su cui è possibile salire. Ma sono piccolezze. Basta davvero poco tempo per comprendere il mondo di gioco e interagire con esso.
Smarrirsi in ULTROS è quindi un vero e proprio piacere, complice una mappa intuitiva e una narrazione estetica che rende l’identità del titolo forte e unica. Anche le sonorità sono stratosferiche, orecchiabili, ipnotiche. Una gioia per le orecchie.
Infine, il titolo è interamente sottotitolato in italiano. Un bene considerando i testi aulici ed enigmatici utilizzati. Certo, nonostante l’italiano, comprendere cosa vuole dirci ULTROS non è sempre immediato ma fa parte del gioco e va bene così.