Frutto dello sviluppo di Crazy Labs e della pubblicazione da parte di Qubic Games, DIY Makeup arriva su Nintendo Switch a € 4,99. Parliamo di un simulatore che ci ha dato modo di sperimentare la creazione e l’applicazione di alcuni prodotti cosmetici partendo dagli ingredienti di base.
Fresco di uscita su Nintendo Switch, a primo impatto sembra di trovarsi davanti a un gioco per mobile. L’idea non è del tutto errata, in quanto effettivamente il titolo è nato come app game per Android e iOS, dove viene classificato come PEGI 3. Su Switch lo troviamo in una nuova veste, ma soprattutto con una classificazione PEGI 12, che fa pensare a contenuti più elaborati.
DIY Makeup, come mixare ingredienti misteriosi per creare prodotti cosmetici
Si viene subito catapultati nella scelta del proprio avatar, che con grande sorpresa e anche un pizzico di delusione per un gioco che punta sullo stile, purtroppo non ha nulla di personalizzabile. Sarà possibile scegliere tra 4 aspiranti influencer e alternarle nel gioco, ma ciò non avrà alcun tipo di…influenza. Non troviamo quindi alcun tipo di storia, ma solo un contesto molto generale che giustifica la creazione in loop di prodotti cosmetici.
Pronti a creare, senza troppe chiacchiere
Senza troppi preamboli, in DIY Makeup siamo immediatamente incaricati della creazione piuttosto fantasiosa di un rossetto, un po’ in stile “Cooking mama”, per intenderci, che prevede il taglio di ingredienti che andranno poi frullati e mescolati. I passaggi da seguire sono semplici e sempre guidati, si dovranno scegliere gli ingredienti tra quelli proposti dalla sfida, mescolarli a glitter e versarli in un contenitore a scelta tra quelli suggeriti per avere il prodotto bello e fatto.
Nella home sono presenti in alto a sinistra l’avatar scelto, il denaro guadagnato (che sarà sempre lo stesso anche cambiando personaggio), il titolo raggiunto, il numero di like e di follower collezionati. In basso troviamo un piccolo menù per la creazione di prodotti in maniera automatica, utilizzando la moneta di gioco sarà possibile creare prodotti che ci faranno guadagnare. A cosa servono i soldi guadagnati? Fondamentalmente a niente, se non a creare ulteriori cosmetici in un loop infinito.
In basso a destra c’è poi il menù degli ingredienti, tutti sbloccabili nei primi minuti di gioco, e che non ha alcun tipo di interazione o utilità, se non la semplice visualizzazione. Il fatto di non avere subito personalizzazioni di alcun tipo, che sia nell’avatar o nella scelta di una composizione, rende il tutto un po’ impersonale e andando avanti nel gioco ci si rende conto presto che il tema centrale è la ripetizione delle stesse azioni per centinaia di volte.
Appena si termina una sfida arriva immediatamente la successiva. L’utente ha poca scelta e si trova semplicemente davanti a richieste di creazioni, o a livelli bonus in cui è possibile scegliere in autonomia cosa realizzare. Si può scegliere, per esempio, tra pastelli e orsetti gommosi da squagliare e miscelare con prodotti non meglio identificati, in quanto non c’è alcun tipo di scritta a definirli. A parte il miele e l’olio di cocco, è davvero difficile capire cosa siano tutti gli altri vasetti simili tra loro, che potrebbero essere yogurt così come burro d’arachidi. Non lo sapremo mai. Ci si domanda dunque quale sia lo scopo di DIY Makeup, non essendoci parametri di giudizio negativi.
In poche parole, nel titolo non si deve far altro che superare le sfide proposte. A volte siamo invitati a rispondere a richieste di aiuto da parte di quelle che sembrano essere delle follower, le quali ci fanno domande del tipo “Con quale strumento dovrei applicare il blush?” alle quali dobbiamo rispondere scegliendo tra tre immagini: un martello, un pennello e un pesce. Anche qui come puoi immaginare, sbagliare non creerà perdite, ma semplicemente apparirà un avviso che comunica l’eventuale insoddisfazione della cliente e sarà possibile rispondere nuovamente fino ad azzeccare la risposta giusta (sempre abbastanza scontata anche per chi non ha mai sentito parlare di makeup).
Un’altra challenge che spesso appare e sembra non avere alcun senso, se non quello di aumentare i nostri punteggi, è il rifacimento dell’intero look di alcune clienti. La scelta è davvero minima: 3 tagli di capelli con colori preimpostati, 3 tipi di abbigliamento, 3 tipi di makeup già composti (anche qui, non abbiamo alcun modo di scegliere noi i colori dei vari prodotti) e un solo abbinamento di accessori, se li si vuole aggiungere.
A queste sfide si alternano livelli bonus che ci consentono di realizzare un prodotto a nostra scelta, l’avanzamento di carriera, e le proposte da parte di “note case cosmetiche” di realizzare un prodotto da loro richiesto. Tutte le sfide si svolgono nella stessa identica modalità, salvo qualche concessione in più sulla scelta degli ingredienti da impiegare. Queste portano a guadagnare denaro, like e follower per avanzare di carriera. Si parte dal rank 1, ovvero beginner, per arrivare al rank 7 di superstar. Una carriera da influencer, in poche parole, e un po’ viene da domandarsi se il contesto sia pertinente al titolo del gioco. Ma soprattutto, nei vari rank non abbiamo notato differenze di sfide o avanzamenti di gameplay.
Sbagliare nelle creazioni è praticamente impossibile. Nonostante ci sia una barra che ha il ruolo di indicatore per la creazione perfetta, abbiamo provato più volte a creare disastri, frullando troppo gli ingredienti o sciogliendo in modo eccessivo le materie prime. L’unico risultato che abbiamo ottenuto è stato un avviso recitante “troppo tardi” o “troppo presto” in base al tempo di lavorazione, ma ciò non ha intaccato in alcun modo sul risultato finale né i guadagni percepiti.
Ogni tanto viene proposta una challenge, parte di un mini DLC da acquistare sul Nintendo eShop chiamato Nasty Ingredients, che al costo di €1,99 permetterà di creare prodotti scadenti per far si che le nostre clienti possano vendicarsi di qualche bulla che le ha prese di mira.
La ricompensa a tutti i costi e la gratifica perenne fa sorgere un dubbio sulla classificazione PEGI per Nintendo Switch, facendo pensare di trovarsi davanti a un gioco specificatamente per un pubblico davvero molto giovane. Una volta terminata la creazione del prodotto, l’influencer da noi scelta lo applicherà su di sé e saremo chiamati a scegliere un filtro per postare la foto sui social e di conseguenza ricevere apprezzamenti e compenso.
Grafica e sonoro
È praticamente impossibile non notare quanto sia la grafica, il gioco e i suoni siano estremamente semplificati, il che porta ben presto a voler disattivare il volume per un’esperienza un filino meno monotona. Si tratta, come già accennato, di un simulatore nato per mobile che permette di creare prodotti cosmetici in prima persona, con avanzamenti di carriera nelle vesti di influencer. L’interfaccia e il gioco sono entrambi molto semplici e intuitivi, per agire basta utilizzare il pulsante A o X e la levetta analogica sinistra, o affidarsi al touch.
Per questo motivo si può perdonare facilmente qualche bug grafico, come quando il personaggio, mettendosi in posa, si trapassa la fronte con le mani, anche se per un titolo gratuito per mobile, rivisitato per Nintendo Switch e reso a pagamento, magari un piccolo sforzo lo si poteva fare.