È risaputo che il genere roguelike funzioni spesso da termine ombrello per comprendere a sua volta una moltitudine di sottogeneri, generati da giochi considerati unici, definendo così degli ibridi. Ad esempio, la fusione di generi tra i roguelike e i soulslike ha prodotto giochi di ottima fattura come Dead Cells, provando quindi che la sperimentazione fra generi porti quasi sempre alla realizzazione di prodotti innovativi e di ottima fattura.
Ed è proprio questo il caso di Roots of Yggdrasil, gioco roguelike singleplayer dello sviluppatore canadese ManaVoid Entertainment, colmo di contenuti innovativi e rielaborazioni del genere, in grado di unire assieme i giochi gestionali, la strategia a turni, gli elementi di un gioco di carte e i roguelike in uno splendido connubio.
Già dal primo avvio, il giocatore sarà catturato dall’ottima direzione artistica e dalle affascinanti ambientazioni low-poly, che lo prepareranno ad affrontare il suo viaggio di conquista fra i nove regni.
Roots of Yggdrasil: la trama
Un manipolo di sopravvissuti al cataclisma magico conosciuto come Ragnarok, guidati dall’impavida Sunna, è alla ricerca di un posto dove stabilirsi fra le lande frammentate presenti fra i rami dell’albero del mondo, Yggdrasil. Gli avventurieri, una volta stabilitosi, dovranno avventurarsi verso l’ignoto per accumulare risorse a sufficenza da potenziare il proprio avamposto. Ma ogni loro tentativo sembra sempre finire nello stesso modo: una fitta nebbia nera, il Ginnungagap, li avvolge facendoli comparire nell’oblio e riportandoli al punto di partenza. Cosa si cela dietro a questa magia primordiale? Perché gli dei non intervengono, ma soprattutto, dove sono?
Tutte queste risposte verranno rivelate mano a mano al giocatore una volta che esso completerà i loop che compongono il gioco, o se rafforzerà il legame fra i vari personaggi mitologici trovabili nel viaggio fra i regni. Regni che compongono appunto i setting principali che il giocatore andrà a esplorare, ognuno diverso in qualcosa: Svartalfaheim, antico regno dei nani è composto da picchi rocciosi e miniere, Vanaheim da colli dorati e pianure verdeggianti, mentre Midgard è quello più riconoscibile in quanto rappresenta la nostra terra.
Comandi e Gameplay
Se per l’aspetto di controllo il gioco non presenti particolarità, essendo composto semplicemente da comandi punta e clicca e occasionale uso di tastiera, eccelle particolarmente nel suo loop di gameplay, facilmente suddividibile in tre parti:
- Rifugio: il giocatore investe le risorse precedentemente accumulate nel loop appena concluso all’interno delle due strutture principali, il laboratorio e la serra, ottenendo così risorse bonus per la sua prossima conquista o potenziamenti generali a lungo termine dei personaggi giocabili. Infine, si prepara a percorrere un nuovo viaggio selezionando un personaggio da usare come capitano della spedizione e un potere passivo che verrà usato per tutta la durata di essa.
- Mappa: il giocatore seleziona l’itinerario del proprio vascello fluttuante fra le diramazioni di Yggdrasil, scegliendo se avere la possibilità di espandere o ridurre il suo mazzo, di ottenere reliquie che fungono da power-up temporanei o addirittura vivere eventi randomici di trama. Una volta eseguiti questi eventi facoltativi, proseguirà selezionando il territorio da esplorare. Ogni territorio, se conquistato, offrirà ricompense diverse.
- Conquista: Una volta approdata, la nave dovrà essere ricaricata con il potere degli arboscelli di Yggdrasil per poter partire, che a loro volta dovranno essere sbloccati soddisfacendo diversi requisiti ottenibili espandendo la propria popolazione all’interno dell’isolotto selezionato.
I giocatori avranno a disposizione un numero finito di carte per turno, giocabili in base al numero di popolazione e risorse posseduto in quel momento, che andranno a essere scartate una volta esaurite. Durante il proprio turno il giocatore potrà costruire case per espandere la propria popolazione, strutture per ricavare denaro dalle risorse naturali del territorio, o caserme per espandere quest’ultimo. Una volta passato il turno, il tempo di gioco progredirà, con la possibilità che eventi positivi o negativi casuali compaiano nel territorio esplorato. Se si dovesse sforare la giornata a disposizione, allora comincerà la corsa contro il tempo
Il Ginnungagap comincerà a divorare il territorio circostante, rendendolo impossibile da edificare, accelerando così il processo che il giocatore dovrà compiere per ottenere i vari arboscelli. Se il giocatore otterrà il numero necessario di arboscelli prima o dopo l’arrivo della nebbia nera, potrà proseguire e continuare verso la prossima isola, altrimenti, se il Ginnungagap dovesse arrivare alla nave, sarà tutto finito, e si verrà magicamente trasportati di nuovo allo step 1.
Comparto tecnico
Graficamente il titolo si presenta con due stili separati che vanno a suddividere l’interfaccia di gioco con i menu. Mentre l’ambiente poligonale e con colorazioni cell shaded fa da scenario al gioco, i menu e le interazioni di trama sono realizzati in un bellissimo stile disegnato, con le classiche decorazioni norrene ad abbellire ogni singola interfaccia.
Il gioco non è doppiato, ma nonostante ciò, il comparto sonoro è altrettanto ben curato, con una splendida colonna sonora. Brani differenti accompagnano il giocatore in ogni parte del suo cammino, dal dolce rifugio iniziale, al viaggiare fra i reami fino allo scappare dalla nebbia oscura con un incalzante accento musicale.