Dopo aver esplorato le profondità del passato JRPG con Chrono Trigger, nella precedente puntata di Old But Gold, oggi ci immergiamo in un’altra avventura retro ma non troppo: Whiplash. Questo gioco offre una storia unica che mescola azione e umorismo, portando in primo piano una coppia di eroi insoliti: un ermellino (o marmotta) del nord america e un coniglio.
Passato in secondo piano, forse a causa dell’uscita contemporanea con Legacy of Kain: Defiance, anch’esso sviluppato dalla stessa casa produttrice, Crystal Dynamics, Whiplash ha comunque saputo regalare emozioni intense a coloro che hanno avuto il piacere di provarlo. Sebbene possa essere considerato inizialmente un po’ “bambinesco” per alcuni, è un titolo che, a mio modesto parere, si distingue per la sua freschezza e la sua rilevanza, sia a livello di gameplay che di narrazione e momenti comici. La combinazione di azione frenetica, platform avvincente e umorismo eccentrico conferisce a Whiplash un’atmosfera contemporanea, nonostante la sua uscita originale.
Whiplash, la ribellione degli animali da laboratorio
In un laboratorio innevato della Genron, due animali diversi ma uniti dallo spirito di ribellione, Spanx, un coraggioso e silenzioso ermellino, e Redmond, un pauroso coniglio bianco californiano, riescono a liberarsi dalla loro prigionia. Guidati da una voce misteriosa che li aiuta ad esplorare la complessa rete informatica della Genron, i due eroi intraprendono un’avventura turbolenta per liberare non solo se stessi, ma anche tutti gli altri animali prigionieri.
Ma come ci si può difendere dalla sicurezza di una multinazionale come la Genron?
Beh, ovviamente usando Redmond in qualsiasi modo, ma non preoccupatevi è un coniglio quasi immortale. Spanx mostra una spiccata tendenza a sfruttare il caro coniglio per le situazioni complicate o anche solo per planare, del resto “donnole e conigli sono nemici naturali” .
L’unica luce nella buio è rappresentata da Carol Ann Whitaker, un’infermiera sotto copertura determinata a sabotare i loschi piani dell’azienda. Con il suo cuore compassionevole e la sua abilità nel muoversi di nascosto tra i piani bassi dell’organizzazione, Carol si rivela un’alleata preziosa per Spanx e Redmond nella loro missione di smantellare Genron. Il suo coinvolgimento segreto e il suo coraggio nel mettersi contro il potere capitalista la rendono un faro di speranza per gli animali imprigionati e per coloro che cercano giustizia.
Attraverso il suo aiuto discreto ma efficace, Carol Ann guida Spanx e Redmond nel labirinto dei corridoi e delle trame di Genron, pianificando strategie e fornendo informazioni vitali per abbattere l’organizzazione, fino ad arrivare al suo nefasto CEO, Franklin D. Mann.
Più che malvagio, Mr. Mann si rivela un antagonista dallo spirito disturbato. Convinto di dare significato e scopo alla vita degli animali che imprigiona, si trova in un limbo tra la follia e un’interpretazione distorta del bene. La sua convinzione nell’opportunità dei suoi metodi lo rende ancora più pericoloso, poiché agisce convinto di fare ciò che è giusto, anche se le sue azioni sono intrise di crudeltà e controllo. La sua mente contorta lo porta a giustificare le sue azioni come un atto di benevolenza, creando così una minaccia insidiosa e imprevedibile per Spanx, Redmond e tutti gli altri che osano sfidare il suo dominio.
Un gioiello da remake
Whiplash rappresenta un autentico gioiellino dal punto di vista tecnico, grazie alla sua varietà di elementi che compongono le mappe da platform e al gameplay versatile. Nonostante sia indirizzato a un pubblico giovane, riesce a mantenere una sfida apprezzabile, talvolta impegnativa. I power-up che consentono di sfruttare le abilità di Redmond sono non solo divertenti ma anche strategici, sebbene oggi potrebbero sollevare questioni di sensibilità nei confronti degli animali.
Le animazioni, considerando il periodo in cui Whiplash è stato rilasciato, sono ben realizzate. Si nota particolarmente l’attenzione ai dettagli nei movimenti di Spanx, Redmond e degli animali, sebbene quelli degli umani possano apparire meno raffinati. Tuttavia, si potrebbe interpretare metaforicamente questa scelta: gli animali vedono gli umani come individui dal movimento standardizzato e accentuato, riflettendo forse una prospettiva diversa dalla nostra.
Inoltre, la caratteristica che ci permette di distruggere quasi tutti gli elementi di un macchinario, causando perdite finanziarie per la Genron (e osservando il conseguente calo di fatturato ad ogni danno inflitto), arricchisce l’esperienza di gioco di Whiplash. Osservare visivamente il declino delle entrate ogni volta che viene danneggiato un macchinario, crea un ulteriore elemento di sfida e gratificazione, rendendo il processo di distruzione non solo divertente, ma anche significativo nel contesto del gioco.
Certamente, come ogni gioco del suo tempo, Whiplash non è esente da difetti. Tuttavia, personalmente ritengo che tali difetti siano oscurati dalla ricchezza di elementi presenti nel gioco e dai dialoghi ben scritti di Redmond, che aggiungono un tocco di umorismo e profondità alla trama.
Nonostante le eventuali carenze tecniche o di design, la vivacità dei personaggi e l’interazione tra di essi contribuiscono a creare un’esperienza coinvolgente e memorabile. I dialoghi tra Redmond e Spanx, che spesso sfociano in divertenti scambi o in momenti di riflessione, aggiungono un valore significativo al gioco, permettendo ai giocatori di immergersi completamente nel mondo di Whiplash e di affezionarsi ai suoi protagonisti.
In conclusione
Whiplash non è soltanto un gioco d’azione, è un’esperienza divertente che si situa tra il comico e il metaforico, mantenendo un fascino unico nonostante le sue imperfezioni. Ogni istante trascorso in compagnia di Spanx e Redmond è un mix di sketch comici, azione frenetica e riflessioni profonde.
Nel vasto panorama dei videogiochi odierno, saturato da una moltitudine di generi e titoli, rifugiarsi nel passato ci consente di riscoprire gemme che forse sono sfuggite alla nostra attenzione. Non sto dicendo che un remake di Whiplash sia imprescindibile, poiché il gioco non rappresenta un pilastro fondamentale nella storia videoludica. Tuttavia, mi piacerebbe che gli sviluppatori ritrovassero la stessa passione e creatività che hanno animato questi tipi di giochi. Troppo spesso, nel mercato moderno dei videogiochi, le scadenze strette e le pressioni commerciali possono compromettere la qualità e lo spirito ludico di un titolo. Sarebbe bello vedere un ritorno a una mentalità più orientata al divertimento e all’innovazione, anche in mezzo a un panorama così turbolento.