Sviluppato da One Man Left Studios e pubblicato da Blowfish Studios, Hex Gambit: Respawned è un gioco di strategia su scacchiera interamente basato sulla gestione dei minion e dei loro relativi bonus e malus. Noi abbiamo sfidato innumerevoli guerrieri su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione. Pronto a sfidare il borioso Mastermind in una sorta di gioco da tavolo virtuale?
Hex Gambit: Respawned e la torre delle sfide
Ammettiamo che, data la natura del progetto ideato da One Man Left Studios, non ci aspettavamo una campagna con tanto di narrazione e invece eccola lì. Chiariamoci, è palese che si tratta di un escamotage, ben realizzato, per introdurre le regole del gioco fungendo da corposo tutorial. Ma quello che Hex Gambit: Respawned compie va oltre il classico tutorial, unendo l’utile al dilettevole e offrendo 21 sfide in un percorso lineare dal livello medio-alto che sanno regalare grandi soddisfazioni. Inoltre, il titolo sfrutta sapientemente i suoi elementi inserendoli gradualmente e complicando le cose di sfida in sfida, dosando bene i tempi.
Inoltre, tutto questo è inserito in un contesto narrativo che, per quanto striminzito e in parte fumoso, sorprende, appaga e accompagna in modo gradevole. Per farla breve: noi siamo lo sfidante numero 81 e il nostro compito è superare una serie di “duelli” per conquistare la cima della torre. Ad accompagnarci ci sarà l’unico personaggio con cui interagiremo: il misterioso Mastermind.
Il sovrano indiscusso dei giochi è un borioso omaccione con la testa generosa e il volto mascherato. Palesemente ricco da far schifo e dall’ego spropositato, questo omino, che ricorda neanche troppo velatamente Megamind (quest’ultimo lo troviamo impegnato nel recente DreamWorks All Star Kart Racing) è sia il nostro mentore che il nostro rivale che la spalla comica. Noi d’altrocanto, siamo muti e il nostro avatar è inoltre mutevole (potremo cambiarlo a nostro piacimento tra una sfida e un’altra).
Saremo onesti, la narrazione non sorprende per originalità e complessità ma è un elemento comunque inattesa e che riesce nel suo intento, offrendo anche qualche siparietto divertente e rendendo la campagna da banale tutorial a corposa campagna con sfide degne di nota. Anche perché, dobbiamo ricordarlo, Hex Gambit: Respawned punta principalmente a coinvolgere con il suo gameplay, presentandosi come un nuovo gioco di strategia tanto vario e stratificato quanto semplice e immediato.
Una scacchiera da domare
Hex Gambit: Respawned è un gioco di strategia a turni che ha una struttura interna sorprendentemente varia ma allo stesso tempo immediato e che saprà tenerti ancorato allo schermo, di partita in partita grazie a una semplicità inaspettata. In pratica è una sorta di scacchi ma coi super poteri e un sistema di eroi che può mutare le sorti della battaglia da turno a turno.
Ma procediamo con ordine, prima di tutto ci sono loro: gli “eroi”, il nostro avatar. Sono una serie di individui, denominati capitani, che potrai sbloccare man mano che procederai nell’avventura. Ne sono dieci e ognuno di loro ha un potere unico che potrai attivare da una a tre volte (in base al potere).
Per fare alcuni esempi, abbiamo il robot medico che può usare il suo potere due volte (una volta a turno) e con cui può donare tre punti vitali a un proprio minion a scelta. C’è poi una damigella cappelluta che può creare un punto danno a tutti i minion avversari presenti su schermo. Non manca poi una specie di belva delle nevi in grado di usare tre volte il suo potere con cui congelare un minion avversario per un turno.
Insomma, gli eroi sono vari e dotati di poteri molto diversi tra loro ma abbastanza equilibrati. Saper padroneggiare il potere dell’eroe può cambiare le sorti della battaglia ma non basta a questo dovrai aggiungere un’ottima conoscenza dei minion. Ma prima di approfondire i protagonisti della nostra scacchiera, come si vince una partita di Hex Gambit: Respawned?
Per vincere una partita a Hex Gambit: Respawned bisogna totalizzare dieci punti vittoria (in breve VP) o sterminare tutto l’esercito nemico (incluse le riserve). Per totalizzare i punti è semplice: 1 VP a nemico sconfitto o 1 VP per ogni “pillar tap”, una particolare mossa eseguibile da ogni proprio minion una volta in prossimità dell’avatar nemico.
Sulla scacchiera composta da esagoni, infatti, oltre ai minion iniziali, ci sarà uno o più faccioni del nostro avatar. Quello è una sorta di nucleo da proteggere. L’unico modo per effettuare un pillar tap e ottenere istantaneamente 1 VP è proprio piazzarsi in un esagono adiacente all’avatar.
Per eseguire un pillar tap dovrai spendere un Action Points (in breve AP). A ogni turno avrai tre AP, che si sommeranno a quelli eventualmente non utilizzati nel turno precedente. Gli AP sono la base per poter agire in Hex Gambit: Respawned e oltre al pillar tap coinvolgono il movimento e l’azione di ogni minion. Banalmente, per muovere un minion dovrai spendere un AP. Non importa quanto lo sposti, ovviamente ma, ogni minion, ha un suo range di distanza oltre che di attacco. E parlando di attacchi, ogni unità ne ha ben due, uno sempre disponibile e un’altra che richiede da uno a più turni per ricaricarsi.
Un esercito da conoscere
Comprese le basi di VP e AP passiamo al nostro esercito di minions, dei piccoletti capoccioni in grado di muoversi bypassando alleati e nemici rimbalzandoci sulla testa e il cui scopo è servirci fedelmente fino alla vittoria o dolorosa sconfitta (e in Hex Gambit: Respawned perderai spesso, fidati).
In Hex Gambit: Respawned esistono molteplici tipologia di minion, dal soldati al guaritore, passando per il bruto difensore al punkettone fino al cecchino. Un’ottima varietà che rende le sfide uniche, coinvolgenti e soddisfacenti. Ogni minion ha un determinato numero di punti vita oltre a due abilità. Ogni abilità causa un determinato numero di danni e ha un range particolare oltre a richiedere da uno a più AP.
Questione a parte per il ranger, unica abilità ad avere una mossa a spesa AP zero. Ma vediamo qualche unità in modo più approfondito per farci un’idea di quanto può essere stratificata e appagante una partita in Hex Gambit: Respawned.
Il soldato è la prima unità che conoscerai e di base ha due mosse più la pillar tap (quest’ultima possono effettuarla tutti i minions). La prima mossa del soldato è un colpo di lancia che causa due danni e che, se trovi due nemici uno dietro l’altro, può ferirli entrambi. La seconda, ricaricabile dopo un turno, è un attacco ravvicinato che causa tre danni a un solo nemico.
Completamente diverso è il minion “motivatore”, uno di quelli esteticamente più originali e che non è in grado di causare danno. Questi infatti ha due tecniche tra cui quella di poter dare un punto “scudo” rendendo immune un proprio alleato vicino per un solo colpo oppure demotivare gli avversari vicini, intimidendoli per un turno.
E ancora, la curatrice può curare i nostri alleati mentre il cecchino, che ha una mobilità scarsa, può sparare in linea retta da qualsiasi distanza mentre, se attendi due turni, può scagliare un missile a distanza che causa ben tre danni. E che dire del punkettone? Questi ha una mossa, ricaricabile dopo un turno, che può dimezzare di colpo i punti vita di un minion.
Come puoi vedere, ottima varietà per strategie in continua evoluzione ma non è finita qui. Nella scacchiera, sia noi che l’avversario, avremo a disposizione da uno a più punti “spawn”. Si tratta di un esagono da cui, spendendo un punto AP potrai evocare uno dei minion della tua riserva. Per evitare di far utilizzare tali punti al nemico, dovrai piazzarci sopra una tua unità.
Come potrai intuire, ci sono molteplici punti strategici da padroneggiare e da poter sfruttare in vari modi e ti garantiamo che già solo la campagna saprà mettere a dura prova le tue abilità. Tra queste sfide spiccano quelle contro il Mastermind dotato di particolari unità dorate dotate di molta energia e immuni a specifici attacchi/abilità dei minion normali.
Oltre alla campagna, che risulta comunque essere il piatto forte del titolo, Hex Gambit: Respawned non nasconde la sua anima da multiplayer permettendo partite fino a quattro giocatori e offrendo tutte le sue regole con tanto di modificatori personalizzabili per “danneggiare” gli utenti più esperti e metterli in parti coi neofiti.
Grafica e sonoro
Graficamente il titolo poteva fare un po’ di più soprattutto nella realizzazione delle aree di gioco che risultano anonime e tendono a ripetersi un po’ troppo nonostante la presenza di alcune trappole (di cui varia semplicemente tipologia, numero e posizione). Migliora invece la caratterizzazione dei minions, vera e propria identità del titolo. Buoni anche gli eroi, rappresentati da disegni in 2D abbastanza vari e simpatici.
Le animazioni non sono male così come il sonoro e relativi effetti audio, standard e non molto memorabili. In compenso, non abbiamo riscontrato bug o rallentamenti di alcun tipo, anzi il titolo si mostra fluido e immediato con pochi caricamenti.
Da segnalare, infine, la totale assenza della lingua italiana. Non un grave ostacolo considerando che i testi a schermo sono moderatamente ridotti e che le regole non sono così complesse da apprendere ma, anzi, basta delle sana pratica e difficilmente smetterai di giocare.