Molto spesso nei videogiochi interpretiamo personaggi che si muovono sempre sul filo della bontà e che incarnano valori e modi di fare tipici dei personaggi buoni. Ma cosa succede se all’interno di un videogioco interpretiamo un vero cattivo? In Ruinarch potremo esserlo. Il titolo è stato sviluppato da Maccima Games ed uscito su PC e successivamente sulle piattaforme PlayStation 5, PlayStation 4, Microsoft Xbox One e Xbox Series X/S.
La vita di un Overlord in Ruinarch
La sinossi di Ruinarch presenta un’idea intrigante: il giocatore non assume il tradizionale ruolo dell’eroe o di una divinità benevola, ma interpreta un vero e proprio cattivo, un tiranno il cui obiettivo è diffondere caos e malvagità nel mondo generato proceduralmente e tra i suoi abitanti.
Questa inversione della narrazione è molto rara del panorama videoludico, poiché di solito i giocatori si trovano a impersonare personaggi o entità orientati al bene. È quindi insolito poter agire come un signore del male, compiendo massacri e atti malvagi.
La trama si sviluppa principalmente attraverso le azioni del giocatore, che influenzano direttamente gli abitanti del mondo generato. In questo modo, diventiamo testimoni della storia del mondo tramite le nostre azioni, senza l’ausilio di cutscene o dialoghi che approfondiscano la trama.
Questo approccio è certamente interessante, ma alcuni potrebbero preferire una narrazione più strutturata, magari con dialoghi contestuali, per ottenere una maggiore immersione nell’ambiente e nelle vite degli abitanti, oltre che nel nostro ruolo di Overlord.
L’essenza di essere un cattivo
Il fulcro di Ruinarch è certamente il gameplay, poiché il gioco è incentrato su elementi simulativi e gestionali, permettendo ai giocatori di diffondere la loro malvagità. Nel gioco, l’obiettivo principale è riversare la nostra malvagità nel tentativo di conquistare il mondo di gioco. Vanno quindi costruite strutture demoniache per compiere atti malvagi di ogni tipo nel mondo e sui poveri abitanti che lo abitano, con l’obiettivo di estendere il nostro regno del terrore.
Quando si avvia una nuova partita, è possibile generare un mondo proceduralmente, con la possibilità di modificare diversi parametri per adattare l’esperienza di gioco. Ruinarch è un gioco con visuale dall’alto in 2D in tempo reale, dove potremo muoverci per la mappa tramite un cursore, potendo anche scegliere di fermare il tempo per decidere le azioni che faremo o accelerarlo per vederne gli effetti.
All’inizio della partita, puoi decidere che tipo di cattivo vuoi essere, selezionando fra tre archetipi. Puoi essere un cattivo che usa la forza bruta attraverso poteri diretti e distruttivi, oppure un overlord che manipola gli abitanti per seminare il caos nelle loro vite. È possibile manipolare gli abitanti, evocare mostri o non morti, creare piaghe, maledire, provocare effetti atmosferici dannosi nei villaggi e tanto altro. Inoltre, è possibile influenzare ogni singolo abitante o creatura, instillando effetti comportamentali o malattie come il vampirismo o la psicopatia, oppure creare seguaci che venerano il giocatore, portando più potere al proprio regno del male. Una cosa molto divertente è vedere gli effetti sulla mappa e sugli abitanti, creando una commistione di eventi in grado di sorprendere e divertire.
Tuttavia, tutte queste azioni hanno un costo. Per eseguire le azioni elencate, i giocatori devono utilizzare due fonti di potere: il mana e l’energia caotica. Il mana consente di costruire strutture per espandere il regno e sfruttare le abilità del nostro alterego malvagio, nonché di utilizzare le abilità dell’archetipo scelto e le azioni disponibili.
Mentre l’energia caotica è l’energia che serve a potenziare le abilità e gli effetti, sbloccare nuove abilità e migliorare le nostre strutture demoniache. Questa energia malvagia si incrementa tramite le nostre interazioni con il mondo e le sue forme di vita. Sebbene l’idea di base sia buona, il titolo presenta degli aspetti negativi abbastanza marcati.
Innanzitutto, il fatto che Ruinarch, provato su Xbox Serie S, sembri essere notevolmente castrato rispetto alla sua piattaforma di riferimento e di origine, cioè le piattaforme PC, è evidente. Le varie scritte sono molto piccole e l’interfaccia sembra essere più adatta per la fruizione su PC. Inoltre, il team di sviluppo ha implementato un cursore per muoversi sulla mappa, il quale risulta essere particolarmente macchinoso e lento.
Un altro aspetto da considerare riguarda il gameplay: sebbene l’idea di base risulti intrigante e divertente, purtroppo non è così nella realtà. Le abilità degli archetipi alla fine si assomigliano e una volta compreso come agire, diventa tutto piuttosto semplice. Ciò può portare a una sensazione di noia e a una mancanza di sfida dopo alcune partite, rendendo l’esperienza meno esaltante.
Inoltre, gli abitanti che possono minacciare il tuo regno del male non rappresentano una vera sfida, in parte a causa di un’intelligenza artificiale piuttosto mediocre che non offre quel senso di sfida, soprattutto una volta che si è compreso il meccanismo di gioco nelle prime partite. Anche giocare come un vero burattinaio, utilizzando sotterfugi, può diventare noioso dopo un po’, poiché l’elemento tattico si perde dopo un paio di partite. È difficile prevedere la longevità di questo titolo.
La prima partita, o le prime, potrebbero tenerti impegnato per 2 ore circa, specialmente se stai cercando di comprendere i meccanismi e sperimentare diverse strategie. Tuttavia, nelle partite successive, il tempo di gioco potrebbe ridursi gradualmente. Questo dipenderà anche dal tipo di partita che si desidera giocare e dalla profondità delle vostre esplorazioni all’interno del gioco.
Grafica e Sonoro
Come già spiegato in precedenza, Ruinarch è un videogioco di tipo gestionale e simulativo, caratterizzato da un’interfaccia e un gameplay visti dall’alto in 2D e una grafica pixelata, che richiama alcuni giochi classici. Sebbene tecnicamente sia solido e privo di difetti grafici evidenti, è la parte artistica che risulta piuttosto banale e poco impressionante.
Anche se fa il suo lavoro, potrebbe risultare degno di nota solo per il suo effetto nostalgico, specialmente per le rappresentazioni delle creature e dei villaggi che ricordano gli avatar dei vecchi RPG, evocando una sensazione di vintage e di nostalgia, ma senza lasciare un’impressione duratura.
Dal punto di vista sonoro, invece, il gioco risulta piacevole, con tracce musicali non molto varie, ma immersive e gradevoli durante le partite. Ruinarch, purtroppo, non dispone attualmente di una localizzazione italiana, ma è disponibile in altre lingue tra cui l’inglese, il francese, il tedesco, il giapponese, il polacco, il cinese semplificato, lo spagnolo (America Latina), il turco e il portoghese (Brasile). Tuttavia, se siete preoccupati per la lingua e avete una conoscenza di base dell’inglese, potete giocare tranquillamente. Il lessico non è così complesso ed è facile da comprendere.