Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes sin dal suo annuncio ha fatto parlare di sé, sia perché nasce dallo stesso creatore dell’apprezzatissima serie di JRPG Suikoden, Yoshitaka Murayama, divenendo così il suo successore spirituale, sia perché ha infranto tantissimi record nella sua campagna di Kickstarter, raggiungendo l’obiettivo prefissato in pochissime ore. Questo a dimostrazione che, anche se è trascorso davvero tanto tempo dalla release dei titoli di Suikoden, quest’ultimo conserva saldamente un posto speciale nel cuore degli appassionati del genere.
Purtroppo, a onore di cronaca, ci tocca segnalare che Yoshitaka Murayama è venuto a mancare qualche settimana fa, ormai a ridosso delle release completa della sua ultima creazione. Cerchiamo però di concentrarci su un titolo che porta sulle sue spalle, l’onere e l’onore di essere già considerato un seguito di questa amata serie videoludica.
Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, bentornato Suikoden
La versione beta, che abbiamo potuto provare su Steam Deck senza riscontrare nessun problema, permette di giocare le prime ore del titolo, la quali riescono a far sentire sin da subito i tantissimi richiami alla serie Suikoden, sia a gettare le basi per una trama che si baserà tantissimo su un world building molto caratterizzato e immersivo, tipico appunto della serie.
Senza parlare troppo della trama, anche perché le prime ore di gioco non lo permetterebbero come merita, vestiremo i panni di Nowa, uno dei protagonisti di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, e inizieremo il nostro viaggio spinti dalla voglia di esplorare e conoscere il mondo. Verremo a conoscenza che l’impero Galdeano sta cercando di collaborare con le altre nazioni per il ritrovamento di un misterioso manufatto, delle potentissime lenti runiche che permettono di amplificare la potenza magica. Già dalle prime fasi si noterà un clima di tensione e di conflitto, dove la stabilità della pace è davvero in bilico e venti di guerra iniziano a soffiare sulle terre di Allraan.
Si, il feeling delle storie narrate nei vari Suikoden è tangibile sin dai primi momenti di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, così come il fattore personaggi, tanti, particolari e caratterizzati non solo dal punto di vista narrativo ma anche come gameplay, anche se essendo più di 100, immaginiamo che alcuni siano davvero marginali ai fini della trama.
Il gameplay di Eiyuden Chronicles: Hundred Heroes
Parlando del gameplay, Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes mostra alcuni fattori che ci sono piaciuti, altri che al momento ci hanno fatto storcere il naso. Il gioco tenta di richiamare i vecchi JRPG, e lo fa in modo abbastanza bene a livello di combat system, mentre forse al giorno d’oggi alcune scelte ci sono sembrate un po’ datate, ma procediamo con ordine.
Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes ripresenta gli scontri casuali e non i nemici visibili su mappa. Questo di per sé non sarebbe un problema, ma non lega bene con il resto. La frequenza degli scontri è abbastanza bassa, quindi non ci ritroveremo ogni momento a combattere, ma gli scontri saranno (fortunatamente) più impegnativi, nei quali non basterà solo menare attacchi per avere la meglio.
Il problema degli scontri casuali, viene maggiormente a galla mentre affrontiamo i dungeon, che a dire la verità sono sembrati eccessivamente lunghi, anche se caratterizzati da diversi enigmi ambientali. Con la frequenza dei combattimenti molto bassa, ci ritroveremo spesso a percorrere lunghi tratti di dungeon nel quale avremo poco da fare, se non raccogliere qualche oggetto.
Il tutto da una sensazione di essere stato “stiracchiato” un po’ troppo, quando probabilmente sarebbe stato meglio accorciare i dungeon e aumentare la frequenza degli scontri, oppure mettere i nemici visibili sulla mappa. Gli scontri casuali però ci hanno fatto storcere il naso su un punto in particolare, del quale esistono già diversi topic sul web, ovvero durante una missione di reclutamento, nella quale dovevamo sconfiggere 5 nemici di un determinato tipo.
Ebbene, questi nemici sono risultati essere non comuni, quindi con una frequenza di comparsa bassa che, mescolata al tempo che intercorre tra uno scontro e l’altro, ci ha fatto “perdere” diverso tempo per completare la quest, ma il problema non è stato il dover impiegare tempo nel risolvere la missione, ma il ritmo di quest’ultima, davvero basso.
Scontri casuali ma impegnativi
C’è pero da dire che gli scontri sono studiati in modo da tenere alta l’attenzione del giocatore, anche e soprattutto negli scontri normali. Come in Suikoden, disporremo il nostro parti su due file composte da 3 personaggi ciascuna. Ogni personaggio avrà caratteristiche e armi più o meno adatte alla prima o seconda fila. L’arco degli arcieri potrà colpire entrambe le linee nemiche da qualunque posizione, così come gli incantesimi dei maghi, ma occhio a utilizzarli in prima linea, perché li esporrà a maggiori attacchi.
L’ordine del turno verrà mostrato da una classica barra in alto a destra dello schermo, e ognuno dei nostri membri del party potrà compiere diverse azioni, come attaccare, utilizzare magie e abilità speciali ottenibili dalle lenti runiche, oppure oggetti e un’abilità difensiva caratteristica. Le magie richiederanno PM per essere lanciate, ripristinabili dormendo alle locande o tramite l’utilizzo di oggetti, mentre le abilità speciali consumeranno PA, punti particolari che si ottengono automaticamente a ogni turno del personaggio.
Una introduzione interessante è quella dell’abilità caratteristica dei vari personaggi, la quale sarà spesso difensiva. Diversi personaggi avranno infatti il comando Difesa, che ne limita i danni subiti, altri tenteranno invece di schivare per non subirne alcuno, i più robusti avranno una posa che contrattaccherà i colpi subiti, mentre altri non si potranno difendere.
Durante i lunghi scontri contro i boss, e anche in alcune battaglie particolari, sarà presente un comando opzionale chiamato “espediente”, che ci permetterà di compiere diverse azioni situazionali, come nascondersi dagli attacchi, utilizzare tomi magici per attaccare e altro.
Tutte queste introduzioni hanno dato al sistema di combattimento di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, così come alla composizione del party, una maggiore profondità nonostante la sua apparente semplicità. Piazzare nel party i primi 6 eroi che ci capitano a tiro sarà controproducente, e bisognerà anche tenere in considerazione il raggio della loro arma, con quali lenti runiche sono equipaggiati, l’abilità caratteristica e se hanno accesso ad attacchi chiamati Combo Eroe, che possono verificarsi solo quando due o più eroi affini tra di loro sono nel team e costano AP da parte di ogni partecipante.
Insomma, dal punto di vista puramente del sistema di combattimento, pur rimanendo fedele alla serie Suikoden, Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes riesce a proporre qualcosa di intrigante, coinvolgente e appagante, nel quale tutte le meccaniche funzionano perfettamente. Esiste poi un sistema che ci permette di impostare l’IA per ogni personaggio, in caso volessimo affrontare le battaglie in modo automatico.
Poca qualità della vita
Tornando al fattore esplorazione, come già detto i dungeon sono sembrati un po’ stiracchiati, mentre quel poco di mappa generale che abbiamo potuto osservare, si è mostrata ricca di luoghi e città da visitare.
Proprio qui abbiamo trovato un altro fattore che non ci è andato giù, ovvero il non poter salvare quando si vuole, neanche nella mappa del mondo. Se questa scelta l’abbiamo condivisa nei dungeon, muniti di apposite sfere di salvataggio, non riusciamo proprio a capire la scelta di non far salvare i propri progressi al giocatore nella mappa, costringendolo, in caso, non solo a tornare nella cittadina più vicina, ma anche a doversi recare dentro una taverna.
Anche i menù degli equipaggiamenti e dei vari negozi non sono sembrati molto curati, ma abbastanza basilari e, ogni tanto, poco immediati. Inoltre, per le varie missioni secondarie, non esiste un diario che ne tenga nota, e non stiamo parlando del non segnare nella mappa il luogo dove recarsi, come avverrà ad esempio in Dragon’s Dogma 2, ma proprio di qualche riga che ricordi la missione da svolgere. Ti hanno assegnato un mostro da cacciare? Bene, se non ricordi il nome, ti toccherà tornare da chi ha commissionato la missione e parlarci nuovamente.
Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes tecnicamente
La versione di prova del gioco ci ha fatto avere pareri opposti sulle sezioni del comparto grafico. Se da una parte abbiamo ritratti dei personaggi, animazioni degli stessi e delle loro abilità davvero esaltanti e accattivanti, molto particolareggiate e belle da vedere, lo stesso non si può dire per la grafica in generale, che in diversi punti è sembrata abbastanza grezza, soprattutto nei dungeon.
Non stiamo dicendo che la grafica sia brutta, anzi, ma si nota che il titolo è comunque figlio di una produzione low budget. Ottimo però il comparto sonoro, sia come tracce musicali, effetti sonori e doppiaggio dei vari personaggi, fattore che li rende molto più empatici verso il giocatore.
La decina di personaggi che abbiamo trovato nella demo è risultata all’altezza delle aspettative, sia Nowa che il resto della banda, anche se alcuni un po’ stereotipati ma con delle caratteristiche particolari. Il gioco presenta anche la localizzazione dei testi in lingua italiana e, per quello che abbiamo visto durante la nostra prova, è fatta anche molto bene.
Adesso non ci toccherà che aspettare il lancio ufficiale di Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes, previsto per il prossimo 23 aprile, sperando che alcune scelte di gameplay (soprattutto il fattore salvataggio), siano corretti prima del lancio.