Come ogni apocalisse zombie che si rispetti anche quella di Nearly Dead, titolo sviluppato ed edito da Mono Software Inc., riveste e abbraccia i più canonici cliché del genere.
E’ tutta questione di equipaggiamento
Da sempre i sopravvissuti in questo genere di media, in ogni campo di applicazione, dal settore videoludico a quello cinematografico, fanno della ricerca intensiva di materiali e dell’art attack il fulcro della loro sopravvivenza e della loro missione.
Ogni giorno in Nearly Dead inizia come il precedente, con una bella orda di zombie in 2D che cercano di conquistare il tuo cervello e ogni giorno, come il precedente, dovrai menare le mani nel tentativo di vendere cara la tua materia grigia.
Cominciamo quindi a parlare della meccanica più semplice e immediata del titolo, il sistema di combattimento: stiamo parlando di un punta e clicca, semplice, lineare e senza troppi fronzoli. Hai un bastone di ferro? Perfetto, puoi usarlo per spaccare delle teste. Hai una revolver con solo sei colpi? Perfetto, puoi usarla per fare saltare delle teste ma presta attenzione ai proiettili.
Gli zombie che ti attaccheranno lo faranno senza troppi convenevoli e senza mandare a chiamare i loro attacchi con strani nomi altisonanti. Tutti insieme con le unghie sguainate e con degli strani versi gutturali molto poco raccomandabili.
Chiaramente il tuo equipaggiamento non si limiterà alle tue armi ma anche a scudi e corazze che aumenteranno la tua vita e ti permetteranno di subire più attacchi senza ridurre a zero i tuoi punti ferita. Per rimpinguare questi ultimi potrai usare i comodissimi kit di pronto soccorso che troverai in giro per le arene di gioco o che potrai creare dagli elementi di scarto recuperati in giro.
Nearly Dead e l’economia del riciclo
Come in ogni titolo di sopravvivenza che si rispetti, anche in Nearly Dead, la moneta di scambio per i vari potenziamenti e per la crescita del tuo personaggio sarà data dagli scarti di vecchi oggetti. Girando per le varie aree e sconfiggendo gli zombie otterrai risorse che potrai usare al banco di lavoro al centro della tua base per sviluppare, crescere e produrre nuove armi, medikit e protezioni.
Al centro della tua base non sarà disponibile solo il classico banco da lavoro ma anche una sorta di vault per la raccolta dei materiali in eccesso che potrai conservare fino a che non ne avrai necessità. In aggiunta ci sarà anche un utilissimo banco dedicato allo smantellamento degli oggetti ottenuti, dai quali potrai ricavare, chiaramente, altro materiale di scarto utile per la creazione di nuovi oggetti e potenziamenti.
Oltre alla difesa del tuo piccolo giaciglio la meccanica di gioco di Nearly Dead prevede anche l’esplorazione di zone fuori dalla tua base con l’obiettivo ultimo di sbloccare nuove e pericolose ricerche o di aiutare altri sopravvissuti.
Questo il titolo mi ha ricordato molto l’esperienza di Fallout Shelter nel quale si svolgevano le varie missioni nelle varie arene, si ottenevano ricompense e si ritornava a casa decisamente più ricchi e pesanti di prima.
Chi non uccide in compagnia
Una componente non indifferente è sicuramente quella che prevede di raidare insieme a un amico nelle varie missioni o aiutarsi a vicenda durante gli attacchi che subiremo alla nostra base. Niente di innovativo certo ma, è risaputo, ci si diverte sempre di più in buona compagnia. Il problema fondamentale è la completa, o quasi, assenza di giocatori in rete.
Per quanto riguarda la qualità grafica del titolo non si può cantare allo scandalo ma neppure meravigliarsi, un titolo ben disegnato ma che abbraccia il già visto andandoci a passeggio insieme. Diversi bug si affacciano ogni tanto a destra e a sinistra, il cane, sempre presente nei giochi survivor, a volte si pianta in angoli sconosciuti.