Sviluppato da Pixel Traps e distribuito da Forestlight Games, Blind Shot è un gioco arcade nel quale controlleremo un soldato che dovrà sopravvivere a infinite orde zombie. Un titolo semplice in ogni sua meccanica, ma che riesce comunque a sbagliarne l’applicazione, scopriamolo insieme.
It’s showtime!
In realtà non ho mai vissuto uno “showtime” mentre giocavo a Blind Shot, ma questa è la catch-phrase che il nostro protagonista esclamerà ogni pochi secondi e ormai è un giorno che mi risuona in testa. In Blind Shot giocheremo nei panni di un commando bendato, senza un valido motivo apparente, che si troverà immerso in un’orda zombie senza fine.
Il nostro soldato avrà a disposizione un arsenale di armi e di esplosivi col solo scopo di uccidere più non-morti possibili, il tutto mentre si gusta un sigaro alla faccia dell’apocalisse. Devo dire che l’impostazione da film di serie z è stata la mia parte preferita, ma ovviamente non basta a salvare il titolo. Addentriamoci nel gameplay!
Blind Shot: un mobile game mancato
Come detto in precedenza, Blind Shot è un gioco arcade che si basa sull’uccidere più zombie possibili prima di essere sopraffatti dall’orda di non-morti. Per giocare dovremo utilizzare soltanto tre tasti: nel nostro caso, avendolo giocato su Nintendo Switch, serviranno lo stick analogico destro, il tasto ‘X’ e il dorsale ‘R’; con il primo decideremo la direzione dello sparo, ossia destra o sinistra, con il secondo caricheremo la nostra arma e con l’ultimo lanceremo un esplosivo.
Gli zombie ci proveranno ad attaccare dai lati dello schermo e basterà un colpo di qualsiasi arma per buttarli al tappeto, ma a seconda della direzione in cui spareremo il nostro personaggio si sposterà, a causa del rinculo, dalla parte opposta dello sparo. In questo modo dovremo stare attenti a quale lato dello schermo sparare se non vorremo finire tra le braccia di un simpatico cadavere ambulante.
L’idea alla base è carina ma alla fine dei conti risulta applicata veramente male: dico questo perché la maggior parte delle volte basterà spammare il tasto di carica e muovere lo stick verso destra e sinistra per risultare praticamente invincibili. Non avere nessun risvolto negativo caricando l’arma all’infinito, il senso di sfida di Blind Shot si rompe completamente e sicuramente non saremo incentivati ad iniziare una nuova partita.
Il gioco è suddiviso in 3 stage, tutti ambientati in una giungla situata chissà dove; per passare da uno stage all’altro dovremo uccidere un numero di zombie sufficiente. Per farlo al meglio avremo a disposizione di un vasto arsenale di armi, sbloccabili con delle monete che potremo raccogliere durante il livello, ma se devo essere sincero nessun arma sembra avere qualche caratteristica speciale, alla fine dei conti usare una semplice pistola o il fucile al plasma non cambierà nulla ai fini del gameplay.
Grafica e sonoro
C’è poco da dire sulle componenti sonore e grafiche di Blind Shot, la pixel art è anonima e sembra essere uscita da un gioco mobile, anzi, alcuni giochi dello stesso genere hanno almeno il triplo degli asset utilizzati. Riguardo al sonoro, come già accennato, il nostro protagonista si esibirà in una serie di catch-phrase che vi rimarranno in testa per almeno 2 ore dopo aver fatto una sessione di gioco, quindi non proprio il massimo.