Sviluppato da Hugecalf Studios Limited e pubblicato in sinergia con Secret Mode, Turbo Golf Racing è un gioco di corse mixato al golf (qui la nostra anteprima) il tutto con uno stile che richiama decisamente troppo Rocket League. Oltre a essere un titolo prevalentemente online e competitivo. Noi abbiamo sfrecciato a tutta velocità lungo innumerevoli piste su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a scoprire un nuovo modo di giocare a golf?
Turbo Golf Racing: il golf come non lo avete mai visto
Turbo Golf Racing non ha alcun tipo di trama. Parliamo di un titolo che, come Rocket League, punta tutto ed esclusivamente sul gameplay e sulle sfide online, ancorandoti al classico sistema di “una partita e poi smetto”. E sì, anche in questo titolo sarà difficile smettere di giocare, a patto però di accettare alcune criticità.
L’opera targata Hugecalf Studios Limited si apre con il classico tutorial opzionale ma calorosamente consigliato che ci introdurrà brevemente e velocemente nel colorato e rumoroso mondo di Turbo Golf Racing. In effetti, il tutorial è una delle pochissime cose che farai in solitaria e offline considerando che tutto il resto è votato alla competizione online classica e pura.
Approfittiamo però di questo paragrafo per analizzare alcuni dettagli generali del titolo che, senza troppi fronzoli, può essere facilmente scambiato come una mod di Rocket League. Questo perché il titolo prende di peso le meccaniche e persino l’estetica del gioco originale firmato Psyonix Studios modificandone unicamente lo scopo.
In breve, se in Rocket League le auto giocavano a calcio, qui le auto giocano a golf. Fine. Non c’è sintesi migliore. Questo, di conseguenza, comporta che, chi ha amato Rocket League potrà facilmente sentirsi a casa con Turbo Golf Racing anche se la sensazione di plagio è abbastanza prepotente (a cui si aggiunge il fatto che il titolo in analisi non è free-to-play come l’opera di Psyonix Studios). Viceversa, se hai odiato Rocket League, difficilmente cambierai idea con Turbo Golf Racing almeno che non sei un appassionato del golf.
Golf su quattro ruote
Ma come si gioca a Turbo Golf Racing? Fondamentalmente, le meccaniche di base sono identiche a quelle di Rocket League. Tramite il tuo garage, potrai selezionare un modello di auto e modificarne i tratti estetici che potrai sbloccare sia ottenendo delle ricompense per sfide giornaliere e non sia attraverso dei season pass decisamente standard.
Una volta scelta l’auto, il feedback della guida è immediato e semplice e ricorda palesemente Rocket League, incluso il turbo da ricaricare ottenendo dei particolari oggetti sparpagliati per l’area di gioco. A questi si aggiungono ulteriori bonus come dei missili da scagliare contro gli avversari per rallentare il loro percorso.
Non solo, Turbo Golf Racing introduce anche una personalizzazione di upgrade da effettuare prima di scendere in campo e che riguardano la nostra palla (personalizzabile anche lei). Tali upgrade possono essere di vario tipo e sta a noi scegliere la combo migliore. Un esempio è la combo: palla di dimensioni maggiori (e quindi più facile da colpire) e la viscosità temporanea (che permette alla palla di attaccarsi alla nostra auto per un determinato lasso di tempo).
Tali upgrade sono utilizzabili durante la partita e ricoprono un ruolo essenziale in quanto, anche se occupiamo tutti lo stesso livello, gli altri giocatori non potranno intervenire sulla nostra palla. Ci teniamo a ripetere “nostra” palla perché in Turbo Golf Racing ogni auto ha la sua palla. Lo scopo del gioco in modalità principale, infatti, è quello di lanciare la palla in buca prima degli altri.
Per farlo, dovremo colpire tale palla scagliandoci contro. Che sia sfruttando il turbo, o usando una piccola accelerazione o anche saltandoci contro (con tanto di doppio salto uguale a Rocket League), l’obiettivo è spingerla lungo il percorso fino a lanciarla in buca. Percorso che condivideremo insieme agli altri, avendo modo di vederli mentre sono alle prese con la propria palla.
Tali gare sono sfide che impegnano fino a 8 giocatori e, nonostante la possibilità di far interagire utenti di console differenti, PC incluso, dobbiamo segnalare che i server non sono molto popolati al momenti al punto che, più volte, pur di giocare, il titolo ha infarcito la partita di bot che non riescono a offrire una sfida degna, limitandosi a occupare gli ultimi gradini della classifica.
Altre modalità
Turbo Golf Racing ha anche una modalità competitiva testa a testa, definita “Golf 1 vs 1”. Come è facilmente intuibile, tale modalità vede due giocatori fronteggiarsi spietatamente, mettendo alla prova abilità e sfidando la sorte alla ricerca della buca più veloce. Da segnalare anche la possibilità di effettuare personalizzazioni per provare a variare un po’ le varie partite.
Altra modalità da segnalare è quella delle “prove a tempo”. Qui sei solo contro te stesso e i tuoi record. Tale modalità l’abbiamo sfruttata prevalentemente per studiare i percorsi e azzardare nuovi lanci e strategie ma, probabilmente, non ci passerete gran parte del tempo in quanto viene a noia in poco tempo.
In effetti, come anche lo stesso Rocket League, Turbo Golf Racing rischia di diventare presto monotono e ripetitivo, risultando anche contenutisticamente meno ampio del titolo da cui trae palese ispirazione, senza contare che anche sulla personalizzazione della vettura, Turbo Golf Racing risulta più sciapo laddove Rocket League può vantare partnership di un certo livello conquistate col tempo.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Turbo Golf Racing è quasi uguale a Rocket League. Dispiace dirlo, ma fatichiamo a vederlo in altro modo. Le vetture, salvo qualche particolarità, richiamano palesemente altre già viste. Persino le personalizzazioni e la stessa estetica della palla, sembrano provenire dall’altro gioco. Ed è un peccato, perché bastava poco per tentare di offrire un’identità solida a un titolo che, tutto sommato, riesce a divertire.
Da segnalare che le piste, complice il fatto che a differenza di Rocket League, non sono delle arene, sono discretamente varie e colorate. Nulla di eclatante ma godibili e con una buona alternanza di piste lunghe e corte che possono dar vita a grand prix discretamente vari. Il sonoro non è male, con tracce orecchiabili e idonee alla tipologia del titolo. Buoni anche gli effetti mentre è da segnalare la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se la mole di testo a schermo è abbastanza scarsa.