Pubblicato da Oedipe Games e sviluppato dal francese Eddy CHARLES, Action Fubuki è, o almeno dovrebbe essere, un beat’em up. Diciamo che tra tutti i giochi con questo marchio, Fubuki sembra distinguersi principalmente per l’utilizzo di Unreal Engine 5.
Lo scopo di questa recensione è dare voce a questo piccolo titolo e individuare gli aspetti positivi, tra i molti negativi, derivanti dal lavoro di questo autore francese. Speriamo che queste osservazioni possano servire da spunto per creare, in futuro, avventure ricche sotto tutti i punti di vista, seppur non prive di difetti.
Action Fubuki, c’è anche una trama?
Fubuki Goro, un’abile kunoichi addestrata dal clan GORO, è incaricata dalla Special Action Agency di eliminare Elon Dusk, CEO della EXE Corporation, noto per i suoi esperimenti genetici pericolosi. Mentre si infiltrerà nel laboratorio segreto di Dusk, Fubuki dovrà affrontare non solo il suo obiettivo principale, ma anche creature ibride risultanti dagli esperimenti per creare supersoldati.
Lungo il percorso, scoprirà verità sul passato di Dusk, mettendo in discussione le sue stesse convinzioni. Con il tempo che stringe, Fubuki si trova di fronte a una scelta difficile: continuare senza pietà o trovare un modo per porre fine alla follia di Dusk senza perdere la sua stessa umanità.
Una 3070 non basta
Come evidenziato dall’immagine sopra, non sono presenti opzioni per modificare la grafica, regolare il volume o personalizzare i comandi. Non possedendo una scheda grafica 4090, non posso determinare se il gioco sia intrinsecamente pesante o se la sua ottimizzazione non sia perfetta. Tuttavia, la mancanza di fluidità è evidente, un elemento fondamentale per il genere di Action Fubuki.
Volendo tralasciare il tema della somiglianza con Motoko Kusanagi di Ghost in the Shell, il gioco presenta alcuni problemi evidenti nonostante un’idea di base interessante e un contesto accattivante, seppur non particolarmente singolare. La mancanza di originalità può essere perdonata se gli altri aspetti del gioco sono ben sviluppati, ma purtroppo ci sono diversi problemi che ne compromettono l’esperienza complessiva.
Gameplay e Meccaniche
Come annuncia lo stesso Eddy Charles, nel sito stesso di Oedipe Games, adora creare degli action oriented games, Fubuki non è escluso da questa passione.
L’uso del controller Xbox, in Action Fubuki, sembra essere limitato, con comandi che sembrano funzionare solo con mouse e tastiera. Il tutorial iniziale offre istruzioni su come muoversi e eseguire combo, ma il movimento del personaggio risulta molto confusionario, soprattutto quando si cerca di controllare la telecamera.
Anche il sistema di combo sembra essere un po’ disorientante, ma una volta comprese le meccaniche di base, è possibile iniziare a sfruttare le abilità speciali come gli attacchi doppi e la creazione di cloni. Tuttavia, la mancanza di controllo sulla telecamera rende alcune situazioni frustranti da gestire.
Idee buone, ma manca la pazienza
Action Fubuki offre alcune combinazione di abilità e mosse che aggiungono un po’ di diversità al gameplay. Questo aspetto ci consente di sperimentare diverse strategie di combattimento, aumentando l’interesse e la longevità del gioco … per quanto si possa almeno. Nonostante alcuni difetti, il combattimento di Action Fubuki è tutto sommato dinamico, consentendoci di eseguire combo e mosse speciali, rendendo il combattimento divertente e coinvolgente.
Per quanto riguarda la grafica di Action Fubuki è carina, ma trattata in modo troppo superficiale. La telecamera si “rompe” andando oltre i muri, gli effetti visivi non hanno una solida base e anche il senso a volte manca.
Il problema di fondo di Action Fubuki è che, nonostante abbia delle buone intenzioni, le basi principali sui quali si dovrebbero basare questo genere di videogiochi sono trattate in maniera superficiale e grezza, come se fossero stati presi degli elementi un po’ di qua e un po’ di là e messi tutti insieme in un guazzabuglio unico.
A volte basta la semplicità
Trovarsi a generare idee innovative può risultare complesso, soprattutto considerando il lungo arco temporale dei videogiochi. Ciononostante, a volte si presume che, per creare un gioco, sia necessario aspirare al massimo in ogni aspetto, come grafica impeccabile e gameplay eccezionale. Personalmente, credo che il punto di partenza per la creazione di un gioco debba essere un’idea chiara, sia per quanto riguarda la trama che potrebbe evolversi parallelamente al gioco stesso, proprio come è avvenuto per titoli iconici come Prince of Persia, Castlevania e Super Mario.
Una volta effettuata questa selezione, è cruciale mantenere costanza, dedizione e, soprattutto, creatività per stabilire basi solide per il gameplay. Arricchendo le meccaniche di gioco al massimo, gli aspetti come la grafica e altri dettagli possono essere sviluppati successivamente.
Per esempio, sto seguendo, da un po’ di tempo, lo sviluppo di Billie Bust Up e ho assistito all’intero processo di costruzione, attraverso i video divulgativi. Questo titolo, nonostante non sia ancora stato rilasciato, si distingue già per il suo focus sul gameplay, strettamente connesso alla musica, riuscendo a catturare un vasto pubblico grazie alle sue coinvolgenti colonne sonore.
Il cuore di un grande gioco risiede nell’abilità di trovare una storia avvincente e narrarla in modo coinvolgente, catturando i giocatori attraverso una vasta gamma di emozioni, dal sentimentalismo al puro divertimento, giocando bene le proprie risorse a disposizione.