L’azienda di EA è da sempre conosciuta nel panorama videoludico per la sua costante richiesta di finanze aggiuntive verso i suoi giocatori. Dopo aver acquistato un loro titolo a prezzo pieno infatti, non è raro che la software house richieda soldi aggiuntivi per piccole espansioni o per riempire in maniera sostanziosa l’indicatore della valuta di gioco.
Chiaramente negli ultimi giorni, tra polemiche per la creazione di account e licenziamenti di massa, le aziende videoludiche più in vista non si stanno certo facendo amare dal loro pubblico, che per farsi sentire a gran voce si riversa sui social o direttamente nella pagina relativa di Steam dei giochi incriminati.
Il nuovo piano pubblicitario di EA
Electronic Arts non è di certo da meno in quanto a volere guadagni aggiuntivi da parte dei giocatori o di terzi, l’azienda infatti è da poco tornata sotto i riflettori per delle recenti dichiarazioni da parte del CEO in persona, Andrew Wilson.
Durante l’Earnings Call dell’azienda, datato 7 maggio di quest’anno, una domanda in particolare fatta da Eric Sheridan ha attirato l’attenzione del pubblico:
Da un punto di vista generale, mi piacerebbe sapere la sua opinione su un tema che viene citato spesso nell’ambiente: l’opportunità di mercato per l’inserimento di annunci più dinamici nei giochi AAA più famosi in diversi formati. Come ritiene che potrebbero rappresentare un’opportunità di guadagno nel medio-lungo termine?
Il pensiero di Andrew Wilson
In contrapposizione invece la risposta del CEO lascia spazio a diverse possibilità, ponendo ancora dubbi su quello che potrebbe essere l’esito finale riguardanti questo argomento sicuramente delicato.
Penso che parlare di pubblicità in-game sia ancora troppo presto. La nostra aspettativa è che la pubblicità abbia l’opportunità di essere per noi un significativo motore di crescita.
Saremo molto cauti mentre ci addentreremo in questo mondo, ma al momento abbiamo dei team interni all’azienda che stanno esaminando come agire in modo delicato e poco invasivo per non rovinare le esperienze di gioco.
È chiaro quindi che la possibilità di implementare questo tipo di annunci espliciti è già stata ampiamente discussa da diverse aziende, con dei veri e propri team dedicati a queste future feature. Non sarebbe la prima volta che vediamo delle pubblicità durante i nostri gameplay: basti pensare a Need for Speed: Underground 2 del 2004 o alle Monster Energy presenti in Death Stranding.
Speriamo che, se mai dovessero venire implementate delle pubblicità invasive dentro i giochi come futuro standard, questi annunci servano a migliorare i prezzi sempre più alti dei giochi AAA e a perfezionare in generale l’esperienza del singolo.