Sviluppato e pubblicato da JOID Games, Balloony è un platform game in 2D proveniente dal mondo mobile e che ha come protagonista un buffo palloncino. Noi abbiamo volteggiato negli innumerevoli livelli del gioco su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a tramutarti in un palloncino?
Balloony: essere un palloncino
Approdare su Nintendo Switch con un platform in 2D non è una cosa semplice (qualcuno ha detto Super Mario Bros Wonder?) e la situazione si complica inevitabilmente se il suddetto titolo è una trasposizione di un titolo mobile. Trasposizione che, lo diciamo subito, è decisamente pigra e fa davvero poco per cercare di distanziarsi dalle sue origini presentando un setting di gioco ripetitivo e votato principalmente a partite mordi e fuggi.
Da evidenziare anche il target di riferimento, molto giovane e che, preferibilmente, non ha mai neanche sfiorato platform in 2D più blasonati o anche meno. Questo perché Balloony è pigro in quasi ogni suo elemento, restituendo un’esperienza ludica fugace, semplice (anche troppo) e dimenticabile.
Ma procediamo con ordine iniziando dalla narrazione. Come facilmente prevedibile, Balloony non una trama complicata ma una banale giustificazione che possa dar inizio a una piccola odissea fluttuante. Tale giustificazione è da identificare nel malvagio di turno: il malvagio Dr. Blimp. Costui è un dirigibile munito di baffoni e cilindro, che ha deciso di fregare l’elio al popolo dei palloncini, dandosi poi alla fuga.
L’eroe di turno, un anonimo palloncino da poter poi personalizzare (dal colore, al copricapo fino ad alcuni elementi per il “viso”), decide di inseguire il crudele rapinatore ritrovandosi, suo malgrado, a dover fluttuare e sopravvivere in oltre 60 livelli, girovagando tra ambienti di vario genere e tutto generosamente poco ispirati e discretamente anonimi e prevedibili: dal circo (uno dei pochi più caratteristici) a zone innevate, passando per deserti dal retrogusto Egiziano e boschi fiorenti.
Tutto qui, non c’è alcun altro cenno di trama se non un susseguirsi di mappe tematiche a loro volta costellate da una serie di livelli da affrontare linearmente fino al boss di turno (anche questo anonimo) che non apporta nulla di significativo a una trama fondamentalmente accessoria e rapidamente dimenticabile. Passiamo quindi all’azione e scopriamo insieme com’è essere un palloncino.
Volteggia qua e là
Balloony è un platform in 2D estremamente lineare e classico. Nonostante la presenza di tre stelle per livello da poter opzionalmente cercare per la gioia dei collezionisti, il titolo non offre altro obiettivo se non di andare dal punto A al punto B passando per una serie di trappole e nemici che, nonostante il cambio di biomi, tendono a ripetersi inspiegabilmente in un riciclo che stanca praticamente subito.
Comandare il nostro palloncino è abbastanza semplice e il feedback, pad alla mano, è comodo, veloce ma poco esaltante. Oltre il classico balzo, il palloncino, in quanto tale, può fluttuare nell’aria. Basta premere più volte il tasto salto e il protagonista inizierà a salire di quota mantenendo l’altura fin quando non termina l’elio.
L’elio, ben visibile dal momento del fluttuare, è una delle poche caratteristiche del titolo e la sua durata può essere potenziata acquisendo la valuta di gioco sparsa in giro per i livelli in un sistema di potenziamento elementare e immediato. Queste ultime due caratteristiche, permeano l’intero titolo che si dimostra eccessivamente accomodante e perfetto per un’utenza giovane anche se, l’estrema facilità, potrebbe far storcere il naso anche ai neofiti.
Nonostante un discreto numero di livelli, Balloony diventa presto noioso e prevedibile, non riuscendo a variare la sfida ma anzi, appiattendosi su un riassetto di elementi già visti e scontati. A provare a migliorare una situazione piatta, subentra il multiplayer locale fino a 4 giocatori che prevede una modalità cooperativa. Nulla di rivoluzionario ma in compagnia la noia viene leggermente mitigata.
Grafica e sonoro
La grafica di Balloony grida ad alta voce la sua provenienza con una palette accesa ma poco ispirata. Anche i palloncini, nonostante la possibilità di ottenere personalizzabili estetici ottenendo le stelle sparse nei livelli, non riescono a mostrare un’identità tale da giustificare l’investimento di tempo richiesto. Anche i livelli sono anonimi così come i nemici, tutti prevalentemente uguali.
Il sonoro si smarrisce nella sua stessa ripetitività risultando anch’esso poco ispirato, un mero arrangiamento che funge da sottofondo e a cui non presti neanche troppa attenzione. Da segnalare la presenza della lingua italiana (sottotitoli) anche se i testi a schermo sono decisamente pochi, se non nulli. Infine, il titolo si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile decisamente più idonea data la natura del titolo stesso.