Recentemente abbiamo avuto modo di mettere mano a Skaramazuzu, un titolo realizzato da Bleeding Moon Studio e Iphigames dall’atmosfera unica e in grado di catturare fin dal primo sguardo alla sua pagina Steam. In questa recensione potrai scoprire tutti i pregi e i difetti di questa avventura, che noi abbiamo avuto modo di goderci fino alla fine. Ma quindi vale la pena acquistarlo? Potrebbe essere la scelta giusta tra la miriade di titoli presenti sullo store?
Skaramazuzu, un viaggio alla scoperta di se stessi
Skaramazuzu è un titolo davvero unico e particolare che fa della sua trama il suo punto forte. Si tratta infatti di un titolo punta e clicca che, non avendo molto da offrire da un punto di vista di gameplay, cercherà di catturarti con una storia intrigante nel tentativo di tenerti incollato allo schermo.
Vestirai i panni di Skaramazuzu, o per gli amici “Zuzu”, un’anima smarrita e sola che raggiungerà uno strano luogo tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. In questo luogo sinistro e cupo, Zuzu dovrà ritrovare se stesso, ricordare chi è, il suo passato, da dove viene e cosa vuole. Per fare ciò, una strana entità chiamata Master gli affiderà un compito importante: riuscire ad attivare 4 orb keys e recuperare i suoi ricordi, dispersi all’interno della grande ombra.
Un compito non affatto semplice, che si complicherà ancora di più quando Zuzu si renderà conto che lo strano luogo in cui si trova è di fatto abitato da tante altre anime e creature, che non saranno disposte ad aiutarlo se lui a sua volta non aiuterà loro. Spetterà a te quindi capire come aiutare queste anime perse a ottenere ciò che vogliono, per riuscire in cambio a recuperare il tuo passato.
Man mano che proseguirai e risolverai i quesiti e i puzzle che ti verranno posti, la storia acquisirà sempre più dettagli, arricchendosi tramite i dialoghi e i pensieri del protagonista. Sarai tu a dover carpire tutti i dettagli e mettere insieme i pezzi, cercando di interpretare quella che è una trama molto promettente, ma allo stesso tempo altrettanto confusionaria e criptica.
Una cosa è certa: la volontà di proseguire e scoprire sempre di più sulla storia di Skaramazuzu non mancherà. Il titolo riesce sicuramente a catturare l’attenzione del giocatore. Il tutto sarà però accompagnato anche dalla frustrazione di una trama un po’ incomprensibile e che lascia molto alla libera interpretazione, con un finale abbastanza deludente e che non risponde ai tanti interrogativi. E quando le mille domande che si hanno in testa non trovano risposta al termine dell’avventura, non si può fare a meno di rimanere con l’amaro in bocca.
Puzzle, enigmi e tante, tante camminate
Il gameplay di Skaramazuzu è abbastanza ripetitivo, questo non può proprio essere negato. Si tratta in fin dei conti di un punta e clicca a scorrimento in 2D, dove ti ritroverai a camminare e visitare circa una dozzina di scenari a ripetizione. Non sarà presente azione di alcun tipo, il personaggio camminerà sempre abbastanza lentamente e il tutto sarà costellato di dialoghi fin troppo lunghi e ripetitivi.
Skaramazuzu parlerà infatti sempre in modo molto infantile, conversando anche con oggetti inanimati e ripetendo tante tante volte lo stesso concetto. I dialoghi diventano quindi non solo un modo per portare avanti la trama, ma anche per ribadire cento volte il tuo compito e guidarti verso la soluzione dell’enigma, con scambi di parole talvolta troppo lunghi che vorrai solamente saltare.
A ogni modo, in ogni scenario alcuni personaggi ti forniranno un compito da svolgere, una stanza da aprire, un puzzle o un mistero da risolvere. Alcuni di questi saranno concatenati tra di loro: aiutare qualcuno ti permetterà di ottenere l’oggetto che qualcun altro voleva, parlare con qualcuno ti permetterà di scoprire il luogo in cui trovare ciò che ti serviva per svolgere il tuo compito, e così via.
Poco sarà lasciato all’interpretazione e a patto di avere una buona memoria e tanta pazienza per parlare più volte con i vari personaggi, saranno i dialoghi a mostrarti la strada. Anche se purtroppo per questo motivo ti ritroverai spesso a fare avanti e indietro per gli scenari più e più volte.
Se da una parte questa tipologia di gameplay molto “guidata” può fornire un senso di sicurezza e tranquillità, ed evitare che venga accumulata troppa frustrazione, d’altra parte viene a mancare anche quella sana dose di difficoltà cervellotica che rende gli enigmi complessi e soprattutto stimolanti. In poche parole, con Skaramazuzu ci troviamo di fronte a un titolo adatto a un pomeriggio di relax, che raramente ti darà del filo da torcere in quanto il tutto si dispiegherà davanti ai tuoi occhi in maniera molto sequenziale e concatenata. I puzzle davvero complessi e poco immediati si possono contare sulle dita di una mano.
Un diario di bordo che ti salva la vita
Questa struttura concatenata di Skaramazuzu potrebbe diventare un problema per chi abbandona il gioco per un periodo di tempo più o meno lungo: lasciare in sospeso gli enigmi e dimenticarsi ciò che era stato detto dai personaggi, o la conformazione del mondo di gioco e gli oggetti nascosti al suo interno da poter sfruttare, può complicare di molto l’esperienza di gioco.
Per questo motivo gli sviluppatori hanno aggiunto un comodo diario di bordo, che si aggiornerà automaticamente e ti mostrerà la concatenazione di compiti da svolgere per poter raggiungere un determinato obiettivo, una determinata orb key. Uno strumento sicuramente molto utile che aiuta a non perdere l’orientamento in questo intreccio di enigmi.
Inoltre, avrai chiaramente anche un inventario, dove verranno riposti i vari oggetti che raccoglierai nella tua avventura e che dovrai dare ad altri personaggi o utilizzare tu stesso. Non potrai in nessun modo sbagliare a utilizzare un oggetto, in quanto Skaramazuzu ti dirà chiaramente che l’oggetto che hai selezionato non è adatto al compito.
Disegni dall’atmosfera unica
Il comparto tecnico di Skaramazuzu è sicuramente molto semplice. Si tratta di un titolo leggero che gira facilmente sulla maggior parte dei PC, senza alcun tipo di lag e soprattutto senza alcun bug.
La grafica è un punto forte del gioco, con dei disegni davvero ben realizzati e suggestivi, che ti permetteranno di sentirti proprio all’interno di quel mondo calmo e allo stesso tempo cupo, tranquillo e allo stesso tempo inquietante, in grado di generare nel giocatore molte emozioni contrastanti. Certo, non si tratta di certo di una grafica 3D da tripla A, ma in fin dei conti non è ciò che ci si aspetterebbe da un gioco di questo genere.
Per quanto riguarda le musiche, non si può dire che Skaramazuzu abbia una vera e propria colonna sonora. L’unico vero e proprio brano lo sentirai nel menu di avvio del gioco, dopodiché la tua avventura sarà accompagnata da suoni di sottofondo impercettibili, suoni ambientali ed eterei. Una “mancanza” che però non si fa sentire: se da un punto di vista tecnico non si può elogiare la realizzazione della colonna sonora, dall’altro la scelta è adatta al genere di gioco e aiuta ancora maggiormente a immergersi nell’avventura.