Sviluppato dal team di Tribus Games Indie e sviluppato in sinergia con AFIL Games, Cat Pipes è un semplice e rilassante puzzle game a tema felini che si fossilizza unicamente sull’impianto ludico concatenando oltre 40 livelli dalla difficoltà crescente. Noi abbiamo collegato tutti i gatti disponibili su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Cat Pipes: solo relax, niente trama
Cat Pipes non ha alcuna intenzione di raccontare una storia. non c’è neanche un cenno, una qualche lore e neanche un vago incipit con cui giustificare le nostre azioni a schermo. Il titolo targato AFIL Games si focalizza unicamente sul proprio impianto ludico che viene ripetuto da inizio alla fine lungo tutti i 45 livelli che compongono l’intera esperienza.
La parola d’ordine del titolo è una: relax. Cat Pipes è quasi uno scaccia pensieri e se la tipologia di puzzle rientra nelle tue corde, potresti completarlo in un solo pomeriggio senza neanche rendertene conto. Viceversa, se la tipologia di puzzle ti stanca, l’esperienza verrà ammantata da un alone di noia che potrebbe portarti ad abbandonare il titolo prima dei titoli di coda.
Se non fosse chiaro, il gioco AFIL Games rientra tra i puzzle game che si limitano a presentare immediata la tabella con tutti i livelli, da sbloccare gradualmente, in stile Slap the Rock (di cui puoi leggere la nostra recensione). Proprio per questo, l’esperienza può risultare facilmente ripetitiva e no, non basta la presenza dei gatti (giusto delle piccole sagome nere) a motivare quelli meno appassionati al genere.
Gira le tessere e collega i gatti
Cat Pipes è un titolo immediato, accessibile e potenzialmente adatto a tutti. Le regole sono semplici: devi roteare le tessere collegando tutti i gatti presenti. Per farlo, potrai spostarti di tessera in tessera per poi premere il tasto “azione” e procedere a roteare la tessera selezionata. Come si crea un collegamento? Semplice, ogni tessera ospita un percorso che può avere una o più diramazioni.
Come potrai aver intuito, se colleghi le tessere seguendo i percorsi che hanno indicati, queste si uniranno, mutando anche di colore, e creeranno un unico percorso che, se collega tutti i gatti presenti, porterà al superamento del livello. Tutto qui. Non c’è praticamente nient’altro. Il livello di sfida, inizialmente molto accessibile, ha una curva morbida che porta a spremere le meningi nelle fasi più avanzate.
Il motivo di tale “impegno”, comunque sempre molto accessibile, è dovuto al moltiplicarsi dei gatti da collegare e all’elevato numero di tessere, con relativi percorsi, da collegare. Inutile dire che, una volta compreso il sistema di gioco, è solo un questione di costruire anticipatamente il percorso prevedendo i vari intrecci e il gioco è fatto.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, il titolo è molto, troppo minimal. I gatti stessi sono solo delle piccolissime ombre nere. Le animazioni sono praticamente assenti. I livelli ospitano un’unica immagine come sfondo, statica, monocromatica e priva di dettagli rilevanti. La composizione stessa dei livelli non cambia granché, con davvero poca varietà estetica e un riciclo costante e che potrebbe stancare velocemente.
Anche il sonoro non brilla per varietà, rischiando di diventare ridondante e sfiaccante se non fosse per le sonorità stesse: leggere e ovattate. Parliamo comunque di un sonoro che punta a rilassare e che è quindi poco invadente ma comunque minimal e per niente memorabile. Da segnalare l’assenza della lingua italiana anche se, considerando la mancanza di testo a schermo, si tratta di un’assenza che non si nota neanche. Infine, Cat Pipes si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile particolarmente consigliata data la natura stessa del titolo.