Eccoci di nuovo con il nostro appuntamento settimanale con Old But Gold, la rubrica di iCrewPlay che fa conoscere alle nuove generazioni i giochi di una volta e fa scendere la lacrimuccia a tutti i vecchiacci che ci leggono. Nella puntata di oggi andiamo a scomodare un franchise che ha all’attivo 7 giochi principali, un titolo per console portatile e perfino un bellissimo film che è uscito l’anno scorso, sto parlando di Gran Turismo. Ovviamente parliamo del primo uscito sulla gloriosissima PlayStation, un titolo che vanta il record di videogioco più venduto sulla console grigia di Sony e che ha posto le basi per tutti i capitoli futuri. Preso i fazzoletti per asciugarti le lacrime e sentirti vecchio? Partiamo allora.
Oh il gioco di auto per la Play è meraviglioso!
Siamo nel 1998 e dopo un’attenta strategia di manipolazione perpetrata ai danni di mio papà, riesco a farmi regalare l’ambitissima prima PlayStation. Per un tredicenne di allora era praticamente uno status symbol, un po’ come la Lamborghini e il vivere a Dubai per i fuffaguru della finanza di oggi. Insieme alla console mi porto a casa anche FIFA 99 con il buon Bobo Vieri in copertina, bello per carità, ma con i giochi di calcio ho sempre avuto un rapporto amore e odio, ovvero, mi diverto per un po’, ma tempo di vincere il campionato (rigorosamente con il Milan) e mi stufo.
Vado a scuola, in terza media (mamma mia come passa il tempo) e a Matteo, il mio compagno di banco di allora, regalano Gran Turismo. Tra una lezione di italiano e una di matematica, inizia a raccontarmi di quanto sia figo ‘sto gioco, una cosa davvero mai vista. Praticamente devi farti le patenti, devi gareggiare, accumulare i soldi e poi li spendi per comprarti altre macchine oppure per elaborare quella che già hai.
Io ascolto con passione quello che mi dice Matteo e mi convinco che deve essere mio. Prendo i soldi delle paghette messe da parte e mi fiondo al VideoHit ovvero il negozio vicino a casa (sì al tempo non c’era Amazon, Gamestop e simili…che ti devo dire, l’età della pietra), il posto è gestito da Angelo, un ragazzo sulla quarantina che noleggiava VHS, ma i soldi veri li faceva con le videocassette zozze (eh no, non esisteva nemmeno il sito arancione e nero. Internet era ancora qualcosa ad appannaggio di pochissimi eletti) e gli dico: “Ce l’hai Gran Turismo per la Play?” la sua risposta fu: “Che hai dubbi? Certo che ce l’ho! Sono 90 carte”.
Prendo la mia bicicletta e mi fiondo a casa, devo assolutamente vedere com’è sto gioco. Arrivo, infilo il disco nella console, accendo e parte un video con degli alberi e una visione mattutina di un circuito totalmente desolato, finchè non appare la scritta Gran Turismo e li arrivano una marea di auto, che non avevo mai visto in vita mia, sfrecciare, driftare e darsi battaglia. Ho gli occhi lucidi, il cuore mi batte forte, ma di quelle macchine non ne conosco nemmeno una…a 13 anni, senza internet che cultura automobilistica vuoi avere?
Premo Start e ci sono due modalità, quella Arcade e Gran Turismo, mi fiondo subito sulla seconda. Vedo che non posso fare nessuna gara…perché? Proviamo a comprare un’auto, magari non riesco a giocare perché non ne possiedo nemmeno una…ma niente. Vabbè chiamiamo Matteo sul numero di casa. “Oh, ho preso Gran Turismo! Ma perché non riesco a fare nessuna gara?” la sua risposta “C***ione! Prima ti devi fare le patenti e poi puoi gareggiare!”. Quando non esisteva nemmeno Google.
Gameplay che è rimasto sempre lo stesso
Come ha fatto un titolo che se vogliamo, almeno per il tempo, così di nicchia a fare questa esplosione? Capiamoci, alla fine i giochi di macchine sono sempre esistiti, ma io parlo proprio di un gioco che ti dava l’opportunità di comprare auto sia conosciute, ma anche che, almeno nel nostro paese, non si erano mai viste. E la questione elaborazione? Io un volano ho capito cos’era proprio su Gran Turismo!
Beh, il segreto fu fare qualcosa che fino ad allora non si era mai visto. Nessun titolo in passato ti dava il numero monstre (almeno per il tempo, ma nemmeno oggi sono così poche) di 290 auto tra cui scegliere ed erano davvero tutte diverse. Sia il suono che emanavano, ma anche le performance che regalavano su pista, quindi ad ogni macchina acquistata, c’era un approccio diverso alla guida. La Dodge Viper, auto che almeno esteticamente amavo, iniziai ad odiarla proprio per colpa di Gran Turismo perché mi andava sempre in testa coda.
Gran Turismo era più di un videogioco, era un’enciclopedia dell’auto, una raccolta che si sarebbe arricchita ad ogni nuovo capitolo che sarebbe uscito negli anni. Per chi si lamentava che non fossero presenti auto italiane, ci ha messo una pezza il secondo capitolo, che alla fin fine era un more of the same, ma con molti più contenuti e più patenti.
Le patenti poi, croce e delizia di ogni appassionato del gioco di auto di Polyphony Digital. Queste ti spiegavano in maniera semplice come bisognava approcciarsi alle piste e alle curve. Lo facevi in maniera corretta? Ok, ti dava un altro pezzettino di conoscenza con la prova successiva, in caso contrario riprova all’infinito fin quando non ci riesci, perché se no di qua non passi. Un approccio punitivo, ma giusto, perché in gara fare a sportellate o provare a driftare non sempre era la strategia migliore per arrivare al primo posto.
Col tempo la formula è cambiata davvero pochissimo. Quando ho deciso di dedicare questa puntata di Old But Gold al primo Gran Turismo, ho deciso di riprendere in mano, sia il primo, ma anche il quarto capitolo per PlayStation 2. Perché il quarto tu dirai? Perché dagli appassionati è considerato il gioco più bello del franchise (io non mi esprimo perché ancora non ho giocato al 7, ma l’ho già prenotato, a giorni mi arriverà). Il risultato è stato che ok, il gioco per PlayStation 2 sicuramente è più rifinito e ha molti più contenuti, ma tutto sommato il divertimento era molto simile.
Perché? Perché la formula di base è rimasta sempre intatta e l’unica cosa che è cambiata nel corso degli anni è l’adattarsi alle nuove tecnologie con grafiche più pompate e comportamenti più realistici. Prendilo un po’ come Zelda (ultimi due esclusi ovviamente), gira che ti rigira il gioco resta quello, ma con qualche cambiamento per adattarsi meglio all’hardware su cui è proposto, beh Gran Turismo di base è lo stesso.
Gran Turismo si gode anche nel 2024
Se hai letto il paragrafo sopra, avrai ben capito che sì, assolutamente, puoi giocare ancora al primo Gran Turismo nel 2024 e divertirti ancora come un matto, questo perché la formula di base è rimasta intatta nel corso degli anni. Le uniche cose con cui ti andrai a scontare saranno una grafica molto blocchettosa, ma che ti posso assicurare che al tempo era un miracolo (oh nel ’98 i riflessi sulle carrozzerie delle auto ci lasciarono a bocca aperta!) e magari un parco auto un po’ datato…però la Mitsubishi Escudo vale da sola il prezzo del biglietto.