Sviluppato da Firewalk Studios e pubblicato da PlayStation Studios, Concord è uno sparatutto in prima persona incentrato al multiplayer online e facente parte, almeno superficialmente, della famiglia degli hero shooter. Il titolo è stato disponibile in Beta Test dal 12 al 14 luglio 2024 (poi esteso di un ulteriore giorno) e noi non abbiamo perso l’occasione di salire a bordo della Northstar per dominare i pianeti con stile insieme al nostro equipaggio di Freegunner su PlayStation 5. Pronto a scoprire la nostra anteprima dettagliata?
I Guardiani della Galassia ma con meno carisma
Concord inizia con una serie di cut scene ben animate e ben recitate, doppiate e sottotitolate in italiano (anche se alcuni sottotitoli apparivano in ritardo rispetto al recitato) che ci introducono l’equipaggio principale e le vicende che dovrebbero incitarci a darcele di santa ragione con gli utenti di tutto il mondo. E già dalle prime battute prendono vita due riflessioni: la prima è quella di assistere a una versione poco carismatica e decisamente più anonima dei Guardiani della Galassia della Marvel.
Partiamo dai soggetti più palesi come quell’omaccione in blu che porta il nome di Star Child ma che, per estetica, carattere e persino tono di voce, sembra tanto Drax dei Guardiani. Discorso analogo per Haymar che ricorda Gamora ma che qui è umana mentre la pelle verde viene data a Lennox, lo scalmanato capo ciurma che per carattere (e anche equipaggiamento) ricorda palesemente Starlord. E che dire della piccola statuetta mascotte che viene intravista e che ricorda un mini Groot? Insomma, la Northstar di Concord trasuda Guardiani della Galassia da tutti i pori e andrebbe anche bene se non fosse limitato a qualche scenetta.
E quindi prende vita la nostra seconda riflessione: tolti i palesi richiami ad altre opere, Concord e il suo equipaggio mettono in scena dialoghi, danno per scontato dei sottili background e si muovono in una galassia appena accennata e che si dovrebbe poi approfondire col tempo con aggiunte stagionali a cui spetta il compito sia di arricchire la narrativa che di alimentare e mantenere viva l’attenzione del pubblico. E qui la provocazione: se fosse stato un gioco con una campagna storia?
Ironicamente, i personaggi, attualmente privi di carisma e dall’impatto estetico più sciapo, dovuto anche a un vasto oceano di competitor forti di anni e anni di presenza sul mercato (Sì, parliamo di Overwatch su tutti) che ne depotenzia in partenza l’irruzione nel mercato, poteva invece avere più ampio respiro in una campagna single player alla Guardiani della Galassia (titolo, anche videoludico, da non sottovalutare). La scelta di presentare un altro hero shooter, seppur con una sua logica, è un rischio sotto diversi fattori.
Mettendo da parte il versante narrativo che anche con campagna anche non per forza single player (ma più alla Destiny, per intenderci), potrebbe uscirne sconfitto se poco ispirato e ben studiato, è la scelta di un titolo prettamente multiplayer e molto, troppo, simile a tanti altri che porta a dubitare del suo eventuale successo. Anche perché Concord ha deciso di presentarsi come titolo a pagamento laddove i suoi rivali sono ormai tutti free to play, incluso i due leader a cui si aspira palesemente: Overwatch e Destiny.
Questi due titoli sono nati entrambi a pagamento eppure hanno scelto di convertirsi in free to play per ampliare ulteriormente il bacino d’utenza e scegliendo altre vie per guadagnare tra season pass, corpose espansioni e valute in game. Intromettersi in due macro mondi attualmente liberamente accessibili e con utenze solide e fedelmente ancorate, sono ostacoli contro cui Concord è destinato a scontrarsi e sul cui risultato non siamo, purtroppo, molto ottimisti.
Spariamo… che è meglio
Come anticipato, Concord è un hero shooter in prima persona e, lo diciamo subito, il gunplay è di alto livello: fluido, feedback praticamente immediato e una discreta varietà di bocche da fuoco. Il problema però, ancora una volta, è la scarsa originalità del roster che richiama fin troppo palesemente alcuni set di Overwatch. Volendo escludere l’eroe armato di lanciarazzi che può sospendersi per qualche secondo in aria, personaggi come il “Concordiano” fungino di nome Lark richiama palesemente Junkrat.
Ci riferiamo alla tipologia di bocca di fuoco, ai proiettili stessi e persino alla stazza del personaggio oltre che alla sua natura fastidiosa in grado di piazzare trappole vegetali in giro. Non manca inoltre un personaggio armato di revolver singolo, altri che fungono da supporter e così via. Anche se la sistemazione a classi è venuta ad ampliarsi espandendo, almeno su carta, le tipologie di eroi con cui poter infarcire la squadra.
Altra, inevitabile, perplessità è legata al bilanciamento degli eroi. Li abbiamo testati tutti e alcuni di questi ci sono sembrati particolarmente inutili e facili da buttar giù mentre altri, tra cui l’implacabile e gigantesca Emari, ci hanno permesso di non morire praticamente mai. Emari stessa, infatti, oltre ad avere un quantitativo di energia molto elevato, ha la possibilità di creare uno scudo dietro cui difendersi (vi ricorda qualche altro eroe di altri titoli). Sì, è lentissima da far paura e se circondata è potenzialmente finita ma la sua arma, un mitragliatore pesante, può falcidiare ondate di nemici in pochi minuti.
Come detto però, questo tipo di sbilanciamenti sono inevitabili, soprattutto nelle prime fasi e, lo ricordiamo, questa è un’analisi di una beta. Beta che ci ha permesso di provare ben due modalità di gioco. La prima, denominata “rissa” è un classico 5 contro 5 con respawn continuo fin quando non si raccolgono un determinato numero di “chip” dai cadaveri nemici (nella variante chiamata “Caccia al Trofeo”) o un dato numero di uccisioni (variante “standard”). La prima squadra che raggiunge la cifra richiesta, vince. Nulla di nuovo e anzi, tutto decisamente standard e prevedibile.
Meno prevedibile è stato invece lo svolgimento della partita in sé. Tutto sembrava urlare “Overwatch” e invece ci siamo ritrovati in un’esperienza simil Crogiolo di Destiny in partite dove si alternavano momenti di puro caos di fuoco ad altri più studiati e strategici. In tutto ciò, quello che non abbiamo avuto modo di studiare ben bene è stato il lavoro di squadra, una coesione dei vari ruoli per dar vita a un attacco di gruppo coeso e devastante. Prevalentemente, ci siamo trovati in partite dove ognuno andava di testa sua a far fuoco contro la prima cosa che si muoveva e tutto sommato è stato anche divertente.
Rimangono però forti, fortissimi dubbi, sul futuro del titolo a lungo termine. Un titolo che, lo ripetiamo, nonostante un’ossatura ludica coesa e solida, ha scelto vie non facili da percorrere in un momento dove persino gli hero shooter più coriacei stanno in una fase di “stanca”, lottando in un mercato saturo e ormai privo di idee. Idee che in Concord non abbiamo trovato e che, dando un’occhiata al sistema “a missioni” non prevediamo grandi stravolgimenti.
A tal proposito, la bacheca incarichi è piena zeppa di obiettivi cumulabili con relative esperienza bonus per poter ottenere elementi estetici o anche sbloccare personaggi come il caso della missione Freegunner dedicata a Teo II. Oltre alle missioni dedicate ai personaggi, ci sono incarichi giornalieri, settimanali e stagionali. Tornando invece alle modalità di gioco, l’altra modalità disponibile è quella competitiva, sbloccabile dal livello 6, questa rimuove il respawn rendendo le cose più serie e ponderate e quindi meno frenetiche.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Concord mostra una cura al dettaglio invidiabile. Anche le cut-scene erano di tutto rispetto. Un lavoro certosino a cui è difficile dir qualcosa. Buona anche la varietà del roster anche se risulta sempre poco ispirato o con più di una caratteristica rielaborata da prodotti dall’identità ben più forte. Le ambientazioni, invece, risultano ancora più anonime seppur ben congegnate. Di certo bisognerà viverle più a lungo per poterci eventualmente affezionare svelandone ogni anfratto.
Da evidenziare la presenza del doppiaggio in italiano, tra l’altro ben recitato. Le tracce sonore, invece, sono discrete e poco originali, niente di memorabile. I sottotitoli in italiano sono inclusi ma in alcune missioni sono risultati assenti o imperfetti.