Agatha Christie: The ABC Murders è un’avventura grafica ispirata all’omonimo romanzo di Agatha Christie, conosciuto in Italia come “La Serie Infernale“. Microids, per adattare il romanzo, si è presa qualche libertà narrativa, ma è riuscita incredibilmente bene a riproporre una storia che ricalca quasi del tutto quella narrata nel romanzo. Originariamente uscito per PC, PlayStation 4 e Xbox One nel 2016, il titolo è stato riproposto per le console di attuale generazione e questa è la nostra recensione per PlayStation 5.
Agatha Christie: The ABC Murders e Hercule Poirot
Come nella maggior parte dei romanzi della scrittrice inglese, anche ne “La Serie Infernale” seguiremo le avventure di Hercule Poirot, il baffuto investigatore di origine belghe trasferitosi nel Regno Unito. In Agatha Christie: The ABC Murders la sua figura diventa ancora più centrale rispetto al romanzo, infatti la narrazione originale seguiva due punti di vista: da un lato avevamo il racconto di Hastings, la fedele spalla di Poirot, dall’altro le vicende di Alexander Bonaparte Cust, un uomo particolare e bizzarro, che forniva ulteriori dettagli al lettore.
La sfida più grande per Microids è stata proprio cercare di raccontare quei dettagli senza sfruttare la presenza di Cust, così da non intaccare il ritmo del gameplay con cut-scenes verbose. Il risultato è un approfondimento sul personaggio di Poirot, che riempie quei vuoti narrativi attraverso i pensieri e i suoi ragionamenti introspettivi, ulteriori elementi che migliorano la già ottima caratterizzazione del personaggio.
Agatha Christie: The ABC Murders è ambientato in varie location sparse per l’Inghilterra, visiteremo ville di lusso, quartieri urbani e località balneari per risolvere una serie di omicidi perpetrati dall’assassino dell’ABC, chiamato così perché su ogni vittima vi ha posato una guida ABC, ossia un libro che elenca le tratte ferroviarie che percorrono la nazione.
Un punta e clicca adatto a tutti
La struttura di Agatha Christie: The ABC Murders è quella della classica avventura punta e clicca, esploreremo spazi contenuti alla ricerca di indizi e oggetti utili, per poi sfruttarli per fare le nostre deduzioni. Anche su PlayStation 5 faremo ricorso a un cursore che potrà essere posato su ogni elemento a schermo per interagire con esso o per approfondire determinate componenti, come ad esempio casseforti, armadi o quadri.
In Agatha Christie: The ABC Murders Molto spesso dovremo risolvere dei semplici rompicapi per scoprire i segreti che si celano all’interno di questi oggetti, non proprio originali nella loro struttura né nella loro soluzione. L’altro metodo per acquisire informazioni è osservare e interrogare i testimoni e i sospettati, forse la parte più debole dell’intero titolo. Per farlo sarà necessario spostare il cursore sopra la persona che vorremo analizzare: durante l’interrogatorio dovremo porre delle domande e a schermo ci verrà descritto lo stato d’animo dell’interrogato. Nella fase di osservazione, invece, dovremo spostare il cursore sul corpo della persona e scoprire piccoli dettagli come un bottone fuori posto o del trucco sbiadito.
Una volta raccolte abbastanza informazioni potremo usare le famose “celluline grigie” di Poirot per mettere insieme, in una sorta di mappa mentale, le prove trovate. Questo aspetto é quello che più si avvicina ad un’indagine vera e propria e al ragionamento del Poirot dei romanzi; collegare le informazioni in modo corretto sarà solamente frutto delle nostre intuizioni e del nostro livello di attenzione durante le indagini e durante gli interrogatori.
C’é da dire che Agatha Christie: The ABC Murders é un titolo che vuole parlare a tutti e lo fa proponendo un sistema che di fatto non penalizza in modo irreversibile le scelte sbagliate. In ogni modo arriveremo alla deduzione corretta, ma questo approccio “try and error” senza conseguenze, fa sì che l’attenzione del giocatore sia rivolta quasi esclusivamente al racconto in sé, evitando di mettere una pressione esagerata durante la fase deduttiva.
Grafica e sonoro
Agatha Christie: The ABC Murders vuole distaccarsi dalle classiche avventure punta e clicca proponendo una grafica in 3D con ambienti esplorabili, ricorrendo a una telecamera ad angolo fisso come nei primi Resident Evil. La resa estetica é molto apprezzabile, anche grazie a un utilizzo del cell shading più che azzeccato, che rende il tutto molto fumettoso e rilassante da vedere, soprattutto la resa degli ambienti che sono curati e dettagliati.
Le animazioni non sono sempre brillanti, ma il lavoro su Poirot, in particolare, rende veramente giustizia al personaggio uscito dalla penna di Agatha Christie. Dal modo in cui si pone fino al marcato accento francese, sembra voler ricalcare a pieno l’iconico David Suchet, interprete storico dell’investigatore. L’intero cast é doppiato e le interpretazioni sono tutte di buona qualità, dando credibilità alle situazioni laddove la animazioni facciali invece peccano.