Dopo un primo passo un po’ incerto di qualche anno fa, Level-5 con Megaton Musashi W: Wired prova a gettarsi nuovamente nella mischia dei robottoni, in cerca di successo anche nel nostro territorio. Il loro ultimo titolo però è purtroppo passato in sordina qui da noi, e questo visto la bontà del titolo non può che dispiacere. Il gioco infatti, uscito ormai tre anni or sono nel paese del sol levante, ha riscosso un successo enorme in patria, tanto da farlo diventare free to play, e dopo averlo provato non stentiamo a crederci.
Con Megaton Musashi W: Wired siamo di fronte a un GDR action che vede come protagonisti dei potentissimi mecha, e che ci racconta una storia a metà via tra Matrix e The Truman Show che adesso andremo a spiegare meglio. Nei panni di un teppista di nome Yamato Ichidaiji, cresciuto senza genitori, ci ritroveremo in prigione assieme al nostro acerrimo rivale Ryugo proprio per una rissa tra i due. Qui riceveremo una stranissima proposta: la nostra libertà in cambio di una collaborazione.
A fare questa proposta sarà Teru Asami, il quale avrà l’arduo compito di farci capire che il nostro mondo è tutta una finzione, così come i nostri ricordi. Tutto ciò che viviamo ogni giorno ci viene “forzato” da una razza aliena, la quale ha conquistato la Terra da diverso tempo, modificando i ricordi di tutti i sopravvissuti, rendendoli i propri pupazzi. Yamato, ovviamente, sarà restio a credere a questa storia, ma quando Teru lo aiuta a riottenere i suoi veri ricordi, capisce che quella del dominio alieno non è una finzione. Decide quindi di unirsi a lui e intraprende l’allenamento per poter guidare un Rogue, i potenti Mecha che vengono utilizzati per combattere gli alieni.
Megaton Musashi W: Wired, un gameplay che convince
Il loop di gameplay dell’ultima fatica di Level-5 si può dividere in tre parti distinte, ovvero quella dell’esplorazione a piedi, i combattimenti a bordo dei Rogue e la personalizzazione totale dei mech, dagli armamenti all’aspetto puramente estetico. La parte esplorativa del gameplay ci vedrà muovere a piedi per le vie della ben caratterizzata città, e non solo, nella quale gli sviluppatori hanno optato per un movimento orizzontale 2D. In queste fasi potremo assistere a dialoghi tra i personaggi, utili sia per l’avanzare della storia che per conoscere il background dei vari protagonisti, trovare oggetti, sbloccare missioni secondarie e molto altro.
Purtroppo l’enfasi di questa parte di Megaton Musashi W: Wired scema quasi subito, con la maggior parte dei giocatori che probabilmente ignorerà l’esplorazione, gettandosi a capofitto nei punti richiesti per avanzare nelle missioni. C’è comunque da sottolineare sia lo stile grafico scelto da Level-5, che li rispecchia totalmente, sia la profondità che queste fasi riescono a dare ai vari protagonisti. Quindi il nostro consiglio è quello di dedicare tempo in queste sezioni, anche se il vero cuore di Megaton Musashi W: Wired è il combat system.
La fase dedicata al potenziamento e personalizzazione del nostro mecha si svolge nella nostra base, la Baia dell’Oblio. Qui avremo accesso veramente a un’infinità di personalizzazione, tra parti per potenziare la nostra abilità in combattimento e decalcomanie varie. In Megaton Musashi W: Wired la struttura della personalizzazione funziona molto bene e cambiare al volo qualche parte del mecha per renderlo più o meno adatto a determinati tipi di missione sarà molto rapido. Discorso diverso per le tempistiche dal lato personalizzazione estetica perché, viste le tantissime opzioni disponibili, si corre il “rischio” di rimanerci bloccati. Dopotutto anche l’occhio vuole la sua parte.
Il combattimento in Megaton Musashi W: Wired
A bordo del nostro mecha saremo chiamati a combattimenti che vedranno coinvolti fino un massimo di tre robottoni per volta. Questi combattimenti si svolgeranno su mini mappe, anche se sarebbe più corretto chiamarle arene, nelle quali dovremo sconfiggere un dato numero di nemici. Una volta fatto questo, avremo accesso all’area successiva e così via, fino ad arrivare al o ai boss di turno. Distruggendo i vari nemici potremo raccogliere equipaggiamento con diverse rarità, utile a potenziare il nostro mecha, e questo sarà indispensabile visto che potremo equipaggiare fino a sei armi in contemporanea, siano esse a distanza o melee. Sarà inoltre possibile switchare tra un personaggio e l’altro, ovviamente con il relativo mecha, in modo da utilizzare quello più adatto alla situazione.
I combattimenti risultano davvero ben strutturati. I colpi speciali, la grande manovrabilità, la personalizzazione del robottone e la varietà di armamento, rende possibile superare le diverse sfide in maniera frenetica e soprattutto appagante, ma finche non ci verrà data la possibilità di affrontare missioni con un quoziente di difficoltà più elevato, non avremo un reale senso di sfida. Megaton Musashi W: Wired inoltre ci permette di poter affrontare queste missioni online, accompagnati da altri due giocatori, il che rende tutto molto più divertente.
Tecnicamente, Megaton Musashi W: Wired gira bene su Nintendo Switch, seppur più performante nelle sue altre versioni, e soprattutto gode della straordinaria funzione di cross-save. La grafica è davvero ben realizzata sia nelle fasi esplorative che per quanto riguarda i modelli e la personalizzazione dei mecha, mentre le mappe risultano un po’ scarne, anche se nel complesso svolgono la loro funzione.
Molto buono il sonoro, sia a livello di musiche che di suoni ambientali ed effetti sonori, e da sottolineare anche la presenza della localizzazione in lingua italiana per quanto riguarda la parte scritta (doppiaggio in giapponese). Quest’ultimo, vista la mole di dialoghi che a volte dovremo scorrere in Megaton Musashi W: Wired, è un punto a favore non da poco.