Se pensiamo a un modello di business che ha spopolato negli ultimi anni, non si può non menzionare il modello Games as a Service (GaaS), che molte aziende stanno cercando di adottare con un’attenzione quasi ossessiva, attratte dalle sue potenzialità redditizie. Tuttavia, entrare in un mercato ormai saturo di questo tipo di modelli è estremamente complesso, e riuscire a emergere risulta particolarmente difficile.
Negli ultimi anni, la casa giapponese Sony ha cercato di espandere questo modello sviluppando numerosi progetti, alcuni dei quali sono stati annunciati e altri cancellati. Uno di questi progetti, finalmente giunto a compimento, è Concord, uno hero-shooter sviluppato per PlayStation 5 e PC dal team britannico di Firewalk Studios. Si tratta di una prima prova per un progetto ambizioso e molto difficile da proporre nel complesso mercato odierno dei videogiochi. Scopriamo se il team è riuscito a creare un live service in grado di mantenere alta l’attenzione del pubblico.
Concord, delle canaglie alla conquista della galassia
Fin dall’inizio, Concord ha voluto dare un’impronta narrativa significativa al titolo. Già dalla prima presentazione, si notava un’enfasi marcata sulla narrazione, pur mantenendo il gameplay shooter come focus principale. All’interno di Concord, troviamo un universo narrativo progettato per essere ampliato, come dimostra la grande cura dedicata alle cut-scene realizzate dallo studio Firewalk. Queste sequenze sono ben recitate e caratterizzate da una regia di qualità, al punto che una campagna single-player non avrebbe sfigurato.
La trama ruota attorno alla Northstar, una nave spaziale tecnologicamente avanzata con a bordo il nostro gruppo di eroi, appena entrato a far parte dei Freegunners, un gruppo che si oppone a una forza nemica non meglio definita, che rappresenta la motivazione per far scendere in campo i nostri personaggi.
È evidente che i personaggi si ispirano palesemente ai Guardiani della Galassia, sia per quanto riguarda i dialoghi, che non sempre brillano per originalità, sia per lo stile che richiama molto quello dei film Marvel, con battute prevedibili e situazioni poco incisive. Tuttavia, è apprezzabile la volontà del team di arricchire il world-building con contenuti e filmati settimanali. Molte informazioni vengono fornite attraverso la mappa galattica, un espediente che permette di approfondire il mondo di gioco creato dal team, che risulta ben strutturato e molto interessante, quasi da far desiderare una modalità single-player o un gioco stand-alone per esplorare ulteriormente questo universo narrativo.
I freegunners scendono in campo
Concord è uno sparatutto in prima persona che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si ispira a titoli come Overwatch, ma piuttosto a Destiny, in particolare alla modalità PvP chiamata Crogiolo del live service di Bungie. Chi ha giocato a Destiny troverà il gunplay di Concord solido e divertente, con un buon feedback dei colpi, migliorato dall’uso efficace del controller DualSense di Sony. Tuttavia, considerando che si tratta di un’esclusiva sviluppata da un team interno dei PlayStation Studios, ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Il titolo offre un gameplay 5vs5 con la possibilità di scegliere il proprio eroe tra i 16 disponibili, con la possibilità di cambiare personaggio dopo ogni morte. Nel gioco sono presenti molte delle meccaniche classiche del genere: è possibile saltare e fare un doppio salto per raggiungere posizioni sopraelevate, schivare lateralmente, in avanti e indietro, cambiando prospettiva dalla prima alla terza persona durante queste manovre, con animazioni uniche per ciascun eroe.
Il roster degli eroi è ampio e variegato, con diverse classi come tank, personaggi veloci. di supporto e altre tipologie tipiche di questi giochi. Ogni eroe ha due abilità attivabili, un’arma personale e valori di salute e velocità che variano a seconda della classe. Sebbene i personaggi siano differenziati, non presentano le classiche super mosse, un’assenza sorprendente considerando il genere a cui il gioco si rivolge. Tuttavia, il team ha deciso di introdurre una variazione interessante: le varianti. Queste sono particolari skin dei personaggi, sbloccabili giocando, che non solo cambiano l’aspetto estetico ma anche le abilità dei personaggi stessi.
Bilanciamento problematico
Purtroppo, Concord soffre di varie problematiche legate alla gestione dei personaggi. Alcuni eroi risultano estremamente lenti e faticano a entrare in combattimento, mentre altri, come Lennox con il suo revolver, possono abbattere rapidamente gli avversari. La scelta del team di mantenere un time to kill piuttosto alto provoca notevoli squilibri: i personaggi più resistenti e potenti sembrano avere un vantaggio significativo rispetto agli altri. Sebbene il team abbia cercato di differenziare ampiamente le meccaniche dei singoli eroi, questa eccessiva diversificazione porta a uno sbilanciamento che compromette la coesione e la sinergia durante le partite.
È raro vedere una vera collaborazione tra i giocatori per sfruttare le caratteristiche uniche degli eroi, anche per alcune abilità degli eroi che non sembrano essere adatti a questa tipologia, riducendo il tutto a un classico sparatutto competitivo, privo di un reale spirito di squadra. Inoltre, il ritmo delle partite è piuttosto lento per un titolo che cerca l’immediatezza; questo diventa un problema nelle partite competitive, dove l’assenza di respawn costringe i giocatori a dover aspettare il proprio turno dopo essere morti, trascorrendo diversi minuti a guardare lo schermo senza poter fare nulla.
Concord offre una discreta varietà di modalità, sei in totale, che spaziano dal classico deathmatch al dominio, con la possibilità di affrontare modalità competitive. Tutte sono giocabili su 12 mappe caratterizzate da un level design semplice ma ben costruito e vario. Inoltre, il gioco propone incarichi giornalieri e settimanali che permettono di sbloccare punti esperienza e altri premi.Il problema principale di Concord risiede nella sua stessa proposta. Nonostante un gunplay solido e un mondo di gioco interessante e ben curato, il titolo non offre molto di più, né introduce elementi particolarmente innovativi. Anche se viene venduto a un prezzo ridotto, Concord si trova a confrontarsi con concorrenti free-to-play che offrono di più e risultano più accattivanti.
Concord tenta di inserirsi in un mercato ormai saturo, ma lo fa senza riuscire a far risaltare le poche qualità che possiede. Sarà interessante vedere come verrà supportato in futuro, magari con contenuti capaci di rendere l’esperienza più accattivante, cosa che al momento non è. Va notato, comunque, che il titolo attualmente non presenta né un battle pass né microtransazioni, distinguendosi così da alcuni dei suoi concorrenti.
Bello da vedere ma anonimo
L’impianto grafico di Concord è alquanto divisivo. Da una parte, il gioco, provato su PlayStation 5, si dimostra solido, con asset di buona qualità e ottimi modelli sia per i personaggi sia per gli scenari. Questi ultimi risultano puliti, colorati e offrono una piacevole varietà, donando una personalità distintiva alle diverse mappe. Tecnicamente, anche se non possiamo parlare di una grafica mozzafiato, il titolo si presenta solido e curato. In uno sparatutto, la pulizia visiva e la buona definizione sono fondamentali per garantire un’esperienza di gioco fluida, e Concord non delude sotto questo aspetto. Non abbiamo riscontrato cali di frame rate né bug rilevanti, il che testimonia la pulizia complessiva del prodotto.
I caricamenti, pur non essendo lenti, non sono nemmeno particolarmente rapidi, il che appare strano considerando la potenza dell’SSD della console di riferimento. Un aspetto positivo è rappresentato dalla grafica e dallo stile dell’interfaccia, che risulta molto accattivante e piacevole da vedere. Tuttavia, alcuni elementi, come l’indicatore della vita dei personaggi, potrebbero essere ridimensionati, anche se si tratta di un dettaglio minore in un menu e un’interfaccia altrimenti ben realizzati.
Se sotto questo aspetto non ci sono critiche da fare, ciò che lascia un po’ perplessi è l’anonimato artistico del gioco. Il mondo che Firewalk ci presenta non riesce a catturare particolarmente, soprattutto per quanto riguarda i personaggi, che risultano piuttosto anonimi e già visti, forse nel tentativo di emulare altri titoli dello stesso genere, ma senza particolare successo. In effetti, il gioco manca di originalità e di una propria identità artistica.
Per quanto riguarda il comparto audio, non c’è nulla da aggiungere: gli effetti sonori sono eccellenti, soprattutto durante le partite, permettendo di percepire chiaramente i vari eventi. La colonna sonora è orecchiabile, ma non spicca per originalità. Degna di nota è la presenza del doppiaggio in italiano, con una buona recitazione e un’ottima scelta del cast vocale per i personaggi.