Ad agosto gli spettatori della Gamescom hanno potuto dimenticarsi per qualche minuto del caldo rovente, immergendosi nei fiordi congelati e nel mare in tempesta del Nord: il giovane, ma non in erba, studio TomorrowHead ha infatti rivelato la propria prima fatica – WILL: Follow the Light.
Il breve trailer di presentazione riassume alla perfezione in novanta secondi una narrativa di grande potenza ed efficacia, che strizza l’occhio ai mostri sacri del genere: la voce narrante di un padre esausto ma non sconfitto, un cielo nero in tempesta, villaggi abbandonati ed in rovina, il mare che si agita senza sosta, ghiacciai ostili che si estendono a vista d’occhio. Il mondo che TomorrowHead ha plasmato grazie ad Unreal Engine 5 è vibrante e vivo, il perfetto palcoscenico per una vera e propria Odissea moderna.
Ovunque tu sia, saremo riuniti
WILL: Follow The Light fa della narrazione il suo punto di forza e delle coste nordiche il teatro di una tragedia familiare che sembra ricalcare l’epica classica: un padre, che conosce il mare come se stesso, salpa alla ricerca di suo figlio disperso, con solo le proprie capacità a guidarlo attraverso un ambiente inospitale, gelido, che lo avvolge da ogni lato.
WILL può essere posto assieme agli altri titoli che hanno rivolto lo sguardo allo svilupparsi del rapporto padre/figlio (egregi nella modernità The Last of Us e God of War). Tuttavia, è un gioco che si differenzia perché questo rapporto passa attraverso una disperata ricerca, una sfida tra uomo e natura, ricolma di emozioni.
I più attenti potranno ritrovare l’influenza di due grandi classici, che Roman Novikov – il leader dello studio – ha citato come ispirazioni fondamentali: da una parte, Firewatch è il paradigma emotivo, che ha ispirato il profondo senso di solitudine e malinconia che accompagna il viaggiatore; dall’altra Alan Wake, la cui influenza nella cinematografia e nell’atmosfera è innegabile.
Sopravvivere nell’Artico
Un punto di orgoglio per gli sviluppatori è la fedeltà ed il realismo che sono alla base delle meccaniche di gioco. Per affrontare le coste del Nord, attraversarne la tundra ed il mare, traversarne i puzzle che sono sparsi nel videogioco, il protagonista ha solo le proprie capacità di sopravvivenza e il suo parco di conoscenze – che sono tutte frutto dello studio che gli sviluppatori hanno compiuto nella preparazione della loro opera.
Per navigare l’acqua scura e rabbiosa, il padre dovrà manovrare uno yacht; per scivolare lungo distese innevate, guiderà una slitta trainata da cani; per sostentarsi ed orientarsi, dovrà operare gli strumenti tipici di una stazione meteo. Tutte queste esperienze sono nate, secondo TomorrowHead, grazie alla collaborazione con veri viaggiatori artici: la nave ha comandi realistici, l’attrezzatura è modellata su quella delle vere stazioni metereologiche e i puzzle affondano radici nelle vere problematiche della vita tra i ghiacci.
Al Nord seguiamo la luce
Quindi, WILL: Follow The Light ambisce ad essere una vera e propria esperienza videoludica. La passione che Novikov ed i suoi hanno riversato nel plasmare la loro narrativa è evidente. Lo scopo dichiarato del gioco non è solo quello di raccontare una storia vecchia come il tempo – una Telemachia al contrario – ma è anche, e soprattutto, quella di permettere ai giocatori di intraprendere un viaggio attraverso luoghi inesplorati, condurli dove non sono mai stati; per questo hanno cercato di avvicinare il più possibile gli elementi di gameplay alla realtà, offrendo l’opportunità più unica che rara di immergersi in un viaggio ai confini del mondo conosciuto.
E, nel frattempo, attraversando tempeste e bufere di neve, nel silenzio della tundra più gelida o tra le onde roboanti dei mari del nord, narrare una storia sull’importanza di chi ci sta più a cuore.
WILL: Follow The Light può essere già messo in wishlist su Steam. Quanto a noi, non possiamo che prepararci al viaggio ed aspettare la partenza.