Dopo aver fatto un viaggio nel passato con Banjo-Kazooie, e aver rivissuto l’epoca d’oro dei platform 3D, eccoci oggi 8 anni più tardi con uno dei capolavori che ha segnato, secondo il mio modesto parere, l’ascesa dei Total War. Famoso soprattutto per l’errore di doppiaggio del tutorial, oggi parleremo di un gioco che ci farà rivivere la storia dei grandi regni europei: Medieval II Total War.
Sviluppato da Creative Assembly e pubblicato da Sega, Medieval II Total War è un gioco di strategia a turni con battaglie tattiche che possono svolgersi in tempo reale o meno, a seconda delle opzioni che permettono di disabilitare la pausa per impartire ordini alle proprie truppe.
Medieval II Total War, rivivere la storia
La bellezza dei giochi Total War non è un genere che può piacere a tutti. Personalmente, non ho mai avuto un interesse vivo fino all’arrivo di Total War: Warhammer nel 2016. I capitoli precedenti erano molto più focalizzati sugli eventi storici e si rivolgevano a un pubblico specifico, appassionato sia della strategia che degli eventi dell’epoca in cui erano ambientati i giochi.
In particolare, Medieval II Total War migliora ciò che il suo predecessore aveva già ben concepito. Scelta una fazione bisognerà guidarla attraverso battaglie storiche, come la vittoria inglese ad Azincourt o la battaglia di Hastings, verso la conquista dell’intero continente e, con le espansioni, anche del Nuovo Mondo.
Le religioni hanno un’influenza centrale nel mondo di gioco e sono integrate in modo coerente sia a livello storico che di gameplay. Le Crociate e le Jihad contrappongono cristiani e musulmani, con i primi sotto l’autorità del Papa e i secondi guidati dall’Imam. Se non si gestiscono attentamente queste dinamiche, si potrebbe incorrere in conseguenze come scomuniche o eresie. Dichiarare guerra alle istituzioni religiose può risultare in una sfida enorme, poiché i loro seguaci si uniranno contro la nostra fazione, puntando alla capitale.
Un gameplay più vivo che mai
Medieval II: Total War, pur essendo uno strategico a turni datato con battaglie in tempo reale, è riuscito a resistere al passare del tempo in modo sorprendente. Anche dopo tanti anni, la profondità della parte strategica resta coinvolgente, grazie alla gestione di commercio, alleanze diplomatiche, missioni segrete e matrimoni politici, che arricchiscono l’esperienza di gioco. La sfida offerta non è semplice, ma proprio per questo spinge a riflettere e pianificare con attenzione ogni mossa.
Le battaglie di Medieval II Total War sono note per la loro epicità e profondità tattica. Fattori come l’elevazione del terreno e il morale delle truppe rendono ogni scontro impegnativo, e le diverse unità, influenzate dalla cultura di appartenenza, aggiungono una rara varietà strategica. Tuttavia, ci sono alcune imperfezioni, come problemi di pathfinding e un’intelligenza artificiale non sempre brillante, che possono frustrare i giocatori più esigenti.
Oltre alla fase a turni, gli assedi e le difese delle città continuano a essere uno degli elementi chiave del gioco. La strategia cambia in base allo sviluppo urbano, dalle mura alle truppe di difesa, arricchendo ulteriormente l’esperienza. Dal punto di vista storico e strategico, Medieval II Total War riesce ancora a emozionare, offrendo una vivida scoperta degli eventi storici attraverso una campagna quasi mai tranquilla, poiché la guerra può sempre arrivare da un momento all’altro.
Strategia, diplomazia e sotterfugi
La parte strategica, nella quale ho sempre avuto qualche difficoltà e che continua a mettermi alla prova, riguarda la gestione di assassini, matrimoni ed emissari. Nonostante la mia inclinazione a dichiarare guerra a tutti, ci sono state volte in cui ho cercato di creare un regno di pace, ma tra le religioni e gli antichi odi storici, come quello tra Francia e Inghilterra, la sfida è stata ardua. Questo aspetto può risultare particolarmente difficile, soprattutto con un livello di difficoltà elevato sia nella fase a turni che in battaglia.
I risultati di un assassinio o di un sabotaggio sono accompagnati da video spesso divertenti, che nella maggior parte dei casi finiscono male. Tuttavia, questi momenti aggiungono un tocco di umorismo, poiché, a parte una percentuale che ne indica il successo, non si sa mai come andrà a finire.
Invecchiato bene, ma non troppo
Nonostante i molti pregi di Medieval II Total War, ci sono alcune mancanze rispetto ai titoli successivi della serie. L’assenza di un albero tecnologico più dettagliato, un’economia semplificata e una diplomazia a volte frustrante possono limitare l’esperienza. Anche a livello visivo, il gioco mostra i suoi anni, con una grafica datata e un’interfaccia che, sebbene funzionale, fatica a competere con i titoli più recenti.
Dal punto di vista del gameplay, rispetto ai suoi successori, Medieval II Total War mostra alcune limitazioni evidenti. Un certo tipo di truppe e alcune tattiche risultano a volte troppo scriptate, portando a battaglie quasi scontate se gestite in un certo modo. Ad esempio, in una campagna con la Francia, avevo costruito due interi plotoni di gendarmi francesi, la cavalleria più forte del gioco, e si sono rivelati “rotti”, decisamente overpower, anche contro lancieri e arcieri (loro counter perfetti in combo).
Non farei una colpa specifica a Medieval II Total War, ma è da qui che emerge uno dei difetti più persistenti della serie, ancora presente oggi in Total War: Warhammer 3: l’intelligenza artificiale. La IA si comporta in modo prevedibile, senza miglioramenti sostanziali negli anni. La cavalleria cercherà sempre di attaccare i fianchi, gli arcieri manterranno la distanza e, se pressati, scapperanno regolarmente, mentre gli arcieri a cavallo continueranno a infastidire con il loro costante avanti e indietro. Questa prevedibilità rende alcune battaglie ripetitive, senza la varietà tattica che ci si aspetterebbe da un gioco strategico.
Conclusione
Medieval II Total War è un titolo che ha saputo catturare l’immaginazione dei giocatori grazie alla sua profondità strategica, alle campagne espansive, alla gestione impeccabile degli eventi storici e alla sua vivace scena modding. Nonostante i suoi difetti, rimane una pietra miliare della serie e, per molti, il miglior Total War mai creato. La nostalgia sicuramente gioca un ruolo, ma i punti di forza oggettivi del gioco lo rendono ancora oggi un’esperienza imperdibile.