Sviluppato e pubblicato da Rablo Games, Necro Story è un gioco di ruolo in 2D incentrato sulla raccolta e utilizzo di creature appartenenti al bestiario necromantico e non solo. Forte di uno stile “puccioso” ammantato da colori pastello di tutto rispetto, ci siamo lasciati guidare da un impertinente fantasma in un’avventura all’insegna dell’umorismo su Nintendo Switch. Pronto a scoprire la nostra recensione?
Necro Story sembra una fiaba ma non è, serve a darti l’allegria!
Necro Story riesce principalmente in una cosa: a regalare un sorriso. Lo fa già dall’impatto estetico dove persino i lupi mannari sembrano essere dei peluche morbidosi da strapazzare di coccole. Eppure, il protagonista è un necromante che si risveglia dal sonno apparentemente eterno. Senza contare che lungo l’avventura ci ritroveremo a incrociare mostri di ogni genere e forma, eppure, l’ironia avrà sempre la maggiore.
Saranno i dialoghi sopra le righe, le battutine infilate nel sottotesto o le semplice ma azzeccate animazioni dei personaggi su schermo, tutto in Necro Story riesce a fornire il giusto umorismo che trova quindi una coerenza tanto nell’estetica quanto nelle fila narrativa. Saremo onesti, la storia non regala chissà quante sorprese e il sviluppo non è neanche dei più originali, eppure l’ironia prevale e l’avventura riesce a coinvolgere grazie anche a una spalla efficace: la fantasmina di cui non daremo ulteriori dettagli per non rovinare la trama generale.
Ti basti sapere che il nostro apparentemente anonimo necromante viene risvegliato per uno scopo ben preciso: utilizzare i suoi poteri. E cosa fa un necromante se non maneggiare le anime altrui e giocare con la morte? Ecco, creare un esercito di creature obbedienti sarà alla base della nostra attività oltre a essere il fulcro pulsante dell’intera opera targata Roblo Games.
Catturali tutti
Necro Story è un classico gioco di ruolo a turni in 2D con una spruzzata di strategia legata prevalentemente alla gestione delle creature in modo simile a Dragon Quest Monster. Prima ancora di affrontare il campo di battaglia, è bene dare una panoramica alla tipologia di esplorazione offerta dal titolo. In questo caso non ci troviamo dinanzi a nulla di realmente innovativo se non nel world building che risulta coerente e accattivante (seppur non sempre accuratamente dettagliato) grazie soprattutto alla scelta stilistica.
Anche l’elemento umoristico emerge con una certa prepotenza anche nel mondo di gioco stesso dando una maggiore coesione ai vari elementi a schermo che puntano prevalentemente, come già detto, a strappare almeno un sorriso. Ma torniamo all’esplorazione pratica dove, a dungeon più articolati, ci ritroveremo a girovagare in una macro mappa, con telecamera più distanziata (come i classici Final Fantasy e Dragon Quest). Non mancano tesori da scovare, aree segrete e quant’altro.
Se l’esplorazione rispetta gli standard del genere risultando sempre discretamente accattivante, grazie anche a una durata generale del titolo non eccessiva (bastano poco più di dieci ore complessive), il discorso è leggermente diverso per quanto riguarda le battaglie. Qui potremo creare un team molto variegato e numeroso che include il nostro necromantico eroe, il fantasma Vivi che ci fa da co-protagonista e i mostri che andremo a catturare e/o evocare.
Ma come si cattura una creatura in Necro Story? Niente sfere Poké qui, tutto è negromanzia! Ecco quindi che basta puntare il bastone e premere il relativo tasto, nel bel mezzo dello scontro, dopo aver sconfitto un nemico, per poter provare ad “aspirare” l’anima fluttuante, raccogliendola e sommandola alle altre sue simili. Quando avremo totalizzato un determinato numero di anime della medesima creatura, potremo schierarla sul campo al nostro fianco.
Non solo, ogni membro del team può anche ottenere un determinato equipaggiamento che può comportare bonus di vario genere. Per quanto riguarda il sistema di level up, le uniche statistiche su cui potremo intervenire sono quelle del nostro caro negromante così come sono sue le uniche abilità che potremo andare a utilizzare direttamente in battaglia. Gli scontri sono a turni, legati dal riempimento di determinate barre (ognuna con sue tempistiche) legate alle varie abilità che possono contribuire non poco a ribaltare la situazione (ad esempio, potremo evocare un teschio).
Inoltre, il campo di battaglia funge da griglia su cui poter posizionare i membri del team ed eventuali ulteriori evocazioni. Banalmente, tale strategia serve a far da scudo a chi è posizionato dietro (che può però essere bersaglio di danni ad area o a distanza). Per quanto riguarda invece le abilità del nostro eroe principale, queste sono circa venti suddivise in cinque tipologie principali tra cui quella di evocazione (che abbiamo citato nel paragrafo precedente).
Insomma, la struttura ludica, seppur non originalissima, è discretamente varia ed efficace, riuscendo a regalare buone soddisfazioni. Da segnalare alcuni picchi di difficoltà improvvisi e qualche rallentamento a schermo (soprattutto quando è carico di personaggi). Anche la meccanica di aspirazione delle anime presta il fianco a qualche critica, chiedendo un intervento praticamente immediato onde evitare l’opportunità di catturare l’anima sconfitta. Inoltre, questa non è sempre ben visibile a causa del caos multicolore che nasce su schermo.
Crea il tuo necromante
Prima di passare alla grafica e al sonoro di Necro Story, è bene evidenziare come l’esperienza di gioco sia anche personalizzabile. Non solo potrai scegliere il livello di difficoltà ma, se punti esclusivamente a seguire la storia, c’è una modalità che va a diminuire il numero di lotte rendendo il gioco molto più fruibile e accessibile anche per chi non ha esperienza col genere.
La personalizzazione di Necro Story riguarda però anche lo stesso protagonista che può essere maschio e femmina a seconda delle tue preferenze. Potrai anche cambiargli pettinatura, alcuni tratti del viso e il vestiario. Nulla di estremamente approfondito o complesso (per quello ci sarà InZOI) ma che comunque offre il giusto per dare una propria forma al nostro eroe redivivo. Tra l’altro, potrai decidere tu il nome del necromante che, di base, si chiama Jaimus.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Necro Story ha stile ed è innegabile. I personaggi, le creature e il mondo di gioco sono coesi e creano un effetto pastello armonioso che cattura e coinvolge. La voglia di divertire e strappare un sorriso è palpabile ed efficace. L’unica cosa che possiamo evidenziare a malincuore sono alcune aree di gioco particolarmente spoglie e poco creative. Un peccato considerando che il titolo trabocca di fantasia.
Il sonoro si difende abbastanza bene con sonorità coerenti col titolo e che difficilmente diventano ripetitive o invadenti. Buoni gli effetti sonori mentre è completamente assente il doppiaggio. Da evidenziare, purtroppo, la totale assenza della lingua italiana, un ostacolo da tenere in considerazione vista la mole di testo (comunque non esagerata) che contiene qualche slang per dar vita a battute di vario genere.