Sviluppato da ChillyRoom e pubblicato in sinergia con Gloam Collective, The World of Kungfu: Dragon and Eagle è un gioco di ruolo e d’avventura strategico a turni in 2D ambientato nell’antica Cina e che prova ad ammantarsi da un alone semi nostalgico, tanto visivamente quanto nelle proprie meccaniche ludiche. Noi abbiamo affrontato la grande avventura proposta dagli sviluppatori su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione! Pronto a scrivere la tua personale leggenda?
The World of Kungfu: Dragon and Eagle e una leggenda tutta da creare
Se c’è un genere in cui The World of Kungfu: Dragon and Eagle prova a identificarsi è quello definito “wuxia”, ossia, un genere letterario cinese, prevalentemente ambientato nell’antica Cina (ma non solo) dove l’eroe di turno è caratterizzato per le sue doti nelle arti marziali. Questa è quindi l’ambientazione dominante all’interno dell’opera firmata ChillyRoom e che vede come protagonista un eroe tutto da personalizzare.
La prima cosa che faremo, infatti, sarà appunto quello di decidere le caratteristiche estetiche (e non solo) del nostro eroe. Ammettiamo che l’editing, seppur non vastissimo, racchiude in sé alcune chicche interessanti al punto che siamo riusciti a dar vita a un eroe dagli occhi lucenti e dal volto totalmente divorato dal buio (una sorta di Vivi di Final Fantasy IX versione più dark).
Creato l’eroe, sarà scaraventato velocemente in una situazione ben poco gradevole. Inutile dire che il mondo in cui le vicende di The World of Kungfu: Dragon and Eagle si sviluppano, è un mondo diviso in faide dove dominano diversi clan oltre che scuole di arti marziali. Nulla di realmente innovativo ma che trova un intrigante sviluppo nel concedere al giocatore un’ampia possibilità di scelta con relative ramificazioni narrative e conseguenze.
Siamo onesti, non tutti i filoni sono interessanti e la generosa e frammentata mole di testi che vanno a comporre la generosa lore del titolo, non sono per tutti. Complice anche la gravosa assenza della lingua italiana (neanche i sottotitoli sono presenti) che va a complicare la fruizione stessa di una narrazione fatta a mosaico e che rischia di perdersi velocemente data la struttura ad ampio respiro del titolo.
Avendo a disposizione buona parte della mappa e offrendo ogni città una buona dose di personaggi secondari con relative trame e sottotrame, perdersi in The World of Kungfu: Dragon and Eagle e nella sua storia è fin troppo facile. Inoltre, può capitare di imbattersi in vicende dal retrogusto di filler ossia di mero riempitivo poco ispirato e che minano invece la bontà generale della scrittura che riesce anche a donare un discreto carattere a buona parte del roster di personaggi principali (antagonisti inclusi). Da evidenziare anche l’apprezzato utilizzo di un umorismo che, seppur in alcuni casi risulti esagerato e surreale, riesce a dar man forte al ritmo delle vicende.
Uno strategico ancorato al passato
The World of Kungfu: Dragon and Eagle è uno strategico a turni in 2D molto classico e che non innova praticamente nulla. Ogni eroe ha le sue statistiche, un suo equipaggiamento e si ritrova a riflettere ciò su una scacchiera, ossia il campo di battaglia. Tra spazi di movimento, range di attacchi e abilità di vario genere, saper concatenare le azioni dei propri eroi, tenendo conto di bonus e malus, è la classica chiave per uscire indenni dagli innumerevoli scontri (alcuni opzionali) che il titolo ci presenta.
Modificare il team è essenziale in alcuni casi e a sua volta, per poter variarlo, bisogna intercettare e scoprire come reclutare nuovi membri, oltre ad apprenderne abilità e caratteristiche. Tra queste, spicca la novità del titolo: le arti marziali. Si tratta di tomi equipaggiabili che mutano le abilità stesse del personaggio (non tutti possono usare tutti i tomi ma qui, anche i cani possono apprendere le arti marziali) che va quindi a specializzarsi come se fosse una sorta di classe aggiuntiva.
Gestire l’inventario, esplorare e prendere decisioni sono le attività che farai di più fuori dal campo di battaglia, con le scelte morali che ricoprono un ruolo essenziale, quasi al pari di una visual novel, con tanto di finali alternativi da svelare e che si riflettono nella somma di tutte le tue azioni (come da prassi). Gli appassionati del genere, tanto ludico quanto soprattutto letterario, troveranno un mondo in cui smarrirsi e un percorso abbastanza classico di crescita, sia narrativo che in termini di statistiche (legate agli standard dei giochi di ruolo con tanto di esperienza da accumulare).
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, The World of Kungfu: Dragon and Eagle non sorprende come vorrebbe. Seppur l’effetto nostalgico sia presente, lo stile adottato rende il titolo fin troppo anonimo e molto simile ad altri che hanno tentato il medesimo percorso estetico. Salvo per il character design, che trova forza negli artwork in 2D, le ambientazioni ne escono leggermente sconfitte. Il problema è legata a una scarsa cura dei dettagli e ad aree particolarmente spoglie e poco ispirate.
I biomi stessi faticano a discostarsi dagli standard appesantendo l’esplorazione e fortificando quella sensazione di smarrimento e spaesamento che già la narrazione e il sistema ludico portano con sé (e che può essere avvertito principalmente da chi è meno avvezzo al genere). Un peccato considerando che il titolo dispone comunque di animazioni gradevoli e nel loro piccole efficaci alla messa in scena generale.
Il sonoro si difende discretamente bene seppur non memorabile, risulta sempre gradevole e mai fastidioso o invadente. Buone anche le sonorità. Grave peccato, invece, la già segnalata assenza della lingua italiana che può risultare un ostacolo non da poco considerando il notevole peso dato alle scelte multiple che riempiono il titolo. Infine, The World of Kungfu: Dragon and Eagle si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con una leggera preferenza per la portatile: è come avere un micromondo da esplorare e leggere tra le mani.