Sviluppato da FeeInside Games e QubicGames e pubblicato da quest’ultimo in sinergia con Voodoo, Rage Swarm è uno sparatutto in terza persona con visuale isometrica che nasce su mobile, caratterizzato da un gameplay veloce ed estremamente accessibile considerando che il fuoco è anche automatico. Noi abbiamo fatto stragi di nemici su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a ondate di avversari sempre più coriacei?
Rage Swarm e il passaggio da mobile a console
Rage Swarm nasce come titolo mobile e questo lo si evince da praticamente tutto. Ogni cosa nell’opera FeeInside rievoca l’opera originale in una trasposizione fedelissima e che, a conti fatti, va a modificare giusto la questione pubblicità (qui assente) e la gestione delle microtransazioni. In quest’ultimo caso, la trasposizione per Nintendo Switch, attualmente, include già ben due DLC, del tutto opzionali, che garantiscono però discreti vantaggi ludici.
Prima di affrontare l’aspetto ludico di Rage Swarm, è bene raccontare un po’ della sua storia narrativa… se ce ne fosse. Concretamente parlando, l’opera pubblicata da QubicGames non ha alcun cenno di storia. Noi impersoniamo un’eronia discretamente anonima che corre in giro per livelli lineare a massacrare a colpi di pistola ondate di nemici sempre più numerose e resistenti. Tutto qui.
Sì, ogni tanto c’è un boss ma questi è anonimo e dimenticabile (oltre che muto e privo di estetica accattivante) quanto ogni singolo minion che andremo a uccidere nel nostro discretamente longevo percorso. Appurato che non abbiamo alcuna tipologia di narrazione e che Rage Swarm è unicamente incentrato sull’azione nuda e cruda, è tempo di vedere come se l’è cavata con la trasposizione da mobile a console!
Un action terribilmente monotono
Sì, ti abbiamo fatto un piccolo spoiler nel titolo del paragrafo ma, ahinoi, è un qualcosa contro cui andrai a sbattere già al terzo livello. Parliamo della consapevolezza che Rage Swarm è un lungo ciclo di azione frenetica e veloce senza alcun mordente o varietà ludica specifica. Nel dettaglio, parliamo di una serie di sfide lineari dove dovremo restare in vita e allo stesso tempo eliminare un dato numero di nemici.
Per sopravvivere, potremo schivare proiettili o utilizzare gli elementi stessi del livello mentre, per far fuoco, non dovremo fare assolutamente niente. Esatto, la nostra eroina spara e ricarica da sola. Questo perché, originariamente, Rage Swarm è uno di quei giochi per mobile a “un dito”. Quindi l’unica cosa che devi fare, per ogni singolo livello, boss inclusi, è muoverti e schivare. Tutto qui. Viene da sé che la monotonia è praticamente dietro l’angolo.
Monotonia fortificata dal fatto che i nemici sono quasi del tutto identici e che la varietà di sfida è legata solo al loro numero e alla quantità di proiettili che andranno a riempire lo schermo. Tra l’altro, più i nemici sono numerosi, più il titolo fatica a restare fluido, restituendo vistosi rallentamenti a schermo che spezzano una delle poche cose positive dell’opera: la velocità di gioco.
Questo perché, Rage Swarm è un titolo estremamente accessibile e adatto a chiunque, gradevole per sfide mordi e fuggi ma assolutamente dimenticabile. Per cercare di tenere ancorati gli utenti, ecco quindi subentrare una serie di personalizzabili sia estetici che utili per salire di livello e potenziarsi. Sia l’eroina che le sue armi ed equipaggiamento sono upgradabili investendo diverse tipologie di valute in game (oltre a dover superare un determinato numero di livelli).
Come da mobile, sono presenti ceste da aprire e un lungo ramo di abilità da sbloccare, così come sfide temporanee che si aggiornano man mano ma che, a conti fatti, oltre a fornirci una serie di equipaggiamento randomico, non apporta nulla di realmente “nuovo” al titolo che permane fossilizzato su una ciclicità ludica che fatica non poco a emergere.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, il titolo è dimenticabile. Sì, le animazioni sono abbastanza fluide ma tutto, dalle location ai nemici, risultano terribilmente anonime, oltre che riciclate all’infinito. Il tutto con un risultato complessivo che non lascia il segno. Discorso analogo per il sonoro, anche questo discretamente dimenticabile ma almeno non ridondante o monotono.
Da segnalare, infine, la totale assenza della lingua italiana. Un’assenza che si fatica a percepire considerando che la mole di testo a schermo è molto scarsa. Invece, per quanto riguarda le modalità offerte sull’ibrida Nintendo, Rage Swarm si conferma vincente in portabilità, forte della sua natura mordi e fuggi, mentre su schermo non garantisce alcun bonus memorabile.