Sviluppato da Team Ninja e pubblicato da Koei Tecmo, Ninja Gaiden 2 Black è stato recentemente annunciato e rilasciato a sorpresa durante l’Xbox Developer Direct 2025 del 23 gennaio. Si tratta di uno dei migliori hack and slash tecnici presenti sul mercato oltre a essere un titolo estremamente chiacchierato a causa delle sue diverse edizioni e una storia di sviluppo decisamente travagliata. Noi siamo tornati a vestire i panni di Ryu su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a far scorrere fiumi di sangue?
Ninja Gaiden 2 Black è una via di mezzo tra Black e Sigma
Prima di affrontare la narrazione di Ninja Gaiden 2 Black è bene chiarire cosa abbiamo tra le mani. Prima di tutto, seppur graficamente è difficile riconoscerlo data la bontà del lavoro svolto, questo presentato da Team Ninja è una remastered, non un remake. Sì, sono stati effettuati diversi interventi di “taglia e cuci” ma non è un remake e anzi, il titolo è ancorato all’originale in quasi tutti i suoi passaggi, inclusa soprattutto la struttura ludica e il level design (ripreso integralmente).
Entrando nel dettaglio, l’opera di base su cui hanno lavorato gli sviluppatori, nonostante la presenza della parola “Black” nel titolo, è Ninja Gaiden 2 Sigma (rifacimento dell’originale uscito su Xbox 360 e da molti ritenuto più problematico e meno appagante). Consapevoli di ciò, gli sviluppatori hanno eseguito una serie di operazioni per cercare di riavvicinare quanto più possibile l’edizione Sigma a quella Black, amputando alcune parti (come le boss fights) ma mantenendo comunque alcuni elementi (come la presenza di altri personaggi giocabili: Mimiji, Ayane e Rachel con capitoli a loro dedicati che spezzano un po’ il ritmo ma offrono una buona varietà ludica).
L’esperienza ludica qui proposta, è bella carica di gore e violenza, tra smembramenti inediti e litri e litri di sangue, aggiunta che può anche essere disattivata. Così come è presente ma del tutto opzionale, la “modalità eroe” che, ereditata sempre da Sigma, permette ai neofiti di poter vivere un’avventura più “semplificata” grazie un supporto automatico che irrompe nei momenti più complicati e pericolosi.
Detto ciò, ammettiamo che, seppur non “Black” puro, Ninja Gaiden 2 Black è un ritorno più che gradito, soprattutto per il versante ludico. Ricordiamo che le vicende del secondo capitolo vedono l’iconico protagonista, Ryu Hayabusa, inizialmente “ricercato” da una tale Sonia. Ebbene, la ricerca di Ryu metterà quest’ultimo all’interno di una catena di eventi sempre più imprevedibili e “demoniaci” che, seppur non pienamente coinvolgente o dettagliata, riesce a trascinarsi in un viaggio per il mondo discretamente vario, adrenalinico e soprattutto scenico.
Come smembrare gli avversari con stile
Ninja Gaiden 2 Black è un gioco puramente action identificabile come hack and slash dove ti ritroverai a percorrere livelli prettamente lineari e con l’esplorazione ridotta quasi all’osso (nonostante diversi collezionabili e bonus di vario genere ben nascosti). Il focus del titolo, d’altronde, è il combattimento che torna in questa edizione carico di brutalità sia scenica che ludica. E lo diciamo subito, il gioco non è facile e sa essere terribilmente crudele anche in modalità normale.
Prima di scendere nei dettagli ludici è bene evidenziare uno dei più grandi punti negativi del titolo, nonché reale nemico di buona parte dell’avventura: la telecamera. Seppur questa sia affidata all’analogico, tende a muoversi da sola e, soprattutto in scenari al chiuso, va letteralmente a impazzire col potenziale rischio di oscurare alcuni nemici e i loro relativi colpi. Avremmo sicuramente apprezzato un intervento per sistemarla un pochino meglio considerando che, essendo il titolo già ostico di suo, la telecamera rischia di complicare la situazione.
Complicazione aggravata a sua volta dal fatto che non sempre si ha ben visibile la posizione del nostro protagonista e può quindi capitare, complice la telecamera che si sposta come vuole, di confonderci coi nemici e menar fendenti a vuoto e incassare diversi brutti colpi. Dobbiamo però specificare che, una volta abituati alla follia della telecamera e allenato l’occhio alle forme e colori (nonché fisionomia) del buon Ryu, i problemi si dimezzano anche perché ci ritroviamo tra le mani uno dei miglior action game di sempre per fluidità, combo e conseguente soddisfazione.
Affettare i nemici è semplicemente una goduria soprattutto per il feedback restituito dal nostro arsenale che andrà ad arricchirsi man mano che andremo avanti nell’avventura (ogni arma ha una sua velocità, un suo “peso” e soprattutto un suo “set di combo” da padroneggiare). Arsenale che potrà essere potenziato utilizzando gli appositi punti del buon vecchio fabbro Muramasa. Gli stessi punti dove potrai acquistare oggetti curativi o di ricarica per i Ninpo spendendo Ki giallo (il Ki azzurro cura l’energia e il Ki rosso ricarica i Ninpo).
Questi ultimi sono particolari “magie” che possono essere utilizzate nel bel mezzo del combattimento per dar ulteriore fastidio ai nemici e arricchire la nostra danza mortale. I Ninpo consumano un’energia per utilizzo, energia che potrà essere ulteriormente potenziata in modo perenne se si trovano particolari oggetti. Anche l’energia vitale di Ryu (caratterizzata da una barra che può diventare in parte “rossa” nel subire determinati colpi e quindi non più ricaricabile autonomamente al completamento dello scontro) può espandersi in modo passivo raccogliendo determinati oggetti accuratamente nascosti in giro per le aree di gioco.
Aree che, come anticipato, nascondono diversi piccoli segreti e che sfruttano bene le abilità di movimento del protagonista come la corsa sul muro, i salti tra due pareti molto vicine tra loro (utili a scalare zone in verticale), arrampicarsi a tubi e quant’altro. Abilità “esplorative” utili anche in battaglia e a cui si aggiunge anche l’arco, non perfettamente “fluido” e comodo da usare ma utilissimo (se non essenziale) contro i nemici a distanza o quelli volanti. E parlando di nemici (di cui evidenziamo la varietà, l’intelligenza e il set di mosse), occhio a quando li si smembra (come amputare un braccio o una gamba) in quanto, seppur indeboliti fisicamente per ovvie ragioni, possono riservare spiacevoli sorprese letali.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Ninja Gaiden 2 Black si difende estremamente bene al punto tale che, non solo non sembra una remastered di un titolo del 2009 (anno di pubblicazione dell’edizione Sigma) ma può rivaleggiare con molti dei titoli del catalogo odierno. L’Unreal Engine 5 mostra la sua potenza scenica dando spazio a giochi di luce preziosi e a un look generale dell’esperienza molto curato e appagante. Così come sono nettamente migliorati i vari personaggi su schermo le cui movenze, fluide e sceniche, sono un sincero spettacolo per gli occhi.
C’è da dire che già il titolo originale si difende con estrema potenza, e questa riedizione non fa che confermare la sua bontà originale sia sul versante ludico che tecnico ma anche sonoro. E a tal proposito, la colonna sonora di Ninja Gaiden 2 Black si conferma identitaria, coinvolgente e perfettamente coerente con l’azione a schermo. Impreziosita da effetti sonori azzeccati e curati e un doppiaggio idoneo. Da segnalare anche la graditissima presenza dei sottotitoli in lingua italiana.