Jens Matthies ci parlerà del suo lavoro e del suo futuro
Il direttore creativo della MachineGames Jens Matthies, è stato recentemente intervistato proprio all’uscita per Xbox One di “Wolfenstein“.
Spiega che dietro all’idea del semplice gioco, ci sia molto di più. C’è l’idea dell’utente di immergersi nella storia, di viverla e farla sua.
Precisa che anche il comparto multiplayer sia molto importante, ma che non si tratta della stessa cosa, in quanto con il multiplayer tutte le scelte sono comunque influenzate da terze persone. Non c’è la così detta “intimità” che si può avere nel primo.
Un aspetto importante, spiega, è mantenere un buon equilibrio tra storia narrativa e storia del gioco, molto difficile da raggiungere, per evitare di rovinare l’una o l’altra.
Con il passare del tempo, le nuove tecnologie hanno introdotto molti più dettagli per lo sviluppo di un gioco. Se venti anni fa si era concentrati sui soli lineamenti di un personaggio, ora ci vogliono ore ed ore per lavorare su piccoli particolari, come ad esempio sui dei denti.
Giochi come Space Quest, Half-life e Ico hanno ispirato molto Jens nel suo lavoro, e precisa nel dire che alcuni non hanno bisogno di una storia per essere ricordati nel tempo, proprio come Tetris. Chiunque ha avuto modo di giocarci, ancora oggi.
Per Jens il gioco che più si avvicina alla perfezione è The last of Us. Citando una scena del gioco, trova che ci sia un’armonia nello sviluppo della stessa. Ogni dettaglio è in linea con i personaggi, la musica e l’ambiente che li circonda.
Nel concludere l’intervista, gli viene chiesto come vede l’evoluzione del single-player nei prossimi anni. Jens risponde che si aspetta più attrattiva e un rapporto sempre più stretto tra il personaggio del game e quello reale. Quasi diventare un tutt’uno.