Il successo di Elden Ring ha contribuito in modo significativo all’espansione del sottogenere dei souls-like, portandolo a un pubblico molto più vasto e consolidando la fama di FromSoftware come uno studio di culto nell’industria videoludica. Questo trionfo ha spinto la software house giapponese a esplorare nuove direzioni, come dimostrato dall’espansione Shadow of the Erdtree. Tuttavia, FromSoftware ha deciso di intraprendere un ulteriore passo verso un territorio ancora poco esplorato nei suoi titoli: il multiplayer.
L’annuncio a sorpresa durante i The Game Awards 2024 ha svelato Elden Ring Nightreign, un souls-like che introduce elementi rogue-lite e segna il primo tentativo dello studio di realizzare un titolo interamente incentrato sul multiplayer. Abbiamo avuto modo di testarlo in anteprima per scoprire se FromSoftware sia riuscita ancora una volta a innovare il genere o se questo rappresenti il primo passo falso della casa giapponese.
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Elden Ring Nightreign – Tra Soulslike e Rogue-lite
Elden Ring Nightreign si colloca narrativamente come una storia parallela agli eventi del titolo principale, ambientata nel “Regno della Notte” successivamente alla Disgregazione, evento cardine di Elden Ring. Fin dall’inizio della partita, il giocatore viene accolto in una versione alternativa della Tavola Rotonda, che funge da hub centrale per avviare le spedizioni e creare oggetti con i materiali ottenuti durante le incursioni.
Il gameplay di Elden Ring Nightreign si sviluppa attraverso cicli giornalieri di 15 minuti, durante i quali i giocatori devono esplorare la mappa alla ricerca di nemici e boss secondari, con l’obiettivo di raccogliere equipaggiamenti sempre più potenti e rune. Durante il giorno, è possibile potenziare il proprio personaggio eliminando avversari che rilasciano un numero considerevole di rune e aprendo scrigni contenenti armi e oggetti dalle caratteristiche simili a quelle del titolo base, ma con abilità e peculiarità uniche. Tuttavia, ogni arma possiede un requisito minimo di utilizzo, proprio come in Elden Ring, e se il personaggio non soddisfa tali condizioni, non potrà sfruttarne appieno il potenziale.
L’ambientazione richiama una versione modificata di Sepolcride, con un level design che alterna castelli, rovine e caverne che siamo stati abituati a vedere nel gioco base, facilitando l’esplorazione e il passaggio da un punto d’interesse all’altro. Affrontare i boss non solo garantisce un’abbondante quantità di rune, ma permette anche di scegliere tra nuove armi o abilità passive da equipaggiare, consolidando la componente rogue-lite del gioco. L’assenza dell’armatura (almeno in questa fase di test) spinge il giocatore a costruire il proprio stile di gioco combinando armi, oggetti e amuleti ottenuti durante l’esplorazione.
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Le Grazie disseminate nella mappa non solo permettono di recuperare la salute e ricaricare le fiasche, ma anche di livellare il personaggio. Tuttavia, il sistema di progressione è stato semplificato: non è più necessario distribuire manualmente i punti nelle statistiche, poiché il gioco lo fa automaticamente. Questo rende l’esperienza più fluida e immediata, senza sacrificare la profondità strategica.
Quando la notte cala, la Marea Notturna entra in gioco, restringendo progressivamente l’area esplorabile con una fitta nebbia, in modo simile alle meccaniche dei battle royale come PUBG e Fortnite. I giocatori sono costretti a convergere verso una zona delimitata per affrontare il boss notturno. Questo ciclo si ripete fino a un massimo di tre volte, mantenendo progressi ed equipaggiamenti ottenuti, fino allo scontro finale contro il Lord della Notte.
La gestione della morte in Elden Ring Nightreign è stata adattata alla natura cooperativa del gioco. In caso di sconfitta, il giocatore non viene eliminato immediatamente, ma accumula una penalità progressiva che rende sempre più difficile la rianimazione da parte dei compagni. Per essere resuscitati, è necessario che un alleato colpisca il corpo del giocatore caduto, e più volte si muore, maggiore sarà il numero di colpi necessari per tornare in vita. Se tutti e tre i giocatori vengono sconfitti durante la notte, il ciclo si interrompe e si ritorna al hub di gioco. Tuttavia, in caso di morte definitiva, sarà comunque possibile recuperare le rune perse, come accade nei souls-like tradizionali.
Elden Ring Nightreign rappresenta un’evoluzione per FromSoftware, combinando elementi souls-like con dinamiche rogue-lite in un contesto interamente multiplayer. Sebbene la struttura di gioco risulti più immediata e accessibile, la difficoltà rimane elevata, richiedendo coordinazione e attenzione costante per sopravvivere. Elden Ring Nightreign non semplifica l’esperienza, ma piuttosto la rende più dinamica e adattabile, offrendo un nuovo modo di vivere l’universo di Elden Ring senza snaturarne l’essenza.Resta da vedere se questa nuova direzione riuscirà a conquistare il cuore dei fan di lunga data e dei nuovi giocatori, ma una cosa è certa: FromSoftware ha ancora molte carte da giocare.
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Classi e combattimento
Una delle prime cose che si notano impugnando il pad è la velocità e l’immediatezza del gameplay. Se pensate che Elden Ring Nightreign sia simile o quasi identico alla base di Elden Ring, vi sbagliate. Il movimento è molto più fluido e rapido, permettendo non solo di saltare più in alto e superare ostacoli imponenti, ma trasmettendo una sensazione di dinamicità che ricorda Sekiro e Bloodborne. Questo non sorprende, dato che il director di Elden Ring Nightreign è Junya Ishizaki, veterano del team di sviluppo che ha lavorato ai precedenti Souls in e, in particolare, al combat design di giochi come Bloodborne.
Il ritmo frenetico di Elden Ring Nightreign si riflette anche sulle classi disponibili. A differenza dei precedenti Souls, non è possibile personalizzare liberamente il proprio personaggio, ma si può scegliere tra classi predefinite, ognuna con abilità uniche e stili di combattimento distintivi. Nel test erano presenti quattro personaggi, anche se è stato confermato che ce ne saranno otto nella versione finale.
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- Wylder: una classe bilanciata che si avvicina al gameplay base di Elden Ring, equipaggiata con uno spadone lungo e un piccolo scudo. La caratteristica distintiva è un rampino che ricorda quello di Sekiro, utile per attirare i nemici a sé. La sua Ultimate, Wedge of Invasion, permette di lanciare una lancia esplosiva caricabile.
- Duchess: la classe più agile, dotata di un pugnale magico. La sua schivata ha un ampio numero di frame di invulnerabilità, richiamando Bloodborne. Sebbene difficile da padroneggiare, è estremamente potente nelle mani giuste. La sua abilità consente di replicare il danno dell’ultimo attacco eseguito (sia dai nemici che dagli alleati), mentre l’Ultimate la rende invisibile, estendendo l’effetto anche ai compagni.
- Guardian: una classe tank con un aspetto simile a un falco. Armato di una grossa alabarda e uno scudo massiccio, le sue abilità sono legate a tempeste di vento. L’Ultimate gli permette di saltare e schiantarsi a terra con un attacco ad area devastante, fornendo anche un breve periodo di invulnerabilità agli alleati.
- Recluse: il caster del gruppo, l’unico capace di recuperare PM (Punti Mana). Può marchiare i nemici per ottenere mana e dispone di uno stile di gioco incentrato sulla combinazione di tre elementi magici (fuoco, sacro e magia). La sua Ultimate applica un marchio a un nemico, consentendo di rigenerare sia punti mana che vita per tutta la squadra.
L’interazione tra i giocatori in Elden Ring Nightreign è fondamentale per la riuscita della partita, e la sinergia tra le classi aggiunge un livello strategico interessante. Durante il test, From Software ha inserito diversi nemici e boss iconici: da Margit alla Regina Semiumana, fino al Demone Centipede di Dark Souls, adattato al gameplay di Elden Ring. Il ciclo del gioco si basa sull’esplorazione e sul potenziamento progressivo fino allo scontro con il boss finale.
Esplorando la mappa è possibile trovare altari per aumentare le fiaschette (di base si parte con tre), mercanti per potenziare armi e acquistare oggetti utili e tombe che permettono di attivare incantesimi oscuri per colpire gli avversari. Nell’hub della Tavola Rotonda si può esplorare e avviare sessioni di allenamento per provare le classi e le loro abilità.
Sul fronte grafico, ci troviamo di fronte a un gioco molto simile all’originale Elden Ring, con la stessa fluidità e la possibilità di scegliere tra prestazioni e qualità grafica. Il gioco appare piuttosto pulito, senza bug evidenti o particolari problemi tecnici. Il mondo di Elden Ring Nightreign, pur essendo uno spin-off, è visivamente affascinante e introduce nuovi elementi artistici che arricchiscono ulteriormente l’estetica già incredibile del titolo principale.
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Certezze e Dubbi
L’atmosfera di Elden Ring Nightreign rimane suggestiva, e il comparto sonoro si distingue con musiche coinvolgenti, alcune delle quali inedite. Tuttavia, abbiamo riscontrato alcune problematiche legate ai server, con disconnessioni durante le partite e interruzioni di sessioni, sebbene ciò sia comprensibile trattandosi di un test mirato a individuare e risolvere eventuali criticità sia sul fronte ludico che su quello tecnico. Speriamo che questi problemi vengano risolti prima del lancio ufficiale di Elden Ring Nightreign previsto per il 30 maggio.
Elden Ring Nightreign si conferma estremamente coinvolgente e divertente da giocare, con partite che, nonostante la durata di un ciclo possa essere significativa, non risultano mai noiose. Un approccio interessante al gioco che sembra riflettere la volontà di From Software di esplorare nuovi generi e sperimentare meccaniche inedite, forse in vista di un futuro Elden Ring 2 o altri progetti ancora inediti. Elden Ring Nightreign appare quasi come un banco di prova per possibili innovazioni da integrare nelle prossime produzioni dello studio.
La scelta di renderlo più arcade, veloce e accessibile, eliminando alcuni elementi della progressione, ha reso l’esperienza più snella e immediata senza però semplificarla eccessivamente. Rimangono alcuni dubbi, specialmente riguardo al supporto post-lancio, poiché, pur non essendo un live service, il successo a lungo termine di Elden Ring: Nightreign dipenderà dalla costanza degli aggiornamenti e dall’eventuale aggiunta di contenuti.
Un’altra questione cruciale è il bilanciamento di Elden Ring Nightreign, dato che alcune classi ed elementi di gioco necessitano di un aggiustamento per garantire un’esperienza più equa, soprattutto per chi gioca in solitaria, dove la difficoltà risulta particolarmente elevata. Infine, essendo il primo vero esperimento multiplayer per un titolo standalone di From Software, la stabilità e l’efficienza dei server saranno elementi fondamentali affinché il gioco possa funzionare al meglio sin dal lancio. Non resta quindi che attendere il 30 maggio per scoprire il risultato finale di Elden Ring Nightreign.