Sviluppato e pubblicato da Capcom, Monster Hunter Wilds è un action RPG che porta la saga a una svolta sorprendente, migliorando diversi punti che avevano reso il capitolo precedente (Monster Hunter World) degno degli elogi di critica e pubblico. Siamo davanti a un nuovo livello di potenza che detta una soglia complicata da raggiungere per competitor e per la stessa saga. Noi siamo andati a cacciare mostri su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione. Pronto a scoprire i segreti delle terre proibite?
Monster Hunter Wilds mai così narrativo
Monster Hunter è una saga che non è di certo ricordata per la bontà narrativa che, anzi, fungeva quasi prevalentemente da contorno, infarcita da sequele di eventi non sempre ben connessi o ispirati. E che dire dei personaggi di contorno? Ancorati al proprio ruolo e servi della propria funzione ludica senza gran carattere se non un’identità prettamente estetica (è impossibile dimenticare lo Chef Miauscoloso).
Ebbene, Monster Hunter Wilds è un titolo in grado di regalare una storia lineare gradevole da inizio alla fine, trascinandoci in oltre quindici-venti ore (tempo medio per raggiungere i primi titoli di coda) che soddisfano e regalano una sensazione concreta di avventura riplasmando la formula, comunque presente e classica, fatta di “caccia un mostro, torna all’hub e vai a cacciare un mostro ancora più forte”. Tale formula c’è, fa parte dell’ossatura della saga ma è funzionale al racconto e acquisisce maggiore fascino e interesse.
I mostri, superstar indiscusse dell’intera opera, non sono solo bestie da massacrare per ottenere materiali, ma sono inseriti all’interno dell’intreccio narrativo dando forma a una lore che fin’ora era stata sfruttata troppo sommariamente. Ci troviamo quindi alla prima, grande e concreta avventura di Monster Hunter, dai toni ibridi, ora scanzonati e ora più seriosi, con tanto di messaggi semi filosofici finali e ancorati prevalentemente al primo personaggio che vedremo su schermo.

Parliamo di Nata, un giovane che si ritrova, suo malgrado, costretto alla fuga. Una rocambolesca fuga per salvarsi la vita. Il motivo è semplice, una bestia sta dando la caccia al suo villaggio e lui è praticamente l’unico che sembra sfuggire alla sua ira, grazie anche all’aiuto di un altro uomo a lui molto caro. Passa del tempo e il ragazzino viene recuperato dai membri della Gilda di cui fa parte anche il nostro personaggio. Personaggio che, per inciso, potrai interamente plasmare a tuo piacimento grazie a un editor ben dettagliato e vario che va a curare anche dettagli molto minuziosi (in particolare del viso).
Occhio all’editor… in quanto in Monster Hunter Wilds potrai cambiare l’aspetto del tuo personaggio solo una volta gratuitamente. Hai letto bene, per poter ricambiare più di una volta l’aspetto del tuo personaggio, dovrai pagare. Nel dettaglio, bisogna acquistare un pacchetto da “tre cambi” al costo di 6,99 euro. Inutile dire che tale scelta, prettamente economica, getta piccole ombre su un titolo decisamente radioso. Da segnalare comunque anche la presenza di DLC estetici e/o di risorse, totalmente gratuiti.
Tornando alla narrazione, c’è da dire che il nostro protagonista non sarà passivo al corso degli eventi ma, anzi, ha un suo carattere, un suo modo di pensare e di agire. Si tratta di un cacciatore che vive di questo e non sembra aver timore di nessun mostro. Certo, non brilla per scrittura, ma il fatto che non sia limitato a ruolo di sfondo come spesso succede agli avatar costruiti dall’utente, è molto apprezzato e soprattutto risulta credibile e coeso al resto del mondo di gioco.

Discorso analogo per il nostro fidatissimo compagno Felyne (anche questo liberamente personalizzabile grazie a un editor leggermente meno articolato) che non solo funge da assistente durante le battaglie ma è anche un membro attivo e partecipe delle vicende. E parlando del cast, quello di Monster Hunter Wilds, nonostante gli inevitabili cliché, riesce ad andare oltre ai suoi stessi limiti. In soldoni, dal fabbro all’assistente delle missioni, questi personaggi diventano parte attoriale e viva delle nostre avventure oltre che membri essenziali per le loro funzioni ludiche (che approfondiremo nei paragrafi successivi).
Da segnalare anche la presenza di personaggi più di “contorno” tra cui spiccano un biologo assetato di sapere, una mercenaria impavida e soprattutto lui, l’Errante… di cui non aggiungiamo altro per non rovinare la sorpresa ma abbiamo molto apprezzato i suoi vaneggiamenti. A questi si aggiungono poi le varie tribù “inedite” e che popolano, contro ogni previsione della Gilda, le terre proibite (sede delle avventure di Monster Hunter Wilds).
Tali tribù spiccano essenzialmente per la loro cultura e tra eventi, cerimonie, modi di vivere e quant’altro, si tocca ludicamente con mano delle micro società plasmate tanto sul bioma di appartenenza quanto sulla fauna (mostri inclusi) che li circonda. Il tutto rafforzando la già citata lore della saga e l’esperienza narrativa e avventurosa stessa. E tornando allo scopo principale della narrazione, la scintilla che darà il via all’avventura, è Nata stesso e la volontà della Gilda di studiare le terre proibite (da cui il ragazzino afferma di provenire).

Ancora più stratificato e appagante
Monster Hunter Wilds è un action game in terza persona 3D che ha praticamente dato vita a un sottogenere tutto suo dove le vicende sono focalizzate sullo studio e la caccia di determinati mostri (ognuno caratterizzato da pattern d’attacco ben precisi, statistiche, debolezze e bonus di vario genere). Quest’ultimo capitolo tiene in considerazione la natura più conservatrice di Monster Hunter Rise ma si riallaccia con maggior prepotenza a Monster Hunter World.
In effetti, Wise è l’evoluzione naturale di World, di cui ne recupera la struttura potenziandola di molto. La prima cosa a spiccare per immensità e cura nella costruzione, è il level design delle macro aree che fungono da open world. In pratica, come per Monster Hunter World, il mondo di gioco è diviso in macro biomi estremamente elaborati e la cui mappa ci sorprende per cura e utilità pratica (con una miriade di indicatori che ci aiutano non poco nella caccia e nell’esplorazione stessa).

Esplorare in Monster Hunter Wilds è una pura gioia. Parliamo di aree molto più vasto e perfettamente modellate anche in verticale, con zone segrete e soprattutto con un sistema di “vita” concreto ed efficiente. Ogni zona ha la sua fauna fatta di prede e predatori e questi agiscono a prescindere da noi. Tralasciando i mastodontici scontri tra grandi creature (che ricordano in alcuni casi le botte tra King Kong e Godzilla), anche la microfauna ha le sue battaglie.
Banalmente, ci è capitato di assistere a un piccolo volatile che si posava su una pianta… carnivora. E questa se lo è pappato senza pietà, sputacchiando una piuma. Sono piccoli dettagli che rendono il tutto estremamente bello da vivere e osservare, oltre che naturalmente cacciare. Perché sì, oltre a eliminare i mostri (elemento che tratteremo a breve) potrai pescare e catturare la micro fauna col retino.

Seikret: Non chiamatelo Chocobo
Quest’ultima attività è potenziata tantissimo grazie al rampino. Quest’ultimo ci permette di interagire con elementi a distanza e di raccogliere risorse (il cui numero è aumentato ulteriormente) preziose senza doverle raggiungere a piedi o col Seikret. Ma cos’è un Seikret? A prima vista sembra un Chocobo e in effetti la sua funzione è molto simile. In breve si tratta di una delle introduzioni più rilevanti e rivoluzionarie di Monster Hunter.
Tale cavalcatura piumata si unisce in pianta stabile al nostro set di alleati fissi oltre che di “strumento” tanto esplorativo quanto di battaglia. Il pennuto/mostro è utilissimo per spostarci nelle macro aree di gioco e lui può spostarsi sia autonomamente (basta impostare un obiettivo e ci andrà lui autonomamente, consentendoci di curarci, usare la cote per migliorare lo stato dell’arma, catturare la microfauna che entra nel nostro raggio visivo o raccattare risorse a distanza) che cedere alla nostra guida manuale.

Non solo, il Seikret è molto più veloce di noi, non consuma la nostra barra di “stamina” e può salire alture di un certo livello, sbloccando zone inedite. Inoltre, cavalcandolo, potremo anche sferrare dei colpi ai nemici oltre a poter letteralmente balzare dalla sella e tentare di atterrare sui nemici (sì, torna la possibilità di salire sui nemici per causargli danni extra mentre questi provano a liberarsi di noi).
Altra funzione del Seikret è quella di custodire le scorte di soccorso standard offerte gratuitamente dalla Gilda (e che saranno anche, in alcuni casi, rimpolpate nel corso stesso delle missioni) e la nostra arma secondaria. Esatto, in Monster Hunter Wilds potremo avere ben due armi ma potremo cambiarle unicamente stando in sella al Seikret. Tranquillo, il passaggio da Seikret a piedi (e viceversa) è quasi istantaneo a differenza della classica gestione dell’inventario che richiede un po’ di pratica da parte dei neofiti.

Un combattimento che esalta
Il combat system di Monster Hunter Wilds è una naturale evoluzione della saga di cui ne rispetta i cardini classici introducendo però migliorie più fluide e ancora più appaganti. Nel dettaglio, parliamo del “focus” e del sistema di “ferite”, un vero e proprio mirino con cui indirizzare i nostri colpi. In più, più colpisci un dato punto, più è probabile dar vita a “ferite” sul colpo del nemico.
Si tratta di una zona “luminata di rosso” che se colpita con una determinata mossa, dona vita a una combo automatica che porta a distruggere la ferita, causando danni extra e permettendoci il potenziale recupero di risorse aggiuntive. Ciò va a potenziare ulteriormente il combattimento che diventa ulteriormente strategico e più appagante (oltre che prezioso in termini di materiali).
Da segnalare anche la possibilità di “attacchi a sorpresa”, effettuabili alle spalle del nemico e che causano danni ulteriori. Oltre a un sistema ancora più ramificato di occasioni ambientali interattive (e non) da poter sfruttare a nostro vantaggio (oltre alle trappole da portare con noi) come stalattiti da far cadere o rospi da far esplodere o, ancora, lucciole abbaglianti. A ciò si aggiunge anche la possibilità di intercettare altre creature per cercare di far scattare risse tra mostri (sempre una gioia per gli occhi).

Ovviamente, ogni mostro ha le sue fasi e le sue mosse, in Monster Hunter Wilds ancora più dettagliate e ramificate con cambi “fisici” a seconda dei poteri in atto (alcune creature sono semplicemente magnifiche per come sono state progettate). Per la struttura di gioco, invece, come detto si inizia con una campagna discretamente lineare che per molti può assomigliare anche a una sorta di macro tutorial in quanto, oltre a introdurre le zone e i vari mostri, introduce gradualmente anche sistemi di gioco e strumenti.
La campagna principale risulta comunque appagante oltre che perfetta per i neofiti, presentando una curva di difficoltà mai troppo eccessiva e offrendo i primi reali ostacoli a partire dal terzo capitolo. Discorso diverso per il post-game, vero fulcro del titolo oltre che la parte più alla “Monster Hunter” del capitolo (in un’offerta ludica che ricorda gli schemi proposti da Granblue Fantasy: Relink, di cui puoi recuperare la nostra recensione). Qui saremo chiamati a svolgere innumerevoli missioni secondarie e facoltative (o a rigiocare le missioni della campagna, a nostra discrezione). Il tutto per accumulare punti di Grado Cacciatore, una barra d’esperienza che andrà a sbloccare i “capitoli extra”.

Ed è sempre nel post-game che la natura esplode, offrendo cicli climatici tutti da scoprire (ci sono veri e propri cambiamenti atmosferici che influenzano fauna e risorse) oltre a innumerevoli indagini e misteri da svelare. Questa è però anche la fase più “ripetitiva” quella dove si affrontano sempre gli stessi mostri alla ricerca dei materiali più pregiati per poi farmare equipaggiamento sempre migliore (pratica comunque presente nella campagna principale ma resa più accessibile). Equipaggiamento che vedrà sbloccare un ulteriore livello (con tanto di variante estetica ulteriore).
Per variare il tutto, nel post-game ritorna anche la pratica di cattura delle creature giganti, le stesse creature che si ritrovano ad avere una sorta di “varianti” (tutte da affrontare in un crescente di sfida che è semplicemente la gioia di un cacciatore) e gli sviluppatori hanno anche in progetto delle missioni evento online che cambiano nel tempo (al momento ne sono attive due). E parlando dell’online, il sistema offerto da Monster Hunter Wilds è veloce e appagante, con tanto di razzo SOS che permette di far accorrere in soccorso fino ad altri tre cacciatori (per un massimo di 4 giocatori totali per sfida).
Nel caso non dovesse rispondere nessuno alla nostra chiamata, il titolo ci invierà dei PNG di supporto (prevalentemente personaggi che conosceremo nell’avventura principale). Contenutisticamente, Monster Hunter Wilds si difende egregiamente con una mole di cose da fare enorme. Senza contare il fatto che puoi liberamente smarrirti in un mondo di gioco letteralmente pieno di piccole e grandi sorprese da svelare.

Grafica e sonoro
Se fino ad ora abbiamo steso solo meritati elogi per Monster Hunter Wilds, sul versante grafico tocca segnalare alcune cose. Ricordiamo che parliamo della versione per PlayStation 5 dove il titolo, comunque, ha svolto bene il suo lavoro, tenendo in considerazione la mole di elementi a schermi animati contemporaneamente e la natura da semi open world comunque vasta e ben strutturata.
Il titolo offre di suo ben tre modalità per settare la grafica del titolo. La prima da priorità alla risoluzione, migliorando quindi i dettagli estetici di mostri, personaggi e ambienti (soprattutto in termini di illuminazione) ma andando ad abbattere il frame rate che si attesta sui 30fps. La seconda è denominata “bilanciata” e prova a trovare un compromesso tra una risoluzione decente e i 40fps (a nostro avviso, è la peggiore delle tre modalità).
La migliore, per fluidità di gioco, è la modalità che dà priorità al frame rate puntando ai 60fps a scapito però della risoluzione grafica che perde qualche dettaglio. A prescindere dalla modalità scelta, il dover cedere comunque a un compromesso potrà far storcere il naso a più di un utente ma, ancora una volta, il risultato finale non è da bocciare. Abbiamo tra le mani un gioco mastodontico e in grado di regalare ore e ore di divertimento.
Sul lato del sonoro, nulla da dire. Una colonna pazzesca, tanto identitaria quanto coinvolgente e coerente con quanto avviene a schermo e a cui si sommano ottimi elementi ambientali (che contribuiscono a rendere vivo l’ambiente che andremo ad esplorare) e un buon doppiaggio in lingua italiana (elemento sempre più raro). Presenti, ovviamente, anche i sottotitoli in italiano.