Adesso è ufficiale: invecchiare è una questione di testa.
Intendiamo naturalmente il cervello in particolare, l’ipotalamo, una regione che regola le funzioni accrescitive, riproduttive e metaboliche.
Nel 2013, dei ricercatori hanno dimostrato che quest’area cerebrale controlla il processo di invecchiamento corporeo.
La sede d’azione è un piccolo aggregato cellulare di staminali neuronali, già note come responsabili della formazione di nuovi neuroni cerebrali.
Il numero di cellule diminuisce con l’avanzare dell’età, si è verificato poi che iniettando nel cervello staminali fresche di topi adulti, l’invecchiamento può essere arrestato.
Prima di arrivare a questo punto, gli scienziati hanno dovuto dimostrare che questo grappolo di cellule era effettivamente il regolatore dei meccanismi di degenerazione senile: lo hanno fatto distruggendo selettivamente queste staminali nel cervello di topi di mezza età.
“ Questa alterazione ha fortemente accelerato l’invecchiamento rispetto ai soggetti di controllo, e gli animali che hanno subito la distruzione cellulare sono morti prima della norma”.
Ha detto Dongsheng Cai, che ha diretto la ricerca.
Gli studiosi hanno provato a iniettare nuove staminali in questa regione cerebrale sia di topi di mezza età, nei quali era stato precedentemente eliminato il cluster cellulare, sia in topi più anziani.
Le iniezioni hanno prodotto esattamente gli effetti anti-degenerativi previsti.
Si è anche riscontrato che le staminali hanno lo stesso, effetto anche in seguito a rilascio di molecole dette microRNA, che influenzano l’espressione genica e vengono immesse nel liquor cerebrospinale, all’interno di minuscole particelle dette esosomi.
Ora la speranza è che possano essere sviluppati nuovi trattamenti per malattie dell’età senile, basati sull’iniezione di esosomi nell’ipotalamo.