Andiamo ad analizzare Into the Breach, titolo firmato Subset Games, casa indipendente produttrice di FTL: Faster Than Light, uscito nel 2012.
Il titolo è un GDR strategico in un ambientazione che spazia tra il fantasy ed il post-apocalittico. Per poter giocare non serve alcun tipo di controller, bastano solamente mouse e tastiera.
Una terra da salvare
La trama del titolo è molto semplice: la terra è minacciata da una strana specie di mostri insettoidi chiamati Vek, e noi dobbiamo farli fuori a suon di botte con i nostri tre Mech. La storia si svolge in quattro isole (inizialmente sarà possibile partire soltanto da una, sbloccando degli obbiettivi si potrà partire da un’isola qualsiasi) più una quinta isola che non è nient’altro che il livello finale. Vi sono tre livelli di difficoltà: La differenza sta principalmente nella quantità di nemici che si spawneranno ad ogni combattimento. Essendo un gioco basato sulla singola lotta contro un nemico, non è presente alcun multiplayer, peccato.
La dinamica di gioco non è complicata: ogni Mech può fare un movimento ed un attacco per turno e la stessa cosa potranno fare i nemici. Alcuni attacchi possono colpire a distanza, altri invece a corto raggio. Si possono però personalizzare armi e capacità di ogni Mech: ad esempio, un Robot dotato di solo arpione per spostare mezzi può ricevere un’arma secondaria che infligge danni. La personalizzazione dei robot può essere effettuata prima di ogni battaglia. In caso uno dei piloti muoia in battaglia può essere rimpiazzato da un automa, che a differenza del pilota non porterà bonus d’apprendimento.
Gli scenari sono differenti per ogni isola e avranno particolarità uniche che potremo sfruttare a nostro vantaggio per eliminare più in fretta i nemici, questo ci è garantito dal fatto che quasi sempre il gioco ci mostrerà in anticipo il movimento successivo dei Vek, cosa che semplifica il gioco significativamente.
Game Over, più doloroso del previsto
È davvero odioso perdere in Into the Breach e si hanno due modi per farlo: venire sconfitti in battaglia (cosa alquanto improbabile) e perdere tutta l’energia. L’energia si perde se vengono danneggiate strutture sul campo di battaglia: quando l’energia arriva a zero, è finita e la linea temporale di gioco viene persa. Il giocatore dovrà quindi scegliere solo un pilota (se possibile) da portare con sé nella nuova partita e ricominciare. Daccapo, ogni volta! I problemi principali di questa soluzione sono due: si ha a disposizione un solo salvataggio e perderemo tutte le personalizzazioni al nostro Mech, rimarranno solo i bonus del pilota. Essendoci un continuo ricambio di personaggi, a cui volendo potremo anche dare il nome, non esiste alcuna caratterizzazione significativa. Questo ovviamente escludendo le scontatissime frasi in caso di vittoria, sconfitta ecc…
Comparto tecnico
Per la grafica abbiamo poco da dire, dato che ci troviamo in uno stile retrò a 16 bit. Va fatto però un piccolo apprezzamento per il character design, comunque apprezzabile. La colonna sonora invece non lascia segni particolari limitandosi ad “accompagnare” il gioco per tutta la sua durata. Non male, ma nemmeno irresistibile. Stessa cosa vale per gli effetti. D’altra parte va detto che il gioco è fluido e non sembra presentare bug o particolari noncuranze, cosa particolarmente apprezzata.
REQUISITI MINIMI:
-
- Sistema operativo: Windows Vista/7/8/10
- Processore: 1.7+ GHz or better
- Memoria: 1 GB di RAM
- Scheda video: Must support OpenGL 2.1 or higher. Intel HD 3000 or better.
- Memoria: 300 MB di spazio disponibile
In conclusione
Il gioco è ben fatto ed in alcune situazioni richiede un certo ingegno per superare alcuni livelli. Tuttavia dopo qualche ora e qualche partita tende a diventare statico e ripetitivo, inoltre il prezzo di €14,99 mi sembra un po’ eccessivo per un titolo così poco longevo. Into The Breach non è un cattivo gioco ma manca quindi di dinamicità. In conclusione possiamo dire che il team di Subset Games è assolutamente valido, ma probabilmente manca ancora di esperienza, e nel titolo si può notare.