Nella storia recente del media ludico, ma più in generale di tutta l’infrastruttura d’intrattenimento moderna, si sono susseguiti (e lo fanno tutt’ora) una quantità spaventosa di personaggi, di alterne fortune e successi, che gremiscono in modo quasi continuativo l’ambiente. Tali figure, spesso in qualche modo collegate all’ambiente ludico, offrono, nella maggior parte dei casi, un intrattenimento ripetitivo e stantio, adagiandosi su un copione che sembra quasi scritto a priori, risultando alla lunga dei “more of the same” di un qualcosa già esistente. Proprio su questa falsariga nasce la figura dello YouTuber, del Twitcher o più semplicemente dello “streamer”. Questa moda è ormai riconosciuta ufficialmente come un vero e proprio lavoro e tanti di quelli che vi si sono cimentati oggi ne fanno la loro professione. Non tutti gli streamer, però, sono uguali e c’è chi è riuscito a distinguersi dalla massa grazie ad un prodotto di elevata qualità e ad una grande personalità. Al Comicon di Napoli di quest’anno, per la gioia di migliaia di persone, è intervenuto sul palco uno degli YouTuber più amati, preparati e qualificati del panorama attuale: Michele Poggi, in arte Sabaku no Maiku.
Le origini del nome: cosa significa Sabaku no Maiku?
La prima domanda alla quale il buon Michele ha risposto è forse quella che tutti gli avrebbero fatto per aprire le danze: le origini del nome. Ebbene, questa domanda ha ricevuto una risposta molto precisa, in pieno stile Sabaku. Il nome è un misto tra il suo nome reale ed un altro soprannome che lui si è attribuito (Mike of The Desert): “Sabaku” in giapponese significa “deserto” e “Maiku” è la pronuncia scritta di Mike, sempre in giapponese. Il nomignolo “Mike of the desert” è venuto fuori a causa degli storici problemi di connessione del buon Mike, che vive (ma presto si trasferirà e giocherà con tutti noi in pvp a Dark Souls III o alla Remastered) in un piccolo paesino del Lazio, in cui l’ADSL e la fibra ottica risultano ancora non pervenute. Di conseguenza, anche i canali YouTube e Twitch del ragazzo hanno nomi simili, un misto tra il giapponese e le parole inglesi scritte come si pronunciano in Giappone (Sabaku no Pureeyaa ad esempio, dove “Pureyaa” sta a significare “Player”, e così via).
Competenze lavorative e personali
Il discorso è poi proseguito su un binario più professionale, dove il buon Mike ha elencato, sempre con il suo inconfondibile stile, tutti i titoli e le competenze di cui è in possesso; tirando alcune frecciatine nei confronti di chi sfrutta il lavoro genuino di alcuni giovani. Ha poi proseguito con un incitamento nei confronti dei giovani stessi a non perdere la loro voglia di fare nel corso degli anni. Contrariamente a ciò che può sembrare dall’esterno, uno YouTuber o comunque uno streamer di successo, come nel caso di Michele, ha alle spalle grandi competenze, sia a livello tecnico (editing video e cose simili) sia culturale (lauree e via dicendo), e tutto ciò dovrebbe sfatare parecchi miti errati. La morale è che chiunque può streammare giochi su YouTube ma non tutti possono offrire un prodotto di qualità e sinceramente gratificante come quello di Sabaku e di chi come lui mette anima e corpo in questo lavoro.
Le sue rubriche più famose: spiegato il significato dei nomi
Altro importante quesito è stato quello riguardante le origini di una delle sue rubriche più amate e seguite: l’Anima Oscura. Tale nome, chiaro riferimento al titolo del gioco di cui tratta, è stato scelto da Mike per la rubrica dedicata che l’ha reso famoso in tutto il mondo, vale a dire quel Dark Souls che anche noi un po’ grazie a Sabaku abbiamo imparato ad amare. Il nome è stato scelto per via della natura della rubrica: esaminando a fondo ogni singolo anfratto del gioco, del suo mondo, dei suoi personaggi e dei suoi eventi, infatti, è come se si leggesse l’anima di questo gioco, e da qui il nome. Le rubriche definite “Spirito”, invece, sono quelle maggiormente dedicate al giocatore dietro al canale, mettendone a nudo peculiarità diverse in base al gioco trattato. La parte critica, d’altro canto, è affidata alla rubrica definita “Effige”, vero fiore all’occhiello della produzione.
La “dura” vita di chi lavora coi videogiochi: non ha tempo per giocarci
Il buon Sabaku ha anche risposto, chiarendo un importante quesito, ad alcune domande riguardanti i giochi a cui sta giocando in modo “privato” in questi giorni. Tralasciando God of War, che è stato finito in breve tempo anche per poterne parlare sui propri canali, il ragazzo ha dichiarato che da quando lavora seriamente su YouTube coi videogiochi riesce a giocare sempre meno. Questa questione riguarda, però, un po’ tutti coloro che lavorano in tale ambiente. Erroneamente, infatti, si pensa che chi lavora coi videogiochi non fa altro dalla mattina alla sera, e non c’è niente di più sbagliato. Come anche Michele ha dichiarato, ogni singolo video uscito richiede una quantità impressionante di tempo e fatica, e ritagliarsi spazi personali risulta sempre più difficile col passare degli anni e con l’aumentare della popolarità.
Il pensiero di Sabaku sul nuovo God of War
Proprio a proposito del nuovo God of War, Sabaku si è dimostrato molto entusiasta del restyle completo subito da Kratos e da tutta la struttura del gioco in generale. Le modifiche apportate ad uno dei brand più amati di sempre, contrariamente a quanto si potrebbe credere, sono ben viste da quasi la totalità della critica ludica. Mike non fa eccezione: lui ha, infatti, elogiato il coraggio di mettere in piedi una storia totalmente diversa da quelle precedenti, a partire dall’ambientazione, e che ha di fatto stravolto una delle saghe più famose ed apprezzate degli ultimi quindici anni. A risaltare parecchio, stando alle parole del buon Sabaku, è proprio Kratos, un personaggio amatissimo e tamarissimo ma che in questa nuova veste assume una valenza diversa rispetto al passato. Insomma, anche per Sabaku no Maiku questo nuovo God of War è un grandissimo successo.
Il futuro dei Soulsike
La domanda più attesa, però, è chiaramente quella riguardante il futuro della saga che lo ha reso famoso in tutto il modo, vale a dire la saga “soluslike”. Sabaku ha risposto in maniera un pochino inaspettata: non vorrebbe vedere un eventuale Dark Souls IV perché spaventato da ciò che tale release potrebbe causare al genere. Un “more of the same”, quindi, per quanto amato e desiderato da tutti gli amanti della saga, sarebbe potenzialmente pericoloso per il futuro del genere e potrebbe rovinare quanto di buono fatto finora da From Software e Bandai Namco. La stessa From è in silenzio stampa (o quasi) da anni e non ha ancora svelato quale sarà il prossimo gioco, in stile soulslike, che vedrà la luce. Miyazaki vorrebbe che il suo prossimo titolo sia un vero e proprio “canto del cigno”, e la speranza di Sabaku (e anche la nostra) è quella che si tratti di un’opera sconvolgente e capace di spaccare in due il mercato, così come hanno fatto il primo Dark Souls, Demon’s Souls e il più recente Bloodborne.
Demon’s Souls e l’approccio al genere
Proprio Demon’s Souls, nel lontano 2009, è stato il primo “soulslike” che il nostro Sabaku ha provato. Seppur non arriva alla magia del primo Dark Souls, Demon’s rappresenta in ogni caso il capostipite del genere e per questo va sicuramente ricordato e citato. Il gioco, figlio anche dell’esclusiva PlayStation 3 che in quegli anni non vendeva esattamente moltissimo, è rimasto parecchio distante dal successo e dalla fama degli altri titoli della serie. Tale titolo, infatti, portò nelle case di tutti i videogiocatori un ritorno alla sfida, al misurarsi con sé stessi, impressionante, punendo ogni minimo errore e dando loro zero supporto per proseguire all’interno dell’avventura. Si può affermare, quindi, che Demon’s Souls è il gioco che ha fatto avvicinare Sabaku no Maiku alla saga, seppur non ha rappresentato esattamente il maggior esponente della stessa.
La situazione Youtuber e Streamer
Altra importante questione affrontata è stata quella della nascita del personaggio come Youtuber e streamer: Mike ha dichiarato che, prima di cimentarsi in quest’avventura, ha studiato per bene il modo di approcciarsi alla situazione, rimanendo comunque sempre fedele al suo modo di fare. Il ragazzo ha anche aggiunto di aver agito diversamente da tanti colleghi, risultati spesso troppo spaventati dall’approccio col pubblico, e influenzabili proprio dal volere di quest’ultimo. Si è trattato, poi, anche il discorso recensioni e scrittura in generale: con grande umiltà Michele ha sottolineato che non ritiene di avere le giuste competenze (a livello di titoli di studio) per adempiere efficacemente al compito, mettendo a nudo ancora una volta un’umiltà ed una padronanza piena e totale dei propri mezzi davvero invidiabile.
Contrariamente a ciò che si potrebbe credere, fuorviati dalla considerazione erronea che si ha di alcuni personaggi famosi, ci siamo trovati di fronte ad un ragazzo umile, gentile, timido e dalla grandissima disponibilità. Gli argomenti trattati hanno evidenziato ancora una volta una preparazione impressionante e perfettamente gestita. Il volerci dire, tra le righe, che ci sono cose che si possono fare e cose che non si possono fare, e che lui nè è consapevole, è forse una delle motivazioni principali per le quali oggi Sabaku no Maiku è uno dei personaggi più famosi, seguiti ed influenti del panorama videoludico italiano e non.