Molti ritengono che i contenuti violenti, influenzino la nostra psiche. Sarà tutta verità?
Ultimamente, nei notiziari, capita spesso di sentire casi di sparatorie all’interno delle scuole americane, o di sentire parlare di ragazzi che compiono altri reati quali rapine o spaccio di droghe. Una delle prime ipotesi che si pongono le persone sul perché continuino ad avvenire, è quella dei contenuti negativi all’interno dei videogiochi che incitano a compiere azioni illecite con “normalità”.
Un caso recente è quella della sparatoria avvenuta in Florida (vi invito a leggere il nostro articolo a riguardo), che fece alcune vittime e molti feriti. Qui, il Presidente Trump, dichiarò che i giochi stanno alla base dei nostri pensieri e, di conseguenza, tendono a farci comportare in maniera diversa.
La domanda che mi sorge (o ci sorge) spontanea è: “Quali criteri e quali dimostrazioni certificano che la realtà virtuale influenza la vita reale?” Secondo alcune ricerche, i titoli lugubri aumentano l’aggressività della persona ma nessuno è riuscito a trovare una correlazione tra il numero dei crimini e il consumo effettivo di questi prodotti. Uno studio, prodotto da alcuni ricercatori della Villanova University e della Rutgers University, situati negli USA, ha confrontato alcuni dati per vedere se, effettivamente, esiste un collegamento tra di essi.
Esso consisteva in quattro analisi:
- Analisi delle vendite dei giochi a contenuto drastico e numero dei misfatti dal 1978 fino al 2011;
- Rilevamento dei cambiamenti mensili delle compravendite e dei delitti dal 2007 al 2011;
- Conteggio del numero delle ricerche online per le soluzioni e corrispondenze con i reati dal 2004 al 2011;
- Indagine dell’incremento dei gesti illegittimi, in seguito alla pubblicazione di tre titoli famosi quali: Grand Theft Auto: San Andreas, Grand Theft Auto IV e Call of Duty: Black Ops.
Il risultato risulta sorprendente: in realtà, esiste un collegamento tra i videogames e la delinquenza, ma non come tutti pensano. Quello che sorprende è che i crimini collegati non aumentano ma, anzi, diminuiscono nei mesi dopo la loro pubblicazione. Secondo gli scienziati, questa diminuzione è dovuta dal fatto che questi fungono come “sfogo” della propria ferocità e, di conseguenza, non si sente la volontà di esercitarla realmente.
Altra ipotesi che hanno formulato è che essi sono concepiti soprattutto per i maschi, che di solito sono autori di molte delle brutalità che avvengono ogni giorno. Dopo la loro uscita, i giovani maschi stanno più spesso in casa, evitando di uscire e creare disagio.
Ovviamente, questo non basta a dichiarare ufficialmente se il fattore di criminalità sia o non sia direttamente proporzionale all’incremento dei titoli crudi, ma spiega che esistono più fattori che portano un essere umano a compiere una determinata mossa. Questo, molta gente non lo capisce o sono indotti a capirlo solo in un certo modo.
Il Mio Pensiero
Ho sempre considerato i videogiochi come opere d’arte e come “maestri” che ti insegnano delle morali. Molti titoli (anche quelli che hanno avuto poco successo), vengono creati per trasmetterti un messaggio. Un esempio famoso può essere quello di Undertale dove, nonostante ci siano degli elementi macabri e brutali, insegna il vero valore dell’amicizia. Anche se contengono degli argomenti ostili, essi hanno sempre un valore da insegnare o comunque ti raccontano una storia.
Dentro colui che commette atti irregolari, il mondo videoludico influenza in piccola (se non inesistente) parte del suo comportamento, perché il resto è fatto da se stesso, dalla sua mente. È facile incolpare qualsiasi cosa quando non si sa il vero motivo.
In conclusione, vorrei dare un consiglio a voi, cari lettori, non lasciatevi impressionare da nessuno, ragionate con la vostra testa.
Voi come la pensate? Lasciate un commento qui sotto, saremo lieti di leggerli e di discuterli con voi!
Qui per ora è tutto! A presto!