Grand Theft Auto V e lo “snaturamento” dei giochi
Certo, su GTA ormai sono state spese molte parole e i gameplay spopolano su internet. Ma quale fu la rivoluzione di GTA? E’ una domanda che faccio perché mi sono reso conto che il pioniere degli open world e della libertà di circolazione all’interno della mappa non è riuscito a sfruttare al meglio la sua peculiarità, perdendo a volte (e snaturalizzando, termine che userò spesso) l’anima centrale del gioco: la malavita e le rapine. Ma andiamo per gradi.
Offline, pregi e difetti
GTA V offline ha una bellissima trama, molto coinvolgente, con personaggi distinguibili a colpo d’occhio di cui è difficile dimenticarsi, seppur da molti sminuita e denigrata. Ho notato che nessuno si concentra sul fatto che, in fin dei conti, pur essendo un open world, è un gioco lineare. Sì, lineare perché le interazioni col mondo esterno sono ridottissime. L’unica cosa che puoi fare oltre alle missioni è sparare alla gente e rubare auto. Stop. Non hai possibilità di interazioni diverse, non hai possibilità di personalizzare il gioco. Nulla. E’ per questo che lo definisco un “falso open world”. Per carità, ambientazione e paesaggi sono bellissimi, ma tutto si riduce ad una bella scampagnata nel bosco o una passeggiata più o meno turbolenta in città. Chiaramente questo discorso esula dalle missioni, che ho trovato davvero affascinanti. Sarebbe stato bello poterne organizzare in numero tendenzialmente infinito, con il giocatore stesso che decide come e chi rapinare.
Online, pregi e difetti
Parliamo invece dell’online. Bello. A me piace moltissimo, c’è l’interazione che nell’offline non c’è. Si possono comprare bunker, armi apocalittiche, diventare presidente di una compagnia (CEO), avere mercenari fedeli, le possibilità spaziano molto. Ma anche qui c’è un ma. Come dicevo prima, la parola snaturalizzare sarebbe stata ricorrente in quest’analisi. Sì, perché è un po’ anche questo ciò che è successo. Parlo di snaturalizzare quando il gioco, partendo con un certo presupposto, va per vie traverse che hanno davvero poco a che fare con la mission principale.
Entriamo nel concreto: GTA è un gioco in cui si organizzano rapine, si spara, si commercia droga, si fanno corse clandestine con auto rubate. Viene data la possibilità di vivere la criminalità a 360 gradi, a livelli più o meno elevati. Ecco perché mi chiedo: alcune missioni, in GTA online, cosa c’entrano con GTA? Prendiamo ad esempio quelli che sembrano dei minigiochi: il volo con la macchina. La missione in cui ti lanci da una rampa con la macchina e devi aprire il paracadute, fare quanti più punti possibili e non cadere. Alla fine il gioco diventa un laboratorio per i programmatori in cui sperimentare, sfruttando il motore grafico del gioco stesso. Giusto? Sbagliato? Così e così? Senza dare giudizi, ho semplicemente voluto portare alla luce una questione di cui si parla poco in giro. Sono l’unico a pensarla così? Anche se fosse, penso che se bisogna criticare un gioco, lo si deve fare su punti realmente criticabili. Spesso ho sentito dire che GTA è un gioco brutto. Non lo è, ha delle ottime potenzialità, è divertente, facile, rilassante, con una bella trama e un online ben fatto, peccato che il mercato del videogioco porti sempre più spesso alla “corruzione” del gioco stesso, implementando accozzaglie di attività che portano il gioco ad essere altro.
Detto ciò, non vedo l’ora di vedere il sesto capitolo della saga. Penso che al momento sia troppo presto ancora, mi aspetto che esca in concomitanza con una nuova versione della console, ma sono sicuro che ci saprà dare molte soddisfazioni, tante avventure da giocare e magari anche nuove mappe da esplorare.