La Legione è morta, ma la pace è lontana
Bentornati nella serie sulle storie di World of Warcraft. Questa volta voglio mettere da parte le storie delle razze di questo fantastico mondo per focalizzarmi su una domanda che vedo spesso fatta sui forum e che mi è stata fatta personalmente:
Cosa succede nella nuova espansione, perchè è tornata la guerra tra le due fazioni?
La vera risposta sarebbe che la guerra non si è mai fermata, ma andiamo con ordine. Parlerò delle espansioni passate molto in fretta, per rallentare verso queste due finali, per permettere a chiunque di seguire il percorso.
Il gioco uscì nel 2004 e ci poneva davanti due continenti, Kalimdor e i Regni Orientali, dove l’Alleanza e l’Orda erano già quasi del tutto formate e si davano battaglia. Ovviamente, come avete ben potuto notare in questa serie di articoli, il male serpeggia e i nostri personaggi, chiamati gli Eroi di Azeroth, si occupano di debellarlo, insieme alle forze delle due fazioni.
Si arriva alla prima espansione, The Burning Crusade, dove veniamo portati in una nuova ambientazione, le Terre Esterne (ovvero i frammenti del vecchio mondo Draenor), pronti a combattere contro la Legione Infuocata, Kael’Thas e Illidan, causando la morte di quest’ultimo.
Passano gli anni ed esce Wrath of the Lich King. Gli Eroi diventano sempre più forti e le due fazioni iniziano a collaborare sempre di più, rimanendo ancora però molto ostili tra loro. Grazie all’aiuto di Tirion Fordring e al sacrificio di un numero enorme di perdite da parte di Orda e Alleanza, tra cui l’umano Bolvar Fordragon e l’orco Dranosh Saurfang, vengono sconfitti un Dio Antico e il potentissimo Re dei Lich nel nuovo territorio chiamato Nordania.
A questo punto il mondo come lo conosciamo viene cambiato dalla potenza di Alamorte nell’espansione Cataclysm. Thrall smette i panni di Capoguerra dell’Orda, per dedicarsi al Circolo della Terra (alleanza di sciamani con lo scopo di tenere insieme un mondo che rischia di collassare), lasciando l’incarico a Garrosh Malogrido. Egli si dimostra un valido capo, anche se molto più violento e guerrafondaio: questo crea un po’ di dissapore nell’Alleanza, che vede la sua figura come conferma dell’imminente scontro finale tra le due fazioni. Alamorte ed i suoi sottoposti vengono comunque sconfitti dagli Eroi, Thrall e gli Aspetti dei Draghi.
Premesse finite, ora si fa sul serio
A questo punto della storia Alleanza e Orda scoprono un nuovo continente, quello che sembrava solo una storia per bambini, una leggenda. Viene scoperta Pandaria, una terra misteriosa che fino ad ora era rimasta nascosta dalle nebbie (scoprirete tutto nel futuro articolo sui Pandaren). Una nuova razza viene scoperta: i Pandaren, che da secoli cercano di difendere le loro case dai molti pericoli di questa terra.
Per molti questa espansione è un semplice tributo alla cultura cinese e a Kung Fu Panda, ma c’è molto di più sotto. La razza dei Pandaren è stata creata da Blizzard tanti anni fa, prima di World of Warcraft, infatti uno dei suoi esponenti più famosi contribuì alla creazione di Orgrimmar. Non solo questo: in questa espansione avviene il tracollo di Garrosh.
Egli iniziava a provare disgusto nei confronti di tutti i non orchi, la sua violenza cresceva diventando a tutti gli effetti un tiranno. Chiunque non seguisse i suoi piani veniva ucciso, così qualcosa scattò nei grandi amici di Thrall, Vol’Jin e Cairne. Capi rispettivamente dei troll Lanciascura e dei Tauren, erano visti come ostacoli alla grandezza dell’Orda da Garrosh. Egli cercò quindi di eliminare entrambi, riuscendo ad uccidere Carine in duello, grazie all’aiuto di veleni e trucchi da parte di Magatha Totemtruce, che odiava Cairne. Vol’jin si salvò, venendo soccorso da dei monaci Pandaren assieme ad un esploratore umano.
I due non si vedevano di buon occhio, ovviamente, ma col tempo impararono il combattimento a mani nude dei monaci e a rispettarsi l’un l’altro. Si costruì quindi una forte amicizia tra i due, che infuse coraggio nel cuore di Vol’jin: avrebbe fatto di tutto per salvare la sua amata Orda a qualsiasi costo. Garrosh, d’altro canto, cade in preda alla follia e riesce a trovare un tesoro nascosto, che corrompeva Pandaria da secoli, ovvero il cuore di Y’Shaarij, un Dio Antico.
Garrosh chiuse le porte di Orgrimmar a tutti quelli che riteneva i suoi nemici, così Vol’Jin organizzò un piano per soverchiarlo: contattò di persona i capi dell’Alleanza ed insieme per la prima vera volta Orda e Alleanza si univano in battaglia fianco a fianco, sconfiggendo il tiranno, ma non uccidendolo. Garrosh venne portato nelle prigioni di Pandaria, dove però riuscì a fuggire, mentre Vol’jin venne eletto nuovo Capoguerra.
Presente, passato… e il futuro?
Nella nuova espansione Warlords of Draenor il fuggiasco Garrosh riuscì ad avere l’aiuto (con l’ausilio della violenza) di un drago bronzeo, famosi manipolatori temporali. Il suo piano era ancora lo stesso: riportare l’Orda ad una potenza mai vista prima. Così viaggiò indietro nel tempo a Draenor, la sua terra natale, dove evitò la corruzione degli orchi tramite il sangue demoniaco (avete letto i miei articoli, no?) e unendo i capiclan orcheschi, tra cui suo padre Grom.
Gli Eroi seguono Garrosh nel passato, combattendo contro un numero spaventoso di orchi assetati di sangue. La novità? Questa volta le azioni delle due fazioni sono organizzate per essere fatte assieme. Infatti la mente dei piani è nientemeno che l’Arcimago Khadgar, uno dei più potenti maghi su Azeroth, che in passato riuscì a distruggere per ben due volte i portali degli orchi. Egli vedeva l’unione di Orda e Alleanza come qualcosa di obbligatorio per vincere e così è stato.
Gli Eroi riuscirono a combattere le forze dell’Orda di Ferro e a sconfiggerne i capi, mentre Garrosh viene ucciso finalmente da Thrall, che abusa dei suoi poteri portando ad una perdita degli stessi alla fine dello scontro.
Ora è il momento di specificare una cosa: la community rimase di sasso sapendo che avremmo cambiato il passato, ovviamente. Come però succede anche spesso nei fumetti Marvel e DC, andando nel passato viene creata una linea temporale parallela a quella in cui abbiamo combattuto. Questo significa che il nostro passato rimane intatto, così come (in teoria) il nostro futuro, ma il futuro della linea temporale di Warlords of Draenor potrebbe avere addirittura una Azeroth senza orchi e senza Orda, ma non ci sarà spiegato.
Alla fine dell’espansione vediamo però un Gul’dan spinto dalla sua solita sete di potere, che riesce a venire nel nostro presente e ad organizzare un piano veramente distruttivo: portare la Legione su Azeroth.
Demoni, demoni, demoni
Arriviamo all’espansione corrente: Legion. Gul’dan raggiunge una nuova zona (per noi giocatori), ovvero le Rive Disperse, per andare ad evocare la Legione alla Tomba di Sargeras. L’orco sapeva però che in questa linea temporale il suo vecchio se stesso già provò nell’intento, venendo tradito dai demoni. Cercò quindi di ribellarsi a Kil’Jaeden, finendo però per allearsi di nuovo con lui per sconfiggere i nostri Eroi e Khadgar, riuscendoci.
Gul’dan aprì le porte alla Legione Infuocata, essendo ora al comando di infiniti demoni, così Orda e Alleanza, unite più che mai, si riunirono di nuovo sulle coste dell’isola… finendo per perdere. Il Re Varian e il Capoguerra perdono purtroppo la vita nello scontro e questo comincia ad incrinare le idee di pace delle due fazioni. L’Orda doveva dare supporto dall’alto all’Alleanza, finendo poi col ritirarsi, lasciandoli al loro destino. La ritirata era però dovuta ad una imboscata demoniaca, un numero di nemici impensabile assalì l’Orda. Questo venne comunque visto come un tradimento, causando le ire di Genn Mantogrigio, mentre la regina banshee Sylvanas veniva incoronata Capoguerra, sotto consiglio del morente Vol’jin.
Nel mentre le Custodi e i Cacciatori di Demoni finiscono per allearsi, unendo le forze con le fazioni, Khadgar e Velen, mettendosi alla ricerca dell’anima di Illidan. Guidati da un frammento di Naaru, infatti, viene spiegato che egli è l’unica speranza per battere la Legione. L’anima viene trovata e salvata e assistiamo al ritorno di Illidan, questa volta deciso ad aiutare Azeroth.
Grazie alle menti di Khadgar (ormai divenuto il nuovo Guardiano dopo Medivh), Illidan e Velen le due fazioni riescono anche in questo incredibile intento, sconfiggendo il Titano Oscuro Sargeras, gli Eredar e Gul’dan. Non solo: Orda e Alleanza inizieranno ad avere il supporto di razze alleate, rispettivamente tauren Altomonte e Nobili Oscuri per i primi, Draenei Forgialuce ed Elfi del Vuoto per i secondi.
Queste razze si uniscono a tutti gli effetti con le fazioni, andando a riempire le loro fila e assicurandosi un aiuto politico.
Sargeras riesce però, prima di morire, a trafiggere Azeroth con la sua spada di fuoco Gorshalach, creando una ferita enorme e corrotta.
Finale (?)
In Legion ci viene detto che Azeroth è un Titano dormiente, avente quindi una mente, una vita ed una volontà. La ferita lasciata da Sargeras fa rilasciare quindi il suo sangue, un metallo nuovo e molto potente chiamato Azerite, che i goblin Acqualorda subito scoprono ed iniziano a raccogliere per l’Orda, mentre vengono spiati dall’Alleanza.
Se uniamo questo con il fatto che Genn e Sylvanas si sono scontrati lungo tutta quest’ultima espansione possiamo già capire come mai in Battle for Azertoh vedremo le due fazioni contendersi non solo l’Azerite, ma intere parti del mondo di gioco.
Infatti già da ora sappiamo che l’Alleanza riuscirà a riprendersi Lordaeron, in uno scontro di dimensioni mai viste fin’ora tra le fazioni. I Reietti saranno costretti a ritirarsi in una nuova zona, mentre la patria degli Elfi della Notte verrà vista bruciare dal porto di Roccavento. Perchè?
Vediamo insieme due immagini:
Nella prima vediamo chiaramente Sylvanas, Nathanos e un orco (quasi sicuramente Saurfang) avvicinarsi a Teldrassil, con un elfa abbattuta da delle frecce ma ancora viva vicino a loro e delle navi vicine all’albero. Nella seconda immagine Teldrassil è in fiamme, Sylvanas si pone davanti ad esso e l’elfa si sta riposando accanto a lei, le navi si stanno allontanando e Nathanos e l’orco sono scomparsi.
Qualcosa di tremendo è sicuramente successo, ma non credo che la causa sia Sylvanas. Chi vi scrive è un patito dell’Orda con veramente poca fiducia nel “buon cuore” della Capoguerra, ma personalmente non credo sia lei la causa di questa distruzione.
Per qualsiasi dubbio, commentate! Chiedete e cercherò di rispondervi al meglio possibile, intanto vi saluto e vi aspetto al prossimo articolo sul mondo di Warcraft!