Radiis di Urban Goose Games è il prodotto indie di due fratelli che hanno deciso di creare il loro titolo personale. Sviluppato con Unity, si presenta con una grafica elementare e minimalista, ma che propone uno stile che ricorda un gioco da tavolo.
Parlare di Radiis è difficile, in quanto non è chiaro il pubblico a cui il titolo sembra rivolgersi; ma andiamo con ordine.
Iniziamo dalla campagna
Il gioco propone una campagna, che tuttavia non ha una storia, ma semplicemente presenta degli scenari diversi tra loro che serviranno per farci familiarizzare con le meccaniche del titolo e più avanti per metterci alla prova con scenari insoliti o particolari; senza nulla che faccia da collante tra di essi.
Il problema di questa modalità non è tanto l’assenza di trama, quanto la ripidissima curva di difficoltà, che dopo le prime, semplici missioni, propone subito degli scenari davvero ardui, in alcuni casi in cui saremo addirittura svantaggiati, senza neanche aver dato il tempo al giocatore di familiarizzare con le meccaniche.
Infatti, Radiis ha un gameplay insolito, forse persino originale, che tuttavia ha un estremo bisogno di essere rifinito. Abbiamo davanti il classico strategico a turni con una griglia esagonale, ma con delle meccaniche enormemente semplificate, dato che avremo soltanto gli edifici tra la scelta delle unità e proprio sul loro posizionamento si baseranno tutte le battaglie e le strategie.
Ogni struttura nel gioco ha una certa area di influenza ed una volta posizionato vedremo la popolazione crescere nelle caselle corrispondenti. L’influenza e le caratteristiche dell’edificio varieranno in base a quello selezionato, inoltre non tutte le aree sono uguali, dato che alcune caselle potranno ospitare una popolazione maggiore rispetto ad altre. Questo è importante, dato che ad un aumento di popolazione corrisponderà anche un aumento di denaro guadagnato ad inizio turno, con il quale potremo prendere altre unità da poter schierare per aumentare la nostra influenza, andando a creare un sistema ciclico che alla base funziona bene. A questo si aggiungono i punti occupazione e conquista, che guadagneremo occupando nuovi terreni oppure distruggendo gli edifici nemici.
Il problema arriva proprio nella parte peculiare del gioco, ovvero il fatto che ci siano solo edifici, costretti a fare anche il lavoro delle unità. Purtroppo questa caratteristica non è stata implementata a dovere, dato che le strutture, di fatto, svolgeranno anche il lavoro di quelle che sarebbero dovute essere le classiche unità del genere. Infatti ogni edificio potrà anche attaccare i nemici a tiro, perciò il loro posizionamento dipenderà anche da questo, portando, in fin dei conti, nulla di nuovo al genere, se non il modo di raccolta delle risorse.
Inoltre, avremo davvero pochi edifici schierabili, che interagiranno tra loro come una specie di “Carta-Sasso-Forbice” allargato, portando ad una eccessiva semplificazione che cozza con l’estrema competenza della IA, che proporrà sempre delle sfide difficili ed interessanti, arrivando a far sentire la mancanza di unità mobili e più versatili. A questo si aggiunge la necessità di considerare le alture, oltre ai vari tipi di terreno, dato che gli edifici più in alto degli altri non potranno essere bersagliati, salvo alcune eccezioni. Un’aggiunta davvero intelligente, che però non basta a risollevare il titolo dalla semplificazione delle battaglie.
Cos’altro offre il Radiis?
Nelle altre modalità di gioco la situazione si fa più interessante, dato che non ci saranno le limitazioni degli scenari disegnati nella campagna.
Nella schermaglia avremo la possibilità di modificare diversi parametri, che porteranno alla generazione casuale di una mappa, sulla base di ciò che avremo selezionato. Un’idea molto interessante, che aumenta a dismisura la longevità del titolo e che è sicuramente il cuore dell’esperienza di Radiis.
Anche in questo caso, però, ci sono dei problemi; per essere precisi delle mancanze. La generazione casuale delle mappe non è sempre giusta ed equa, e spesso potrebbe capitare di vedere l’IA con molte più terre fertili (quindi più risorse) rispetto a noi, o viceversa. Questo è reso più grave dal metodo di raccolta della popolazione e di ottenimento dei soldi, che porta vantaggi considerevoli alla fazione che ottiene il maggior numero di terre migliori fin da subito, dato che si basa interamente sul posizionamento delle strutture-unità, rendendo difficilissimo sfondare le linee di un nemico che ha già ottenuto molti più soldi e punti di noi.
Tuttavia, a differenza della campagna, il gioco non propone nessun senso di progressione o uno stimolo per andare avanti, dato che continueremo solo a fare generate a caso, con il puro e semplice scopo di passare il tempo.
Oltre a queste modalità troviamo anche un editor di mappe e la possibilità di giocare con mappe create da altri utenti, anche in questo caso parliamo di un’ottima aggiunta.
Ciò che salterà all’occhio adesso è l’assenza di qualsiasi forma di multigiocatore online, che sarebbe stato sicuramente gradito in un titolo del genere, dato che avrebbe potuto dare nuova linfa vitale alle modalità offerte del gioco; soprattuto considerando le strategie ed i feedback che sarebbero stati portati dalla presenza di una community fissa e la sensazione di volersi migliorare continuamente contro avversari reali.
Invece, stando così le cose, il gioco offre le basi per poter giocare, ma si limita a questo. Le modalità di gioco non offrono stimoli che invoglino a giocare e finita la campagna non c’è nessuna sensazione di progressione o di miglioramento, dato che restano soltanto le partite casuali contro la IA; che invece si presterebbero bene ad competizione online, dopo gli opportuni bilanciamenti di mappe ed unità.
Purtroppo anche le unità in Radiis non sono perfettamente bilanciate, risultando a volte nella presenza di situazioni frustranti e noiose.
Per esempio, il Castello ha una resistenza fin troppo alta, portando un rallentamento fin troppo percepibile di tutto il gioco, dato il gran numero di turni necessari a distruggerne uno con le strutture di base. Oltre a questo, in tutte le modalità le fasi finali della partita tendono a diventare eccessivamente lente, dato che l’IA tenderà a “spammare” unità sostituendo quelle appena distrutte, complice il grande accumulo di risorse fatto durante la partita.
Questo porta alla noia, dato che occorrerà continuare a distruggerle fino al loro completo esaurimento, risultando in una conquista fin troppo tediosa, in situazioni in cui la nostra vittoria è ormai evidente.
Parlando di condizioni di vittoria, c’è da dire che la spiegazione iniziale è fin troppo approssimativa, non spiegando cosa occorra fare per poter vincere la partita, portando ad una confusione durante le missioni introduttive che accompagnerà le prime sconfitte.
Radiis ha un gameplay da rifinire, che tuttavia non è pessimo. Questo perchè la meccanica di attacco e conquista degli edifici può essere migliorata (ricordiamolo, alla base funziona bene), così come le unità possono essere bilanciate, le mappe modificate ed il multigiocatore aggiunto. Va precisato, quindi, che non stiamo parlando di un disastro, ma di un titolo che può interessare agli appassionati e che ha le fondamenta per costruire una nuova impalcatura, migliorata e divertente.
Infatti, Radiis propone una realizzazione ottima, con uno stile originale e riconoscibile, che ricorda quello dei modellini nei giochi da tavolo. Oltre a questo, proprio lo stile grafico ha permesso la creazione del già citato editor di mappe, che risulta semplice ed immediato.
A questo si aggiunge il comparto sonoro, che propone dei suoni ambientali molto belli, come il canto delle cicale, le onde del mare od il cinguettio degli uccelli; che faranno sembrare gli scenari vivi, rendendo tutto più interessante. Inoltre, durante gli scontri tra le strutture, i rumori saranno localizzati nel punto specifico dello scontro, facendoci capire dove guardare per controllare la battaglia. Per esempio, sentiremo un rumore in basso a destra dalla nostra posizione, se lo scontro dovesse svolgersi verso quella direzione; particolarmente utile nelle mappe più vaste.
Sulle musiche nulla da dire. Il gioco propone delle melodie rilassanti e mai fastidiose, che sono un ottimo accompagnamento per le battaglie.
In sintesi
L’esperienza complessiva di Radiis non è pessima. Il gameplay parte da basi solide, che riescono a divertire quando non vengono rovinate da alcune ingenuità che possono essere limate. L’IA propone sempre un’ottima sfida, che, quando è inserita in mappe interessanti, riesce a regalare momenti divertenti. A questo si aggiunge un buon comparto tecnico, con uno stile minimalista; ed un ottimo comparto sonoro, composto da rumori ambientali encomiabili. Non un titolo per tutti, data la lunga lista di alternative sul mercato,ma sicuramente una possibilità per gli appassionati che hanno già spolpato gli strategici tradizionali e cercano adesso qualcosa di diverso all’interno del genere.