Non sempre le cose che desideriamo si avverano con estrema facilità
Rage in Peace, un gioco d’avventura platform, vagamente ispirato ai racconti di Paulo Coelho e sviluppato da Rolling Glory Jam, ci mette nei panni di un contabile ventisettenne alquanto insensibile, il cui desiderio più grande è quello di morire nella maniera più tranquilla, ovvero addormentato nel suo pigiama, nel calore della sua casa, senza drammi o tragedie. Purtroppo, però, l’universo non è dalla sua parte ed ogni volta che il tristo mietitore fa la sua apparizione per annunciare la morte al povero Timmy, il suo desiderio più grande si trasforma in un vero e proprio incubo.
Completata questa piccola premessa, qui di seguito potrete trovare le nostre impressioni sul gioco!
Atto 1: Beginning of the end – L’inizio della fine
Age of the Beginning è la piccola parte di Rage in Peace che la demo ci ha permesso di giocare mostrandoci il preludio di una giornata lavorativa.
La sveglia suona non appena scattano le 6:00 del mattino, con uno sbuffo e di conseguenza di controvoglia il nostro Timmy si alza dal letto.
Da qui inizia la nostra avventura verso la fine.
Nella prima parte di questo atto ci troveremo a conversare con il tristo mietitore, che annuncerà la nostra morte.
Timmy, illuso dal fatto che una volta finita la sua giornata potrà tornare a casa e morite come desidera, si troverà ad affrontare i peggio dispetti che il destino gli possa riservare.
Visto e considerato che saremo noi nei panni del contabile, dovremo cercare di schivare gli ostacoli che appariranno in modo imprevedibile.
Nel caso non riuscissimo a schivare uno di questi ci apparirà una cartella che riporterà, oltre il nostro nome, la data di nascita e quella di morte, la causa di quest’ultima ed una mini descrizione del personaggio.
Di tanto in tanto, avanzando nel gioco i nostri progressi verranno salvati automaticamente grazie ai checkpoint, che si mostreranno sotto forma di aureola e ali sopra la nostra testa con una piccola musichetta angelica.
Dopo il primo checkpoint e dopo una lunga conversazione con il tristo mietitore, quest’ultimo ci donerà il potere del “Double Jump” (Doppio Salto).
Alla fine di tutto ci troveremo a parlare, questa volta, con uno zombie che ci dirà di abitare in un ascensore dove la vita è tutta un su e giù. Al termine di tale conversazione Timmy si troverà in caduta libera a schivare ostacoli per circa un paio di minuti.
Dopo aver passato la parte della caduta ci imbatteremo in un incidente aereo che causerà un incendio in tutto l’edificio che risulterà essere, oltre che in preda alle fiamme, decadente.
Il primo atto si conclude, quindi, con una conversazione assieme al nostro capo che si trasformerà in Pig Bull, ovvero il nostro primo boss in tutta l’avventura.
Lingua e comandi di gioco
Il gioco, è interamente in inglese, ma nonostante ciò è molto semplice capire le conversazioni tra i personaggi.
Per quanto riguarda i comandi invece, Rage in Peace può esser giocato sia da tastiera che da controller.
Nonostante non sia difficile prendere confidenza con essi, gli ostacoli ci complicheanno comunque l’avventura.
Disegni e Audio
I disegni di Rage in Peace sono molto semplici e colorati, nonostante la storia molto triste. L’audio, invece, è pressoché perfetto, in quanto riesce a dare un po’ di sollievo alla storia. Inoltre, quest’ultimo non è invadente. Durante il gioco non sentiremo mai parlare i vari personaggi, ma saranno presenti solo conversazioni a schermo: questo fa calare il giocatore nella trama, facendolo sentire un po’ il protagonista della storia.
In sostanza, Rage in Peace, per quanto difficile possa essere, è capace di coinvolgere il giocatore. La storia, i disegni e la musica rendono questo gioco un qualcosa di perfetto, da giocare assolutamente!