La data di uscita di A Juggler’s Tale era stata comunicata solo qualche settimana fa, e oggi è finalmente arrivato il giorno di arrivo del titolo su tutte le piattaforme. Abbiamo avuto modo di provare la versione per Steam e, va detto, ci siamo trovati davanti ad un gioco davvero piacevole.
La storia originale, le ambientazioni piene di vita, l’incredibile doppiaggio in rima che, pur essendo in inglese, propone dei sottotitoli in italiano con delle rivisitazioni rispetto al parlato che fanno comunque la loro figura, sono senza dubbio i punti di forza di questo gioco. Abby è una marionetta e, di conseguenza, ha dei fili che la sorreggono e diventano parte integrante della risoluzione dei puzzle, la cui risoluzione richiede talvolta un po’ di attenta riflessione.
A Juggler’s Tale inizia in una gabbia troppo piccola
Il circo itinerante in cui Abby vive non è di certo la vita che la piccola marionetta sperava di avere. Anche l’orso con cui si esibisce quotidianamente è stanco e, con un guizzo di inventiva, si preparano a scappare.
A Juggler’s Tale inizia così, con una fuga a due che si trasforma rapidamente in una lunga marcia solitaria, in cui la piccola cammina lentamente su pianure vaste e dai colori vividi. Se si aspettava un viaggio facile, pur non avendo una meta precisa, dovrà presto ricredersi.
Anche il ramo di un albero diventa presto un impedimento, a causa dei fili che si sollevano verso il cielo, per non parlare delle creature della foresta e di una banda di banditi che, attirati dal vil denaro, non faranno altro che darle la caccia. Sotto la pioggia, nascosta dietro cataste di legna, o lanciando torce per difendersi dai pericoli che incontra, riuscirà Abby a trovare la tanto agognata libertà? E a quale costo?
Il gameplay di A Juggler’s Tale
Le lunghe corse verso destra che caratterizzano l’inizio di A Juggler’s Tale lasciano presto spazio a tutta una serie di puzzle non sempre semplici da risolvere. Abby non può fare molte cose, oltre a saltare e a prendere oggetti per spostarli o lanciarli, quindi l’utilizzo della tastiera diventa quasi fastidioso, dato che, pur potendo personalizzare i tasti, il mouse non può essere usato per prendere la mira.
Giocare con un controller è di conseguenza la migliore delle opzioni, dove potremo mirare con lo stick di destra e lanciare con R2/RT. Viste le poche cose che dobbiamo fare, la semplicità dei comandi sicuramente aiuta, anche perché sono abbastanza responsivi e Abby si può aggrappare a qualcosa e aiutarsi a salire, nel caso si siano prese male le misure.
Essendo inoltre un gioco a scorrimento laterale, A Juggler’s Tale non ha propriamente una vera e propria esplorazione, dato che comunque è sempre verso destra che dobbiamo andare. Non esiste nemmeno una progressione, visto che non sono previste abilità o caratteristiche particolari: tutto sta nella nostra abilità di comprendere cosa fare e come proseguire.
Pur essendo presenti dei nemici di vario tipo, non avremo modo di affrontarli in combattimento. Potremo invece eluderli o allontanarli, usando magari del fuoco… Anche perché, in linea di massima, venir avvicinati troppo da un avversario non farà altro che riportarci indietro di qualche passo per riprovare.
A Juggler’s Tale, un mondo da favola
Le avventure della piccola Abby si svolgono in un mondo davvero da favola, dove la bellezza dei panorami in lontananza, con tanto di cieli tinti di rosso al tramonto, si mescola con paludi tetre e cittadine piene di presenze non particolarmente ospitali. A Juggler’s Tale punta tantissimo sull’atmosfera dei suoi scenari, e fa benissimo, perché nella nostra corsa infinita è difficile non soffermarsi, almeno qualche volta, a gustarsi lo splendore dei disegni.
Anche le animazioni sono pregevoli e nulla è davvero lasciato al caso, dalle mele lanciate all’inizio ai fulmini temporaleschi che trasformano una struttura di legno in un incendio improvviso. Se ci si prende il giusto tempo per osservare ciò che circonda la marionetta nelle varie fasi di gioco, c’è davvero di che rimanere colpiti dall’attenzione alle piccole cose.
La maggior parte del gioco non ha una musica di sottofondo, se non per alcuni fasi più movimentate o, ad esempio, per una festa di paese che si svolge lì vicino. Questo permette a A Juggler’s Tale di farci ascoltare i rumori della natura che ci circonda, o lo strano silenzio che invece permea il tutto.
Come già detto, però, se alla grafica mozzafiato uniamo la voce del burattinaio che accompagna ogni passo della nostra Abby, allora creiamo davvero un connubio meraviglioso. Jack racconta la storia in un angolo di una taverna e, di conseguenza, commenta ogni salto, ogni colpo andato a segno e ogni pericolo che fronteggiamo.
Lo fa sempre rima e, pur essendo doppiato esclusivamente in inglese, è possibile attivare i sottotitoli in italiano e leggerne una localizzazione spezzo azzeccata, pur dovendo ovviamente fare delle modifiche. A Juggler’s Tale è davvero una storia, dove spesso i fili ci sono d’impiccio ma che, a volte, sono lì proprio per salvarci la vita.
A Juggler’s Tale, tiriamo le fila
Per gli appassionati di platform, siamo davvero davanti a un titolo che ha come difetto, semplicemente, quello di durare troppo poco. Una storia mai noiosa, un gameplay che di base è semplice ma con alcuni enigmi la cui risoluzione non è sempre scontata.
Il doppiaggio del burattinaio Jack è davvero una trovata che aggiunge spessore a tutta la narrativa e al gioco di A Juggler’s Tale, perché ci immerge pienamente nella storia della piccola protagonista e offre alcune chicche davvero divertenti. Come già detto, inoltre, a livello grafico il titolo ci permette di godere di panorami davvero meravigliosi, siano essi picchi innevati in lontananza o una brulla pianura che si perde in lontananza.
Il titolo è disponibile da oggi per PC attraverso i principali store online, ossia Steam, Epic Games Store e GOG, ma è possibile anche acquistarlo per PlayStation, Xbox e Nintendo Switch.