A Tale of Paper, un bella macedonia tra i due grandi “Little”, ovvero Little Big Planet e Little Nightmares, è un piccolo platform 3D di Open House Games, nonché vincitore degli ultimi PlayStation Talent Awards.
Il gioco racconta la storia di un pezzo di carta animato, Line, che prende conoscenza e vita in una stanza desolata e, un po’ alla volta, scopre le proprie abilità e trasformazioni. È pur sempre un foglio di carta no?
In quante forme potrà piegarsi? Be’, un bel po’: il protagonista diventa cosi un origami, che prende vita nelle sue diverse forme di rana, rondine, pesce e aeroplanino.
A Tale of Paper è attualmente disponibile su PlayStation Store, ed è in arrivo su Steam nel 2021
Già dopo qualche stanza piena di scatoloni (c’è stato un trasloco di recente, cosa è successo?), capisci esattamente i tuoi due acerrimi nemici: l’acqua e… un aspirapolvere elettrico di ultima generazione. Ma il gioco non si conclude sconfiggendo nemici, in quanto la sua anima risiede nel risolvere i vari puzzle game che ti troverai davanti.
Certo, i puzzle non sono complicatissimi e se devo dirla tutta anche un po’ banali, ma danno comunque qualche soddisfazione. Come gli ultimi platform 3D, potrai muovere leggermente la telecamera per visualizzare meglio dove andare e muoverti in profondità.
Con questi enigmi semplicissimi e pochi ambienti da visitare, tra cui una casa, la tana di un ragno e dei tetti, ne consegue anche una breve trama, della lunghezza di circa due ore.
Anche i controlli si contano sulle punta delle dita: oltre a camminare, correre e saltare, potrai usare i tasti cerchio, quadrato e triangolo per trasformarti nei diversi origami.
Pensa bene prima di cambiare forma: ogni trasformazione di Line ha i suoi pro e i suoi contro
La prima forma sbloccabile è quella della rana, premendo il tasto quadrato. La rana non potrà camminare (perché?) ma avrà un salto più ampio della versione bambola di carta.
Questa scelta di game design rende i controlli un po’ fastidiosi ed imprecisi, in quanto dovrai switchare tra le due forme ogni volta che ti avvicini a qualche piattaforma se decidi di saltare o meno. Ti dico già che il più delle volte non riuscirai a beccare il punto giusto al primo tentativo e cadrai più volte, ricominciando dall’ultimo checkpoint.
Per quanto riguarda il level design, si vede la forte ispirazione a Little Nightmares e Inside, ma è tutto più illuminato e spensierato: non a caso, gli occhi di Line sono di color giallo vivace, illuminando i vari ambienti.
A differenza di Little Nightmares però, A Tale of Paper presenta pochissimi boss, tra cui un ragno gigante molto simile a quello visto dentro Inside. Le minacce sembrano minime, e sembra ancora tutto un po’ vuoto.
Anche l’esplorazione è alquanto lineare, dove dovrai attivare solo qualche interruttore e cercare di non morire affogato. Sfortunatamente, nemmeno la colonna sonora colpisce.
Line è un ottimo personaggio da cui partire ma non è ancora ben caratterizzato
A Tale of Paper è una combinazione ben riuscita tra narrazione visiva e puzzle game ma, nonostante evochi giochi più intimi come Limbo, non riesce mai a raggiungere quell’apice toccato da questi due. Sono consapevole però che stiamo parlando di un prodotto realizzato da un piccolo studio indie, e in quanto tale, è stata comunque un’esperienza che ne è valsa la pena provare.
Il gioco è attualmente disponibile su PlayStation 4. Una versione PC su Steam verrà pubblicata nei primi mesi del 2021.
Se sei rimasto colpito da questa recensione, dai un’occhiata al sito ufficiale del gioco.
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