A Tale of Synapse The Chaos Theories è l’ennesimo, se così possiamo dire, puzzle platformer indipendente che si affaccia sul mercato videoludico. Con l’esplosione del panorama indie game avvenuto negli ultimi anni, questo genere di produzioni è tornato ad essere la norma, specialmente quando si tratta di essere fruibili su PC, cataloghi come Xbox Game Pass o console ibride/portatili del calibro di Nintendo Switch. In questo senso, il piccolo gioco dello sviluppatore Souris-Lab non arriva certo con la pretesa di rivoluzionare un genere presumibilmente saturo: ma, a suo modo, riesce a distinguersi, non lesinando tuttavia qualche difetto dovuto forse all’inesperienza.
A Tale of Synapse The Chaos Theories e un mondo dominato dalla matematica
Mi rendo conto che un titolo del genere per aprire questo paragrafo potrebbe spaventare praticamente chiunque, me compreso. Tuttavia, è il modo migliore per sintetizzare in poche parole ciò che è l’offerta messa sul piatto da A Tale of Synapse The Chaos Theories, che racconta del mondo di Hemeide, dominato dalle regole dell’Universo e della matematica, in cui i nostri due piccoli protagonisti, Sci e Nero, devono destreggiarsi attraverso 48 livelli risolvendo enigmi.
I puzzle, come si immagina, sono tutti legati alla logica e alla matematica. Si parte con semplici addizioni e sottrazioni, fino ad arrivare ad operazioni sempre più complesse che ti costringeranno letteralmente a spremere l’intelletto. Sebbene l’impatto visivo possa tradire i più, non siamo di fronte insomma al classico gioco rilassante da un paio d’ore e via: meglio, da un certo punto di vista potrebbe anche esserlo, dato che enigmi di questo genere aiutano a tenere la mente allenata, ma non si tratta di un puzzle platformer dalla progressione tradizionale. In ogni caso, bisogna sempre essere pronti ad allenare la logica, perché certi puzzle per essere risolti ne richiederanno davvero parecchia.
Il sunto dell’esperienza di gioco di A Tale of Synapse the Chaos Theories è insomma “tutto qua”: controllando entrambi i protagonisti, uno per analogico, si ha la possibilità di esplorare e progredire in un mondo dallo stile visivo accattivante e a tratti veramente sorprendente, esaltato in particolar modo dallo schermo portatile di Nintendo Switch. Le fasi di platform non sono nulla di eccezionale, con un level design abbastanza standardizzato e poco sorprendente. Le cose migliorano quando entra in gioco il secondo protagonista, controllabile con l’analogico destro, cui utilizzo diventa fondamentale per la risoluzione di enigmi ambientali e matematici.
Il tutto è reso ancora più interessante se decidiamo di affidarci alla compagnia di un secondo giocatore in locale: in quel caso, ci liberiamo del “peso” di dover anche controllare un secondo alter-ego concentrandoci unicamente su una figura e collaborando al contempo con un amico per la progressione nell’avventura. Indubbiamente questa è la parte migliore della produzione: se giocato in compagnia, A Tale of Synapse The Chaos Thories si allegerisce di tutte le problematiche che emergono in giocatore singolo, regalando un’esperienza coinvolgente e divertente fino alla fine.
Questo perché, tolta dall’equazione il supporto di un secondo giocatore, ci troviamo dinnanzi a una serie di problemi che minano parecchio l’esperienza in solitario. Prima di tutto, come accennato, il doppio controllo non è mai cosa immediata, colpa anche di una telecamera fissa che viene gestita automaticamente dal gioco e non sempre in maniera intelligente. In secondo luogo, durante le varie fasi ludiche ci troveremo ad affrontare delle piccole creature con un sistema di combattimento che, purtroppo, tra hitbox da rivedere e mosse limitate non risulta particolarmente esaltante. Infine, il platforming non coinvolge: colpa anche di alcune scelte di level design che costringono il giocatore a movimenti che tendono a ripetersi eccessivamente nella circa 10 ore necessarie per completare la storia.
Detto ciò, anche in single player resta un’esperienza discretamente godibile, merito della qualità degli enigmi che ovviamente non varia se giocato da soli o in compagnia: studiati in modo intelligente, presentano una difficoltà crescente, senza bloccare subito il giocatore nelle prime fasi dell’avventura, ma anche senza lasciarlo andare via facilmente nelle parti centrali e finali. Una progressione intelligente, che sembra studiata appositamente per premiare l’utente, che nel frattempo potrà sbloccare delle abilità per affrontare meglio i vari livelli del gioco.
Un paio di parole vanno infine spese sullo spettacolare design visivo, capace di miscelare forme rigide, colori pastello e modelli dei personaggi da cartone animato che nel complesso regala un impatto visivo sensazionale: quasi come se si stesse giocando, appunto, una produzione animata. C’è qualche problemino di “incastro” per certi modelli poligonali, un problema dovuto probabilmente alle risorse a disposizione del piccolo team di sviluppo. Ordinario l’accompagnamento sonoro, con musiche gradevoli che talvolta tendono purtroppo a ripetersi eccessivamente.
A Tale of Synapse The Chaos Theory è disponibile per PC e Nintendo Switch.