I puzzle game sono un genere di gioco che piace più o meno a tutti. Aiutano a rilassare il giocatore più frenetico e magari riescono a farsi piacere anche a chi di videogiochi non ne mastica troppo. Prodotti come Aarik And The Ruined Kingdom, sviluppato ed edito da Shatterproof Games, si pone come obbiettivo quello di essere un gioco che può piacere a tutti, con un gameplay lento e ragionato, ma soprattutto grazie a dei controlli particolarmente semplici. Missione compiuta? Nì visto che ci sono degli oggettivi problemi che non possono passare in secondo piano.
Aarik alla ricerca di mamma!
Sarai Aarik, il figlio del Re di un regno quasi in rovina, il quale deve trovare la propria mamma scomparsa. Come si fa? Dovrai prendere la corona di tuo padre a sua insaputa e viaggiare per tutto il regno. Peccato che trovare la strada giusta non sarà così semplice visto che dovrai usare la prospettiva ed è qui che dovrai usare la corona del Re per ruotare gli ambienti del regno.
La trama di Aarik And The Ruined Kingdom è la classica storia piena di buoni sentimenti, che serve come solo pretesto per affrontare i mondi di gioco. Difficilmente ti ricorderai di lei, visto che diciamola tutta, non è così necessaria e anche nel suo sviluppo avrà pochi guizzi, ma tutto sommato c’è e questo non può che essere un bene, visto che in tante opere indie, che dovrebbero averne una, questa spesso risulta totalmente assente.
Aarik And The Ruined Kingdom ha gameplay che sa di già visto
Aarik And The Ruined Kingdom basa tutto il suo gameplay sul risolvere degli enigmi integrati nel paesaggio. Utilizzando la corona in tuo possesso, infatti, potrai ruotare la prospettiva dell’ambiente che ti circonda per scoprire nuovi percorsi o passare da parti apparentemente inaccessibili. Una volta fatto ciò dovrai spostare il tuo personaggio e farlo arrivare alla zona di destinazione.
Il concetto di per se non è nulla di nuovo, visto che una cosa simile si era già vista nel titolo uscito su dispositivi Apple nel 2014 con Monument Valley, tuttavia gli enigmi che verranno proposti saranno sì interessanti all’inizio, ma inizieranno a stufare dopo pochissimo, questo perché, nonostante gli sviluppatori abbiano provato a dare un po’ di varietà, dando la possibilità di spostare anche pezzi interi di ambiente, con una skill che imparerai più avanti nel gioco, l’obbiettivo non cambia, sarà sempre il medesimo.
Se a questa poca varietà aggiungiamo il fatto che la campagna principale dura solamente due ore e l’unica cosa che potresti fare dopo aver portato a termine il gioco sarà trovare i dipinti di corone sparsi nei vari livelli, capisci bene che la longevità di Aarik And The Ruined Kingdom è ridotta davvero al lumicino.
I controlli sono parecchio semplici e anche se gli sviluppatori hanno dato l’opportunità di scelta tra l’utilizzo di tastiera, gamepad o mouse, quest’ultimo rappresenta la soluzione più comoda e intuitiva, visto che un tasto sinistro servirà per selezionare l’oggetto desiderato e muovendo il mouse potrai spostarlo dove preferisci.
Bene la grafica, ma troppi bug!
Graficamente siamo di fronte ad un buon titolo, visto che gli sviluppatori sono riusciti a dare un tipo di visuali essenziali, squadrate (e questo tipo di scelta si sposa in maniera magnifica con il gameplay del gioco), ma soprattutto una palette di colori davvero ottima visto che questi saranno accesi e bellissimi da vedere. Il problema più grande, tuttavia, risiede nei frequenti bug che vanno a minare pesantemente la qualità complessiva del lavoro tecnico svolto.
Mi è capitato più e più volte, che il gioco al suo avvio si bloccasse oppure che questo andasse a mezzo frame. Esco dall’applicazione, guardo se c’è qualche processo attivo sotto, ma nulla che possa dar fastidio all’applicazione. Riprovo a riaprire il gioco e parte tranquillamente come se nulla fosse. Spengo, dopo un po’ di tempo provo a fare un’altra partita e tutto va liscio, ma appena arrivo ad un certo livello si blocca nuovamente tutto. Non c’è un apparente motivo per tutti questi freeze del gioco, visto che, almeno nel mio caso, in nessuna occasione c’erano processi in background che potessero appesantire il PC rendendo Aarik And The Ruined Kingdom praticamente ingiocabile.
Ma i problemi di natura tecnica non si fermano qui. Passano un paio di giorni dalla mia ultima partita, riprendo in mano il titolo, prima della stesura di questa recensione, giusto per darmi una rinfrescata della memoria sui punti da toccare e puff come per magia tutti i miei salvataggi sono spariti.
Questi problemi denotano che nel gioco c’è una scarsissima ottimizzazione, visto che non è concepibile che il gioco si blocchi senza nessuna apparente ragione e pure questi salvataggi…qualcuno cortesemente può dirmi dove sono finiti?
Nulla da dire, invece, dal punto di vista audio visto che la musica che ti accompagnerà nella tua avventura sarà sempre particolarmente rilassante e in assoluta linea con il mood del gioco. Ecco forse avrei messo un doppiaggio vero e proprio, piuttosto che i versi durante le parti parlate, ma questo è solo un gusto personale.