About an Elf, è inutile girarci attorno, è una produzione strana. Un gioco particolarissimo che per sua stessa natura è difficile da catalogare e da recensire. Volendo semplificare, possiamo dire che About an Elf è una sorta di avventura grafica in cui bisogna, tra innumerevoli righe di dialoghi, risolvere dei puzzle e degli “enigmi”.
Il gioco, sviluppato e pubblicato da Meringue Interactive, è particolare, sfaccettato e senza dubbio originale e siamo convinti che spiazzerà più di qualche giocatore.
Cerchiamo di scoprire insieme di cosa si tratta!
La trama di About an Elf
About an Elf ci mette nei panni di Dam, ovvero quella che si dichiara essere la “regina degli elfi” che, dopo una non meglio specificata sequela di problemi e avvenimenti, si trova, suo malgrado, a dialogare con una sua simile raccontando la sua storia, dichiarando di voler fare tutto il possibile per raggiungere “Elftopia”. Questo è banalmente un pretesto narrativo per farci immergere in quelli che sono i resoconti del nostro personaggio.
La “trama” di About an Elf è volutamente frammentata, no-sense, disturbante ed inconcludente con delle scelte in termini di sceneggiatura che sfiorano, e che delle volte raggiungono, il trash, con giochi di parole, soluzioni narrative e dialoghi assurdi che ci faranno sempre sorridere (o chiederci per tutto il tempo a che diamine stiamo giocando).
Per farti comprendere la stranezza che aleggia per tutto il tempo in About an Elf possiamo semplicemente sottolineare che il comprimario del titolo, nonché spalla della protagonista, è un gatto parlante parecchio sprezzante e poco onesto che spesso offrirà ulteriori spunti di stravaganza.
La trama, nonostante la volontà degli sviluppatori, ha un suo perché e se si accetta di essersi immersi in un modo strano e senza nessuna logica, diventa abbastanza apprezzabile. Se si smetterà di chiedersi il perché dell’assurdità degli eventi, si potranno riscontrare piacevoli chicche e anche momenti di critica ai classici videogiochi, con frasi della protagonista e dei comprimari davvero piacevoli.
La sensazione, una volta concluso il gioco, però, è di aver “buttato” delle ore (non troppe a dire il vero) in un vortice di assurdità autorefenziale che non rappresenterà di certo l’esperienza videoludica più importante della nostra vita, dato che l’eccessiva presenza di dialoghi e la situazione paradossale, delle volte, diventano davvero troppo opprimenti.
Il Gameplay di About an Elf
La parte puramente ludica di About an Elf è croce e delizia di un’intera produzione che vorrebbe (e dovrebbe) reggersi sulla sceneggiatura e sui dialoghi ma che, complice una fin troppo ripetuta sequela di azioni sempre uguali, finisce per tediare il giocatore sulle lunghe.
I comandi sono infatti ridotti all’osso e sostanzialmente ci troveremo per un buon 70% del gioco a leggere e skippare i dialoghi premendo il tasto A di Nintendo Switch per poi scegliere, di tanto in tanto, la risposta corretta da dare (che ovviamente sarà sempre assurda e sopra le righe).
Accanto ai dialoghi, un’altra dinamica di gameplay, che si avvicina alle avventure grafiche più classiche, riguarda quella di osservare il fondale in cui ci troviamo per poi spostare il cursore e cliccare (oppure farlo direttamente dal touch screen di Switch) per accedere ad una nuova area o per avviare uno dei tanti “combattimenti”.
I combattimenti sono stati volutamente messi tra virgolette perché in realtà essi consistono in banalissimi enigmi/puzzle da risolvere leggendo bene gli assurdi dialoghi che ci troveremo davanti. Nel dettaglio, la nostra protagonista ha il potere di usare delle sfere magiche con determinati effetti e ogni volta che incontreremo un nemico, dopo le righe di conversazione con esso, ci troveremo davanti ad una sorta di suggerimento dentro una bolla (lo sappiamo che sembra assurdo ma non sapremmo descriverlo meglio) per poi successivamente scegliere la sfera con il relativo potere da usare. Inizialmente i poteri riguarderanno il fuoco, l’acqua ed il vento ma andando avanti si sbloccheranno ulteriori power up. Delle volte, totalmente a caso, il nostro amico felino potrà intervenire facendoci vincere automaticamente lo scontro.
Ad ogni scontro vinto otterremo 5 orsetti gommosi, che sono una sorta di valuta interna al gioco, mentre ad ogni sconfitta (davvero difficile da raggiungere) ne perderemo uno.
Il problema di questo impianto ludico è che diventa ben presto davvero troppo ridondante e ripetitivo, annoiando il giocatore che, anche davanti all’ambiguo mondo di gioco, smetterà di avere un pretesto valido per continuare a fare e rifare la stessa cosa, anche perché l’assurdità e il no-sense sfociano spesso in un grottesco non esattamente piacevole.
Grafica, prestazioni e comparto audio di About an Elf
Senza alcun dubbio la grafica, o sarebbe meglio dire il comparto artistico di About an Elf, nella sua originalissima stranezza, è ispirato.
Nel gioco, particolarissimi fondali colorati fanno da sfondo a personaggi che sembrano essere “incollati” e che, insieme ad altri elementi, contribuiscono a creare una visione sicuramente piacevole e allo stesso tempo straniante, quasi a ricordare “Le Voyage Dans la Lune” di Méliès.
Difficile da valutare, possiamo semplicemente dire che senza dubbio è da lodare l’originalità voluta, anche se bisogna far notare i difetti. Anzitutto, delle volte, si ha la sensazione che gli sviluppatori abbiano utilizzato la scusa del no-sense e del grottesco per evitare di pensare a soluzioni creative, proponendo “semplici” ammassi di cose che speso sono solo strane e poco accattivanti esteticamente.
Ovviamente, trattandosi di un gioco composto quasi esclusivamente da immagini statiche e da sezioni in cui l’unica cosa che avviene a schermo è l’avvicendarsi di dialoghi, About an Elf è sempre stabile e non si segnalano bug o crash di sorta.
Il comparto audio, così come quello grafico, risponde alla precisa volontà degli sviluppatori di fare di About an Elf un’opera straniante che deve spiazzare il giocatore. Senz’altro l’uso di tutta una campionatura di suoni sincopati è utile allo scopo ma il ripetersi incessante di unici motivetti per ogni diversa fase diventerà presto motivo di noia per l’utente.
Lo proverò 👍