Abtos Covert è un titolo di recente uscita sviluppato ed edito da Iphigames, una recente casa videoludica con all’attivo solo il titolo protagonista di questa recensione. Il gioco trae molta ispirazione dalla saga di Five Nights at Freddy’s, sviluppata da Scott Cawthon nel corso degli ultimi dieci anni, prendendo da questi titoli il sistema di sorveglianza tramite telecamere, i sistemi di ventilazione e altre piccole idee. Abtos Covert riesce però a rinnovarsi aggiungendo alcune meccaniche, come la possibilità di esplorare liberamente la casa e sfruttando un genere di horror più classico.
L’avamposto di Abtos
Il protagonista è un soldato greco senza nome incaricato di sorvegliare un avamposto nel bel mezzo della foresta per una serie di notti, accompagnato solo da una radio da cui provengono i messaggi del suo comandante, che lo istruirà sull’utilizzo dell’attrezzatura e dei vari incarichi da svolgere durante le notti, come controllare le telecamere di sorveglianza sparse per il bosco e assicurarsi che la corrente non salti all’improvviso. Il comandante comunicherà al soldato il motivo per cui è stato mandato lì. Sembra infatti che il predecessore abbia rinunciato all’incarico dopo l’avvistamento di strane figure nella foresta. Sembra anche che uno dei soldati mandati all’avamposto sia sparito misteriosamente, lasciando solo delle cassette sparse, dove farnetica e parla anch’egli di strane figure nel buio della notte.
Qui arrivano i primi buchi logici nella narrazione del titolo. Innanzitutto non viene mai spiegato perché il nostro uomo venga mandato da solo a sorvegliare l’avamposto, dato che dovrebbe essere lì per rilevare eventuali soldati nemici. Nella baracca dove dorme sono presenti anche altri letti e borse, quindi non si capisce perché il nostro sia da solo a sorvegliare una base intera. Un’altra cosa che non viene mai spiegata è come il soldato dovrebbe respingere eventuali nemici nelle vicinanze. In tutto l’avamposto non è presente neanche un’arma che il protagonista potrebbe usare per difendersi, e sulla torre di guardia non c’è alcun tipo di difesa, come torrette o simili.
Ciò condito dal fatto che i cancelli dell’avamposto sono tutti completamente spalancati, e non è possibile chiuderli in alcun modo. Infine, come accade in ogni titolo horror strutturato a notti, il protagonista imperterrito continua il suo lavoro nonostante tutto ciò che gli accade intorno, come le urla nella notte e i fenomeni poltergeist. Una dedizione al lavoro simile è sicuramente ammirevole, ma non giustifica il fatto che il protagonista continui a restare nell’avamposto invece di scappare a gambe levate superata la prima notte.
Come sempre in questi titoli la sospensione dell’incredulità la fa da padrone, e in realtà il gioco fa un ottimo lavoro, riuscendo a non far pensare il giocatore alle incongruenze logiche, almeno mentre si gioca, e lo immerge in questa ambientazione tetra e desolata. Nonostante la maggior parte del tempo la si passi al chiuso, il titolo fa sentire il giocatore sempre in pericolo e con il continuo bisogno di guardarsi alle spalle.
Già dalla prima notte il tono horror fa entrare il giocatore in quella capanna facendolo preparare al peggio: non si vedrà l’ombra di un soldato nemico, ma qualcosa di decisamente più spaventoso. Noteremo, come i soldati prima di noi, delle strane figure nella foresta, tramite le telecamere di sorveglianza. Queste hanno l’aspetto di persone sfregiate, distorte in qualche modo, anche se non si capirà bene dall’immagine su schermo. Spetterà quindi al giocatore respingere questi spiriti con i pochi mezzi a propria disposizione, cercando di arrivare alla fine della notte.
Animatronici o fantasmi?
Il gameplay di Abtos Covert trae molta ispirazione dalla saga di Five Nights at Freddy’s e le telecamere di sorveglianza sono un elemento importantissimo in entrambi i titoli. In Abtos Covert queste sono piazzate nei pressi della foresta che circonda l’avamposto dove il gioco prende luogo, e servono per accertarsi che niente e nessuno si avvicini alla nostra baracca. Tuttavia, non sono l’unico mezzo a nostra disposizione: è presente un rilevatore che emetterà un forte suono ogni volta che qualcosa entrerà nel raggio delle telecamere posizionate ai lati estremi della mappa.
Questo servirà ad allarmare il giocatore e alzare il livello di attenzione e sorveglianza in una determinata area. Gli animali selvatici non saranno l’unica cosa ad avventurarsi nel bosco, infatti degli spiriti inizieranno ad apparire sullo schermo del nostro computer di sorveglianza e si avvicineranno sempre di più all’avamposto.
Ognuno di questi spiriti richiede un mezzo specifico per essere contrastato, ad esempio il fantasma del soldato è vulnerabile alla luce dei fari piazzati in cima alla baracca. Altri nemici saranno inarrestabili e non ci resterà che scappare via da loro o rintanarci dentro degli armadietti e sperare di non essere visti.
Nel corso delle varie notti avremo un indicatore che mostrerà il consumo di energia . Questa si consumerà utilizzando le telecamere, accendendo i fari e attivando il sistema di ventilazione, utile a scacciare altri tipi di intrusi più subdoli. Il giocatore dovrà rimanere all’erta e assicurarsi di non sprecare elettricità, in caso contrario rimarrà senza alcun mezzo di difesa, e questo ne assicurerà la prematura dipartita.
Atmosfera e immersione
Il titolo riesce a immergere il giocatore in un ambiente cupo e desolato, tenendolo sempre sulle spine. Il sound design gioca un ruolo fondamentale in tutto questo: dal fruscio degli alberi al suono dei passi che si avvicina tutto tiene il giocatore sempre in allerta. Sparsi per la mappa sono presenti anche alcuni suoni occasionali in grado di sorprendere il giocatore in un momento di pace, come il fischio della teiera o il segnale acustico del rilevatore. Graficamente il gioco è gradevole, anche se è difficile giudicarne davvero la qualità grafica data la quasi assenza di luce se non nella nostra capanna. Infatti all’esterno non si riuscirà a vedere a un palmo dal naso, com’è giusto che sia.