Questo 2020 è sciagurato sotto tanti aspetti e anche la celebre catena GameStop non ne è rimasta inviolata, facendo infatti segnare un –26,7% di introiti nel secondo quarto di quest’anno, andando a peggiorare una situazione che già nei mesi precedenti si prefigurava come preoccupante.
E’ innegabile che il dato sul netto superamento degli acquisti in digitale dei giochi rispetto alle copie fisiche abbia rappresentato un duro colpo inferto al business della catena, ma del resto questo è il mercato e come si suol dire, o ci si adegua, o si muore.
In quest’ottica può essere letto l’accordo, per certi versi storico, che è stato siglato nei giorni scorsi dalla stessa GameStop e da Microsoft, che prevede una percentuale per il marchio di negozi fisici su ogni acquisto in digitale fatto sullo store Xbox per ogni console venduta in uno dei loro negozi.
In buona sostanza, per ogni Xbox Series X e Series S acquistata, ogni qualvolta verranno effettuati acquisti sulla piattaforma, sia che si tratti di giochi in digitale, sia di DLC che di microtransazioni, Gamestop riceverà una percentuale sulla vendita.
Una seconda vita per Gamestop?
Siamo di fronte ad un rinnovamento concettuale di non poco conto, e che in qualche modo fa cadere la diatriba nata involontariamente negli ultimi anni tra negozio fisico e digitale; anzi, paradossalmente ora GameStop si troverà ad incentivare l’acquisto in digitale di tanti prodotti per i quali si sente logicamente tagliata fuori dal punto di vista del mercato, come appunto i DLC e le microtransazioni.
Come si può tradurre questo aspetto in termini pratici? La prima cosa che viene da pensare è che all’interno dei negozi ci sarà una naturale spinta a vendere le console Microsoft rispetto a quelle Sony; in secondo luogo, potrebbe essere incentivato l’acquisto di Series S rispetto a Series X, trattandosi di un hardware all digital.
Insomma, le premesse hanno certamente un potenziale positivo dal punto di vista di GameStop, ma quanto sarà efficace dal punto di vista strettamente commerciale solo il tempo saprà dirlo.
Per quanto mi riguarda, da vecchio videogiocatore, anche se ormai ammetto di essere un acquirente al 95% digital, mi spiacerebbe veder scomparire una delle ultime realtà rimaste nell’ambito dei negozi fisici.