Activision Blizzard rimane coinvolta in moltissime situazioni spiacevoli, le stesse che ti stiamo riportando giornalmente. A causa di questi eventi, i principali produttori di videogiochi si sono schierati per poter convincere l’azienda incriminata a prendersi le proprie responsabilità al meglio, lasciando perdere ciò che attualmente risulta essere nei loro piani. Purtroppo, i messaggi inviati non hanno sortito alcun effetto se non quello di far mandare a Kotick, CEO della società, una risposta uguale a tutte le altre: “Ci dispiace e stiamo lavorando per offrire un posto di lavoro migliore”.
In seguito a quanto sta accadendo, e che continua ad accadere insieme a tantissime nuove testimonianze agghiaccianti, si stanno attivando gli streamer. Non tutti, in realtà, ma una in particolare: Imane ‘Pokimane’ Anys, streamer poliedrica. Durante una diretta su Twitch ha attaccato non solo la società statunitense, ma addirittura tutti i suoi colleghi che continuano a portare in live giochi firmati Activision.
“Credo che se sei uno streamer che guadagna molto non dovresti giocarli, c***o. In ogni caso comprendo che qualche persona potrebbe essere nella situazione in cui i propri guadagni sono strettamente collegati a un gioco Blizzard” ha dichiarato in live streaming, suscitando l’attenzione dei propri fan.
Activision Blizzard perde giocatori da tutto il mondo
La diretta da parte di Pokimane è continuata sullo stesso filone, dicendo ulteriormente che se uno streamer continuava a giocare a uno dei loro titoli, quanto meno avrebbe potuto spendere due parole per dichiararsi contrario a quanto sta accadendo in questi mesi. Forse, facendo così, Imane ha pensato di poter lanciare un messaggio chiaro e forte nei confronti della società.
Se Phil Spencer, CEO di Xbox, e Jim Ryan, CEO di PlayStation non ci sono riusciti, probabilmente lo “scossone” finale potrebbe arrivare proprio da coloro che acquistano direttamente il prodotto. A quanto risulta, però, il messaggio è stato colto solo da coloro che seguivano la live; nessuno streamer ha preso la palla al balzo per poter parlare di questa brutta vicenda che attanaglia moltissimi dipendenti del settore videoludico. Specialmente da chi porta assiduamente giochi Blizzard come Overwatch o simili.