Activision Blizzard è ormai dentro l’occhio del ciclone e il ciclone non porta buone notizie. Il 22 luglio, DFEH (Dipartimento californiano per le pari opportunità) ha denunciato l’azienda dopo aver ricevuto varie testimonianze in cui, proprio Activision Blizzard, avrebbe permesso molestiedi varie dipendenti sul luogo di lavoro. La storia sta andando avanti da allora e dai dirigenti non trapela alcuna nuova informazione, neanche ai dipendenti che chiedono sia giustizia che la verità.
A dar voce al coro sono proprio gli sviluppatori che hanno indetto uno sciopero generale ormai 24 ore fa. Ad acconsentire a tutto ciò sono stati oltre mille persone che con una lettera alla dirigenza chiedono spiegazioni chiare e concise. Ovviamente tutti hanno preso le distanze dal comportamento ingiusto che Activision Blizzard ha riservato alle, ormai, ex dipendenti.
NEW: Nearly 1,000 current/former Activision Blizzard employees have signed an open letter calling the company’s response to the discrimination lawsuit “abhorrent and insulting."
"We will not be silenced, we will not stand aside, and we will not give up" https://t.co/cIWYSinPhw
— Jason Schreier (@jasonschreier) July 26, 2021
Lo sciopero durerà per tutta la giornata odierna e oltre a chiedere trasparenza sulla questione, coloro che hanno partecipato alla costruzione della lettera hanno richiesto anche nuove regole in grado di promuovere la diversità e l’inclusione. La donna pare essere il centro portante di ogni argomento, con la richiesta di dar loro un valore maggiore rispetto ad adesso.
Come fare chiarezza, però? Gli sviluppatori coinvolti nello sciopero stanno urlando a gran voce la pubblicazione dei documenti citati dalla DFEH (Department of Fair Employment and Housing), in quanto l’azienda si ritiene non colpevole e al centro di un attacco distorto e falso. In questi documenti ci sarebbero il numero delle donne molestate con relative promozioni, aumenti e tutto ciò che può conseguire un “favore personale”.
Activision Blizzard: cosa dice a riguardo?
Al momento l’azienda non sta rispondendo, tranne per una questione che ha fatto storcere il naso a tantissimi utenti; i dipendenti possono scioperare a patto che avvenga una rinuncia allo stipendio giornaliero. E, come si può ben capire, gli sviluppatori hanno acconsentito portando avanti la protesta.
Il tutto, lo ricordiamo, sta procedendo anche per vie legali e molto probabilmente è questo il motivo per cui l’azienda non pubblica i documenti richiesti o non mette fine a questo infelice capitolo mettendo le cose in chiaro. Infatti verrà aperta una comunicazione diretta con la Corte Superiore della Contea di Los Angeles per rispondere alle accuse e riportare i fatti.
Ovviamente tutto ciò sta influendo anche sullo sviluppo di Overwatch 2 e Diablo IV. Non sono i soli a ricevere uno stop, perché anche World of Warcraft ha ricevuto un fermo totale a causa di questa vicenda.