L’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è in un punto cruciale dato che la compagnia di Redmond ha già iniziato l’udienza con l’antitrust europeo, inoltre come annunciato qualche giorno fa è prevista anche la presenza di rappresentanti senior di PlayStation. Tuttavia il colosso americano è in una botte di ferro dato che ha recentemente siglato un accordo con Nintendo ed ha il sostegno del più grande sindacato globale dei lavoratori.
Activision Blizzard: uniti per un futuro migliore
“La Commissione Europea non può ignorare il peso di questa operazione, l’acquisizione ha il potere di rendere il mercato del lavoro videoludico più equo per i lavoratori“, ha dichiarato Christy Hoffman, segretario generale di UNI Global Union, la federazione sindacale più importante al mondo che vanta oltre 20 milioni di membri in 150 paesi. “Questo è un settore in cui i lavoratori sono schiacciati da orari eccessivi e bassi salari, mentre affrontano molestie sessuali e discriminazioni. Questo settore ha bisogno di maggiori protezioni e garanzie, l’impegno di Microsoft per far valere i diritti dei lavoratori contribuirà a far sì che ciò accada“.
Come se non bastasse il segretario generale della UNI si è rivolto all’organismo di regolamentazione dell’Unione Europea ed ha espresso chiaramente il suo timore che l’ente stia agevolando in maniera maliziosa Sony.
“I recenti sforzi organizzativi dei lavoratori di ABK (il nome dell’alleanza sindacale dei lavoratori di Activision Blizzard) sono stati accolti con campagne contro la sindacalizzazione, il neo-sindacato ha presentato diverse denunce per questo comportamento illegale al governo degli Stati Uniti, tuttavia questi non hanno riscontrato alcun successo dato che sono privi di un appoggio superiore. Anche i lavoratori degli studi ZeniMax (di proprietà di Microsoft) hanno organizzato un loro sindacato, però a differenza di ABK quest’ultimo è stato riconosciuto in conformità con l’accordo di neutralità del lavoro, grazie a questa grande conquista è nato il primo grande sindacato videoludico internazionale, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza l’aiuto di Microsoft.”
“L’UNI si è sempre opposta ai monopoli ed al consolidamento del potere corporativo a spese dei lavoratori, tuttavia in questo caso tale scenario non è presente, inoltre abbiamo valutato i gravi impatti sociali che si scatenerebbero se l’acquisizione non andasse a buon fine. L’UNI chiede alla Commissione di esaminare tutti i fattori e di non fare favoritismi maliziosi a compagnie che detengono un egemonia su questo mercato da oltre 20 anni“.
Il processo per l’acquisizione di Activision Blizzard continua in diversi paesi a livello globale e non solo in Europa, ad esempio la CMA britannica è preoccupata che l’accordo tra le due società possa danneggiare i giocatori, mentre la FTC statunitense è più incline all’approvazione dopo aver riconosciuto un suo errore di valutazione. Insomma non ci resta che attendere e sperare che gli enti tengano conto del benessere dei lavoratori e dei giocatori.
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